I “Campi” e l’Evoluzione di gruppo.....25.....7....20

I “Campi” e l’Evoluzione di gruppo

di Mariabianca Carelli

R. Sheldrake considera strettamente connessa la Teoria dei campi morfogenetici alla Fisica quantistica.

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Ritiene che la non localizzazione, che è uno dei principi di base della fisica quantistica, sia applicabile anche ai campi morfici: in un campo morfico avviene ciò che si può osservare in un sistema quantico: le parti di un sistema rimangono “connesse” se sono state collegate, mantenendo l’unità originaria. Il collegamento che le parti di un sistema sociale o biologico mantengono quando sono separate, è analogo alla non localizzazione riscontrata nella fisica quantistica.

La scoperta dei “campi morfici” porta a riflettere su analogie con altre teorie sui “campi” dell’Universo (unificati infine in un unico Grande Campo”?). Il “bosone di Higgs”, recente scoperta della fisica, gioca un ruolo fondamentale in quanto portatore di forza del campo di Higgs, che secondo la teoria permea l’universo conferendo la massa alle particelle elementari.

Sembra emergere sempre più chiaramente, da questa e da teorie scientifiche similari, che tutte le sostanze evolventi, le energie naturali ed umane, i pensieri, le idee, le teorie scientifiche, sociali, politiche, le comunità umane nel loro complesso emergano e procedano “in gruppi” e che sia inevitabile l’influsso reciproco dei costituenti il campo.

Questa visione, che apparteneva alla religiosità mistica (pensiamo ad es. al “corpo mistico” dei cattolici) acquista oggi più senso e credibilità poiché convalidata dalla scienza, che sempre più ribadisce e rafforza teorie prima “esoteriche” e oggi ormai “essoteriche”.

Sembra che le verità prima riservate a pochi, vengano ora “proclamate dai tetti”, e che la coscienza più avanzata dell’umanità – rifiutando sempre più dogmi e “verità rivelate” da avatar, entità “divine” venute in contatto con gli uomini, maestri e istruttori, antiche e insondabili “tradizioni” , insegnamenti di “antica saggezza” – sia in grado di accogliere con convinzione solo quanto è accettato dalla ragione e sostenibile scientificamente e non più ciò che è “sentito come verità” da soggettività individuali o da aggregazioni e comunità spirituali.

In un futuro che si auspica prossimo non sarà più necessario “credere per fede”, vivendo dilemmi e scissioni interiori tra l’aspirazione alla spiritualità e il rifiuto della la Ragione che si ribella al dogma. Per quanto riguarda aspiranti e discepoli, il Maestro Tibetano, e numerosi altri Istruttori, affermano che nei nuovi tempi l’evoluzione non avverrà attraverso l’abbandono al guru ed al devozionalismo, né sarà più individuale (le “ascensioni solitarie”) ma di gruppo; in tale gruppo, ognuno ha il suo “compito” specifico in base alle proprie disposizioni ed abilità; ognuno svolge la sua parte nella cordata; ognuno con il suo comportamento può accelerare o ritardare l’ascensione di tutti; il maggiore nutre il minore; i fardelli sono condivisi.

Le teorie sui “campi” accrescono pertanto la nostra responsabilità: siamo tutti cocreatori di “campi”, in cui ciascuno evolve più o meno anche per l’influsso complessivo del “campo” in cui è inserito, e che, con pensieri, azioni ed omissioni, contribuiamo a formare.

Tratto da: “Sul Sentiero III – L’aspirante e l’alchimia interiore” di Mariabianca Carelli

Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)

I Poteri Estesi della Mente

di Rupert Sheldrake

In questa edizione aggiornata, Sheldrake condivide oltre 25 anni della sua ricerca nella telepatia, nel potere di guardare, nella visione a distanza, nella precognizione, e nelle premonizioni animali.

Basandosi su più di 5.000 casi, su 4.000 risposte ai questionari, ed i risultati di esperimenti di trasmissione del pensiero, telepatia, e altri fenomeni effettuati con più di 20.000 persone nonché i rapporti e i dati fomiti da decine di gruppi di ricerca indipendenti, Sheldrake dimostra che questi inspiegabili capacità umane, non sono paranormale ma normale, parte della nostra natura biologica.

L'autore rivela che la telepatia dipende da legami sociali e traccia la sua evoluzione dalle connessioni tra i membri di gruppi animali come branchi, stormi e banchi di pesci. Sheldrake dimostra che le nostre menti e le nostre intenzioni si estendono oltre il nostro cervello in ciò che ci circonda, con collegamenti invisibili che ci legano gli uni agli altri, con il mondo che ci circonda, e anche con il futuro.

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