Il “Recupero” dell’Anima.............7......11....18

Il “Recupero” dell’Anima

di Sandra Ingerman

Lo sciamanesimo, la più antica pratica spirituale conosciuta dall’umanità, crede che quando soffriamo di un trauma emotivo o fisico, un “pezzo” della nostra anima si allontani dal corpo per sopravvivere a quell’esperienza, causando appunto la perdita di una parte di anima.

Immaginatevi seduti in un cerchio con gli altri membri della vostra comunità. Vi siete raccolti insieme per sostenere un membro della comunità che sta soffrendo a causa di una esperienza traumatica. Sapete che una persona sta soffrendo e che la malattia va ad influenzare l’intera comunità. Così sei arrivato per aiutare e per mantenere sacro lo spazio, affinché avvenga la guarigione.

È buio e le stelle stanno splendendo luminosamente nel cielo notturno. L’aria è calma. Ognuno si sente tenuto tra le braccia amorevoli dell’universo e non c’è alcun dubbio che la guarigione avverrà per tutti coloro che sono radunati qui.

La sciamana comincia a suonare il tamburo e a danzare, chiamando il potere dell’universo in lei, mettendo tutto il suo sé egoico da parte e diventando un recipiente vuoto che si riempie con l’aiuto degli spiriti. Il “paziente” giace quietamente al centro del cerchio e respira profondamente per essere in uno stato recettivo per ricevere indietro la sua anima perduta, la sua vitalità. La sciamana canta il suo viaggio ad alta voce, mentre è sulle tracce di dove l’anima se ne è andata. Appena la ritrova, ritorna e la soffia intensamente nel cuore del paziente, riempiendo completamente il suo corpo con la luce della vita. C’è grande gioia in tutti, perché quando uno guarisce, tutti sono guariti. La comunità è ora al completo e può stare di nuovo in pace ed armonia. Il lavoro è fatto..

Lo sciamanesimo è la più antica pratica spirituale conosciuta dall’umanità. Sappiamo da reperti archeologici, che lo sciamanesimo fu praticato in tutte le parti del mondo per almeno 40.000 anni. Tuttavia, molti antropologi credono che tale pratica si possa datare molto più indietro, fino a 100.000 anni fa. E la cosa più interessante è che lo sciamanesimo è ancora praticato oggi in tutto il mondo, da cui se ne deduce che esso debba essere molto efficace e potente.

La parola sciamano deriva dalla tribù “Tungus” in Siberia e significa “colui che vede nel buio”. Lo sciamanesimo è stato praticato in diverse parti dell’Asia, dell’Europa, in Africa, Australia, Groenlandia e dai Nativi del Nord e Sud America. Uno sciamano è un uomo o una donna che interagisce direttamente con gli spiriti, è un guaritore e un mediatore tra il mondo conosciuto o realtà ordinaria e il mondo spirituale.

Egli/ella è in grado di comprendere gli aspetti spirituali della malattia, praticare i recuperi dell’anima, recepire informazioni divine, aiutare gli spiriti dei deceduti a trapassare; inoltre, pratica una varietà di cerimonie a beneficio dell’intera comunità. Gli sciamani hanno rivestito vari ruoli nelle comunità tribali. Hanno agito come guaritori, figure religiose, psicoterapeuti, mistici e racconta storie.

Gli sciamani guardano all’aspetto spirituale della malattia, che si può manifestare sia a livello fisico che emotivo. Quando stavo facendo le ricerche per il mio libro “Recupero dell’Anima. Guarire il Sé Frammentato”, trovai che molte culture sciamaniche nel mondo credono che la malattia sia dovuta ad una perdita di parti di anima.

Si crede che quando soffriamo di un trauma emotivo o fisico, un “pezzo” della nostra anima si allontani dal corpo per sopravvivere a quell’esperienza. La definizione di anima che sto usando, in questo contesto, indica la nostra essenza, la forza vitale, quella che ci mantiene vivi e fiorenti.

I tipi di trauma che potrebbero causare perdita di anima, sono da ricondursi a qualunque tipo di abuso sessuale, fisico o emotivo, a un incidente, al trovarsi in mezzo ad una guerra o vittima di un’azione terroristica, a un atto contro la nostra morale, al trovarsi in mezzo ad un disastro naturale (un incendio, un uragano, terremoto, tornado, ecc.), ad un intervento chirurgico, una dipendenza, un divorzio o la morte di una persona amata.

Qualunque evento che provoca uno shock, in sostanza, potrebbe causare la perdita di una parte di anima. Ma ciò che può determinare perdita d’anima in una persona, potrebbe non causarlo in un’altra. Gli sciamani credono che perfino l’allarme di una sveglia possa potenzialmente causare perdita d’anima. Penso che tutti noi sappiamo che cosa intendano.

È importante anche comprendere, tuttavia, che la perdita d’anima è, in un certo senso, una cosa buona che avviene in noi. Rappresenta cioè il modo in cui sopravviviamo al dolore. Se stessi facendo un incidente frontale con l’auto, l’ultimo luogo in cui vorrei essere al momento dell’impatto, è proprio il mio corpo. La psiche non può sopportare quel genere di dolore, perciò essa possiede questo brillante meccanismo di autoprotezione, dove una parte della nostra essenza o anima, al momento opportuno, lascia il corpo, in modo che noi non sentiamo completamente l’impatto del dolore.

In psicologia, parliamo di questo processo come “dissociazione”, ma non parliamo di che cosa si dissocia e dove… vanno queste parti che si dissociano. Nello sciamanesimo, sappiamo che un pezzo d’anima lascia il corpo e va in un territorio che lo sciamano chiama realtà non ordinaria, dove aspetta fino a quando qualcuno interviene a livello spirituale, per facilitarne il ritorno.

Sebbene, la perdita d’anima sia, dunque, un meccanismo di sopravvivenza, il problema da un punto di vista sciamanico, è che la parte d’anima che generalmente se ne va, non ritorna da sola. L’anima potrebbe quindi perdersi, oppure essere rubata da un’altra persona, o potrebbe non sapere che il trauma è superato e che il ritorno è sicuro. È sempre stato il ruolo dello sciamano quello di entrare in uno “stato alterato di coscienza”, trovare dove l’anima se n’è andata nella realtà alternativa e riportarla nel corpo del paziente.

Ci sono molti sintomi comuni della perdita dell’anima. Uno dei più comuni è la dissociazione, dove una persona non si sente più completa nel suo corpo, non è viva e completamente interessata alla vita. Altri sintomi includono la depressione cronica, le tendenze al suicidio, la sindrome da stress post traumatico, problemi di deficienza immunitaria, e una angoscia che non riesce a guarire.

Le dipendenze, spesso, sono un altro segno di perdita d’anima, poiché cerchiamo di riempire gli spazi vuoti interiori con fonti esterne, sia che si tratti di sostanze, cibo, alcol, oppure relazioni, lavoro o l’acquisto continuo di oggetti materiali (tipo shopping compulsivo). Ogni volta che qualcuno dice che non è stato più lo stesso dopo un certo evento e non intende che ciò sia stata una cosa buona, probabilmente è avvenuta una perdita d’anima.

Quando mettiamo il valore dei soldi al di sopra della vita; ogni volta che qualcuno afferma che è possibile uccidere altre forme di vita per puro guadagno, siamo davanti ad una perdita d’anima. Ogni volta che qualcuno pensa che comperando una nuova macchina o acquistando certi particolari oggetti avrà la felicità, quella persona sta soffrendo di una perdita d’anima. Come potete osservare, quindi, oggi, siamo nel mezzo di una perdita d’anima planetaria; se guardiamo come ci stiamo comportando l’uno con l’altro e con il resto della vita, tutto ciò è palese.

Anche il coma è una perdita d’anima. Ma in questo caso, l’anima è più fuori dal corpo che dentro. Per lo sciamano è veramente complicato lavorare con il coma, per molte ragioni. Richiede la capacità di trovare in quale zona l’anima sta cercando di andare, se vuole rientrare nel corpo o ha bisogno di aiuto per seguire la strada che potrebbe portare il paziente anche a morire.

Oggi, in tutto il mondo, c’è un ritorno di interesse per la pratica dello sciamanesimo. Abbiamo molte centinaia di meravigliosi praticanti, che stanno reintroducendo la pratica del recupero dell’anima nella nostra cultura. È interessante notare che la perdita dell’anima è talmente compresa nelle culture sciamaniche, che alle persone che hanno sofferto un trauma, gli viene recuperata l’anima entro pochi giorni dall’evento traumatico.

Invece, i praticanti in occidente, devono andare indietro anche di dieci, venti, trenta, quaranta anni o più, per trovare le parti d’anima perdute dei loro pazienti. Inoltre, nelle culture sciamaniche gli individui conoscono quello che non è in equilibrio nella loro vita e che di conseguenza potrebbe causare una malattia o altri malanni o eventi negativi.

Nella nostra cultura moderna di tipo occidentale, noi siamo per lo più inconsapevoli di quello che ci porta fuori dall’armonia spirituale e poi alla malattia. E poiché spesso la perdita d’anima avviene già quando si è ancora molto giovani, siamo anche inconsapevoli dei modelli inconsci con cui siamo vivendo a causa di questo. Stiamo sempre cercando di ritrovare la nostra anima! E facciamo questo, rivivendo sempre lo stesso trauma. I nomi delle persone coinvolti nelle storie possono cambiare, ma la storia è sempre la stessa.

Gli effetti del recupero dell’anima, inoltre, variano da persona a persona. Alcune persone sentono che sono molto più vicine al loro corpo e molto più solide. Altre persone si sentono più leggere con una sensazione di gioia. In alcuni, le memorie dei traumi passati, potrebbero, invece, far scattare una varietà di sentimenti, con cui dovranno lavorare. In altri ancora, gli effetti sono troppo “sottili” per notare un cambiamento, fino a quando non viene fatto un ulteriore lavoro di integrazione.

Quando, poi, le persone si sentono maggiormente presenti nel loro corpo e nel mondo, cominciano a diventare più consapevoli dei comportamenti che potrebbero portarli di nuovo fuori dall’equilibrio ed in disarmonia. Se una persona ha già fatto molto lavoro personale, il recupero dell’anima potrebbe essere la fine del suo lavoro. Se non è così, potrebbe essere, al contrario, l’inizio del lavoro. A quel punto, è compito del paziente cercare come creare uno stile di vita sano ed attirare sane relazioni che lo sostengano nella pienezza, ed avere così una vita piena di salute.

Come vogliamo usare l’energia che ci è stata restituita dal recupero dell’anima e il ritorno di vitalità per creare un presente e un futuro positivo per noi stessi? E come possiamo riportare la passione e la motivazione nella nostra vita, invece che lottare per sopravvivere? Tutti questi argomenti io li chiamo “la vita dopo la guarigione” e sono cruciali per creare una guarigione a lungo termine, dopo il recupero dell’anima.

Questo è un lavoro vitale per I tempi in cui viviamo. La Terra vuole i suoi bambini a casa. È quindi il momento di riprenderci il nostro giusto posto su di Essa. È nostro diritto di nascita esprimere pienamente la nostra anima e creare il mondo in cui vogliamo vivere. Ed è nostro diritto di nascita risplendere come splendono le stelle nel cielo. È il momento di condividere la nostra luce nel mondo.

Articolo di Sandra Ingerman

Fonte: http://www.sandraingerman.com/soulretrievalitaliano.html

Login utente