Georges Ivanovitch Gurdjieff ....18....5....20

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A causa delle condizioni anormali di esistenza ordinaria stabilite dai terrestri, nella loro presenza si è già costituita una particolarità molto strana e assai interessante, vale a dire che tigri, leoni, orsi, iene, serpenti, falanghe, scorpioni, ecc, percepiscono il sentimento di paura che gli altri esseri provano di fronte a loro come una forma di animosità nei loro confronti; perciò, per liberarsi da una tale “minaccia”, si sforzano di distruggerli.
E ciò deriva dal fatto che gli uomini, sempre a causa delle loro anormali condizioni di esistenza, sono diventati a poco a poco, dalla testa ai piedi, dei “miserabili vigliacchi”, e anche perché il bisogno di distruggere l’altrui esistenza si è sua volta radicato in loro “dalla testa ai piedi”. Perciò, quando essi, che ormai sono dei vigliacchi di prima categoria, se ne vanno a distruggere l’esistenza di quegli esseri di altre forme – diventati per loro sfortuna, e con nostro rammarico, molto più forti di loro, sia fisicamente sia rispetto ad altri meriti esserici – o quando li incontrano per caso, essi ne hanno una tale fifa che “se la fanno addosso nei pantaloni”, come si dice in simili casi.
Nello stesso tempo, spinti dal bisogno, radicato nella loro presenza, di distruggere l’esistenza di altri esseri che popolano il loro pianeta, essi trovano subito il modo di farlo.

Georges Ivanovitch Gurdjieff – I racconti di Belzebù a suo nipote

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