Accogliere e abbracciare l’ombra

Voci dalle Terre del Sogno XVIII

“resisti alla tua ombra e resterai in gabbia con lei,
donale quiete, comprendila, accoglila e renderai libera la tua anima”

I nostri più temibili mostri sono parte di noi stessi e dobbiamo prendercene cura esattamente come le immagini luminose che possediamo della nostra anima, del nostro io interiore. I mostri che dimorano nelle caverne, nelle grotte, negli anfratti più oscuri del nostro inconscio sono nostri acerrimi nemici, ma allo stesso tempo i nostri più potenti alleati.

Abbracciare l’ombra significa riconoscere tutti gli aspetti più oscuri di noi stessi. Per accordarci con i poteri luminosi della vita dobbiamo assolutamente riconoscerne gli aspetti oscuri. Ogni qualvolta che ci troviamo di fronte a un dipinto se ne osserviamo le ombre potremo notare come da esse affiori meglio la luce. Maggiori sono le ombre, migliori sono i contrasti.

Luce e ombra in realtà sono due facce della stessa medaglia, inutile raccontare come Inanna scese agli inferi, come Ercole sconfisse le dodici fatiche, i suoi demoni e come altri spiriti nomadi dei mondi intermedi siano riusciti a riconoscere le proprie ombre se prima di tutto non lo facciamo noi. È inutile andare a scavare nel passato, andare a vedere la causa di una possibile ancestrale sindrome dalla quale scaturisce tutto il nostro malessere se siamo noi i primi a non volerla vedere, a non volere metterci in gioco nello scoprire quanto e come nutriamo la nostra ombra nella nostra quotidianità.

Prima di andare a rilevarne la causa dobbiamo conoscerne la natura. Spesso focalizzarsi sulla causa di certi aspetti ombra della nostra vita può portarci a uscire dal seminato, essere fuorviante e spingerci lontano dal nostro cammino. La causa non sempre è utile o efficace. Se portata alla conoscenza a volte può impigrire l’anima e portare l’ego a predominare, poiché la causa permette più facilmente di puntare il dito e dare la colpa e di conseguenza generare senso di colpa. Mentre la responsabilità di riconoscere i propri sentimenti oscuri può cambiare notevolmente le cose e allo stesso tempo permette alla nostra umanità di riconoscersi nell’umanità di chi è venuto prima di noi e di chi in qualche modo ha agito similmente a noi.

L’ombra è presente in tutti quanti. Entrando più in connessione con la nostra anima, con il nostro aspetto più profondo e umano, siamo in grado di abbracciare sia la luce che l’ombra, due parti di una stessa entità, mitica, archetipica, significativa di noi stessi, la parte più pura e profonda che va al di là dell’ego luce-ombra, al di là della dualità, del binomio vita-morte, bianco-nero.

Come e quando riconoscere l’ombra? Innanzitutto dobbiamo comprenderne la natura. L’ombra è presente in ogni cosa. Al sorgere del sole ogni cosa proietta un’ombra. In realtà vi è un’ombra anche di notte, ma la vediamo meno perché è tutto più scuro, più rabbuiato, ma se accendiamo una torcia nell’oscurità, l’ombra comincerà a proiettarsi di nuovo. È inevitabile nel momento in cui vi è luce osservare anche l’ombra. Quindi per comprendere la natura dell’ombra dovremo comprendere la natura della luce e abbracciarle entrambe.

Non vi è un sentimento più luminoso o più oscuro di un altro. Se osserviamo al di là del giudizio scopriremo che tutto è Amore, che ogni sentimento è una sfumatura dell’Amore e più ci connetteremo a quella nobiltà d’animo e più saremo in grado di andare al di là del duale, della dualità e saremo in grado di abbracciare la nostra vera natura, indipendentemente che sia luminosa o oscura. Del resto esistono alcuni animali che vivono e cacciano di notte, come il gufo o la civetta e che di giorno non sono in attività e viceversa. Anche alcune piante sono notturne, quindi nella natura, nell’ecosistema del pianeta Terra esistono alcuni esseri che di notte si adattano meglio. Forse loro sono esseri oscuri perché viaggiano quando la luce del sole è ormai tramontata? Sono essi stessi parte della natura? Qualcosa di cui avere timore? O sono parte della Bellezza? La notte forse non è ricca di stelle e costellazioni? Non vi è una meravigliosa luna piena che ci aspetta o che ci attende – almeno una volta ogni 28 giorni – a rischiarare la notte? E non sono aspetti luminosi e oscuri in simbiosi? In armonia? La vita possiede sfumature luminose, sta noi accettarle o accoglierle e allo stesso tempo essa stessa è generatrice di oscurità, sta a noi coglierne la Bellezza. Con semplicità.

E così ci rimettiamo in cammino…
al prossimo viaggio…

Alberto Fragasso

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