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Gli “Spiriti erranti”

La “possessione” è un fenomeno che si può rilevare quando lo spirito di una persona defunta prende possesso permanente del corpo di un vivente, dopo averne estromesso il legittimo proprietario. Non bisogna però confondere la possessione con l’ossessione, che è invece una comune patologia mentale.

Lo spirito di coloro che non hanno mai conosciuto il significato di una "vita pura" e che non si sono mai soffermati a pensare che possa esistere una vita al di là di quella fisica, è simile ad un fumo nero e spesso. Costoro dovranno gravitare a lungo nella regione più bassa del "mondo del desiderio" o "piano astrale", che si trova assai prossimo al mondo fisico. Permanendo in questa regione, lo spirito può, in un certo senso, continuare a frequentare i luoghi che prediligeva quando era ancora in vita. Questo attaccamento risulta ancor più forte, se egli nutre odio o rancore verso qualche vivente e desidera vendicarsi. In questo caso, resterà legato alle cose del mondo, fino a quando riuscirà a soddisfare il proprio desiderio di vendetta.<br />
Lo spirito di coloro che non hanno mai conosciuto il significato di una “vita pura” e che non si sono mai soffermati a pensare, che possa esistere una vita al di là di quella fisica, è simile ad un fumo nero e spesso. Costoro dovranno gravitare a lungo nella regione più bassa del “mondo del desiderio” o “piano astrale”, che si trova assai prossimo al mondo fisico. Permanendo in questa regione, lo spirito può, in un certo senso, continuare a frequentare i luoghi che prediligeva quando era ancora in vita. Questo attaccamento risulta ancor più forte, se lo spirito nutre odio o rancore verso qualche vivente e desidera vendicarsi. In questo caso, resterà legato alle cose del mondo, fino a quando riuscirà a soddisfare il proprio desiderio di vendetta.

Va anche precisato che se uno spirito malvagio cercherà di soddisfare i propri bassi desideri, influenzando un medium o qualche vivente in grado di nutrire le sue passioni malsane, gli servirà un tempo più lungo per superare la sua condizione, e sarà allora costretto a rimanere legato alla Terra, finché si sarà completamente purificato. Questa è una condizione assai penosa, e coloro che vi restano imbrigliati vengono definiti “spiriti erranti” o “spiriti legati alla terra”. Essi cercheranno di partecipare alle sedute spiritiche, oppure vagheranno nei luoghi dove vive la persona della quale vogliono vendicarsi. Saranno alla perenne ricerca di una persona psichicamente debole, al fine di prenderne possesso, e attraverso di lei, realizzare così la loro vendetta..

Come detto, questi spiriti, gravitano nella regione più bassa del piano astrale, e sono senza sosta in contatto con viventi disposti a coadiuvarli nei loro disegni criminosi. Generalmente rimangono in questa condizione parecchi anni, anche 60-70, ma vi sono dei casi estremi nei quali tale periodo si prolunga per molti secoli. Pare che non vi sia alcun limite, né per la durata del loro soggiorno, né per quanto riguarda le loro malvagie attività nei confronti dei viventi. Durante tutti questi anni, essi riescono perciò ad accumulare un fardello enorme di peccati. Tali peccati restano tutti registrati nel corpo del desiderio o corpo astrale e quando, alla fine, essi abbandoneranno le loro prede per entrare nel Purgatorio, ne pagheranno le imprescindibili conseguenze. Le loro sofferenze, infatti, saranno prolungate, in proporzione alla durata delle loro abominevoli pratiche. Ciò prova, ancora una volta, che… “le macine del Signore macinano lentamente… ma fino all’ultimo granello”.

La causa dell’attuale degrado morale:

L’umanità è attualmente vittima di un’ondata di crimini, che imperversa ovunque nel mondo. Nessun paese ne è privo e ne sono particolarmente colpite le grandi città. Ci si pone perciò spesso la domanda: Qual è la causa di questo degrado morale? Una valida risposta può venire conoscendo le condizioni in cui gli “spiriti legati alla Terra”, vivono nelle regioni inferiori del piano astrale, e studiandole le dannose influenze che essi possono portare alla vita di alcuni viventi.

Questi spiriti, che nel momento del loro decesso, erano pieni di passioni negative, odio e desideri malsani, anche dopo la morte perdurano, come abbiamo già detto, in quello stato, ritrovandosi di conseguenza nella regione più bassa del mondo del desiderio, ossia in quella a loro più consona. Anche qui, nella loro nuova condizione, cercheranno di appagare in qualsiasi modo quelle medesime brame; e poco importa se per farlo, qualche vivente dovrà soffrire. Quando si sia a conoscenza dell’esistenza di questi “spiriti legati alla terra” si può facilmente comprendere come sia possibile che, un omicida o un ladro, dichiari in tribunale di aver provato un forte impulso improvviso a commettere un certo crimine e di essere stato incapace di trattenersi e altresì incapace di fronteggiare la “forza” che lo spingeva a commettere quel reato.

I deleteri effetti dei desideri malsani:

Quando una persona muore prima di aver superato i propri desideri malsani, vivrà ancora per qualche tempo (come spirito, ovviamente), tra le persone simili a lei, al fine di soddisfare la sua brama di alcol, tabacco, droga, sesso o persino di sangue e violenza. Egli si potrà soddisfare incitando gli altri a fare quello che avrebbe fatto lui stesso. In questo modo, riesce ad ottenere una, seppur indiretta, soddisfazione. Gli alcolisti, quindi, sono spesso preda di quegli spiriti che in vita erano loro stessi grandi bevitori. Avvicinandosi al bevitore mentre assume la sua bevanda inebriante, lo spirito prova ancora una certa soddisfazione.<br />
Quando una persona muore prima di aver superato i propri desideri malsani, vivrà quindi ancora per qualche tempo (come spirito, ovviamente), tra le persone simili a lei, al fine di soddisfare la sua brama di alcol, tabacco, droga, sesso o persino di sangue e violenza. Egli si potrà soddisfare incitando gli altri a fare quello che lui stesso avrebbe fatto. In questo modo, riesce ad ottenere una, seppur indiretta, soddisfazione. Gli alcolisti, ad esempio, sono spesso preda di quegli spiriti che in vita erano loro stessi grandi bevitori. Avvicinandosi al bevitore mentre assume la sua bevanda inebriante, lo spirito infatti prova ancora una certa soddisfazione.

Anche quando una persona muore durante un litigio, o comunque nutrendo sentimenti di collera o vendetta, continuerà per un certo tempo ad aggrapparsi al vivente verso cui quella rabbia era diretta. Succede spesso che questo spirito riesca ad influenzare un’ignara vittima, spingendola ad eseguire quella vendetta che egli non può più compiere direttamente.

Nel futuro, quando l’umanità sarà più evoluta, giudici, avvocati e giuristi, conoscendo la sottile costituzione dell’uomo ed i fatti della vita dopo la morte, se ne guarderanno bene dal condannare a morte un criminale, il quale potrebbe, da morto, costituire per la società una minaccia ancor più grande, di quando era in vita. Piuttosto sarebbe utile cercare di far tornare queste persone sulla strada della rettitudine, ponendole in luoghi dove vi fossero le opportunità per imparare a vivere una vita migliore. Così facendo, si potrebbe evitare che altre persone commettano crimini, sotto il nefando influsso dovuto all’odio di questi spiriti invisibili legati alla Terra, e ancora pieni di desideri malvagi. La pena di morte, quindi, per le ragioni che abbiamo spiegato, determina le condizioni per cui questi spiriti rimangano preda dei propri nefasti sentimenti e quindi potenzialmente molto pericolosi anche per i vivi.

I “gusci astrali” o corpi del desiderio abbandonati:

Dopo aver terminato il periodo di purificazione nel Purgatorio, lo spirito si spoglia del suo corpo astrale nello stesso modo in cui, nel momento della morte, si era spogliato del corpo fisico, passando così nelle regioni più elevate del mondo del desiderio, chiamate anche “Primo Cielo”. A questo punto è bene precisare, che i gusci astrali di persone che erano state in vita preda di sentimenti e passioni negativi, necessitano per disgregarsi, di un tempo molto più lungo di quelli di persone vissute seguendo ideali elevati. Tale guscio astrale mantiene ancora in sé una “parvenza di coscienza” separata, e viene attirato dai viventi con i quali lo spirito che lo abitava, aveva contratto dei legami o aveva avuto dei rapporti mentre era ancora in vita.

La natura dell’uomo non viene trasformata dalla morte:

Va ricordato che la morte non trasforma il carattere di un uomo; il peccatore non diventa un santo per il fatto di aver deposto il suo corpo fisico, ma mentre si trova nel Purgatorio ha comunque l’opportunità di pentirsi e di purificarsi. Se è molto malvagio non farà tesoro di questa opportunità e continuerà a rimanere in questa regione, per fare di qualche vivente la propria preda e restare aggrappato ai luoghi che lo attiravano mentre era ancora in vita. Nella peggiore delle ipotesi, potrà privare qualche vivente del suo corpo fisico, facendone una persona posseduta; cosa che gli permetterà di soddisfare le proprie brame e i desideri più infimi. Verrà tuttavia un giorno in cui anche costui dovrà pagare assai duramente per gli errori commessi, e per il dispiacere e la sofferenza causati agli altri. Dovrà raccogliere ciò che ha “seminato” durante la sua vita terrestre, e purgare tutte, ma proprio tutte, le sue malefatte.

Fonte: http://www.procaduceo.org/it_ricerche/esoterismo/esoter06.htm

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