Il Cambiamento che terrorizza la Mente

Il Cambiamento che terrorizza la Mente

di Claudio Guarini

Il Cambiamento è una scelta che spaventa la mente, ma nel contempo è qualcosa di reale che si può attuare, a costo però di lasciare andare tutti i suoi attaccamenti.

Il Cambiamento che terrorizza la menteCiò che sto per dirti – ovvero che tu non sei la tua mente – potrebbe non piacerti affatto. Inoltre, saperlo a livello intellettuale non ha molta utilità; solo il diventarne realmente consapevoli, permette di uscire dal disco incantato del dolore, in cui la mente si identifica.

Perché non vuoi accorgerti che cerchi ancora la via breve, facile, indolore ma, soprattutto, che accontenti la tua idea di felicità? Non hai ancora capito che è proprio quell’idea che devi smantellare? È, infatti, un’illusione pensare che tutto sia perfetto e che dobbiamo lasciarlo così com’è. Se c’è un problema alla base, occorre andare all’origine, o tutto continuerà a ripetersi. Basta con questa new age che dice che serve solo un pensiero positivo e il problema scompare. Il pensiero appartiene alla mente, che poi genera l’emozione, che a sua volta dà l’illusione di una reale percezione.

La mente non va riprogrammata, ma ripulita. Riprogrammare significa solo spostare il pattume da un punto all’altro della stanza, mentre ripulire significa eliminare tutta l’immondizia dal pavimento. Se hai un taglio profondo nella coscia, non serve a nulla immaginare di non avere quel taglio per non sentire il dolore, perché il taglio esiste e anche il dolore. Ma tu vuoi continuare a lasciare la ferita abbandonata a se stessa, anziché lavarla, disinfettarla e ripulirla. Apparentemente, fa più male ripulire la ferita, ma in questo modo dopo potrai ancora camminare senza zoppicare. Invece, vuoi continuare la tua vita così, nella sua falsa perfezione, in un ideale stato mentale di sicurezza e comfort. Non vuoi un reale cambiamento, ma un miglioramento di ciò che hai già.

Cambiare tutto per non cambiare niente, ecco cosa vuoi. Non vuoi cambiare davvero, altrimenti cominceresti a fare il primo passo verso ciò che ti spaventa realmente, verso ciò che non hai mai fatto, verso l’ignoto, verso ciò che ti toglie ogni sicurezza, ogni comodità, verso ciò che abbatte la tua solita visione di te stesso, degli altri, del mondo, dell’amore, di Dio, della libertà.

Il cambiamento è, in sostanza, una scelta che spaventa la mente e, al contempo, è reale e si può attuare, a costo però di lasciare andare tutti i suoi attaccamenti. Continuiamo a dire che siamo vittime del sistema. Ma non è il sistema che deve cambiare, bensì l’essere umano. E se l’essere umano non è disposto a farlo, il sistema crollerà allora sulla sua testa, affinché possano crollare le sue illusorie certezze, affidate all’esterno di sé. Solo ciò che è dentro, può essere autentico.

L’illusione di scegliere la libertà, con gli stessi mezzi offerti da chi non vuole che siamo liberi, è un vecchio tranello. L’intero sistema è fatto di menti parassite e parassitate da esseri che li manovrano a loro piacimento e a cui non interessa null’altro che potere, sesso e soldi, in cambio dei quali hanno ceduto la propria anima. Non è mai esistita la democrazia, nonostante l’illusione del voto, a cui abbiamo sempre abboccato. “Vota quello, vota questo…” è sempre stato un trucco per dare l’illusione della scelta. Ma non si esce dalla prigione con gli stessi mezzi offerti da chi in prigione vuole tenerci.

Il nuovo può nascere solo sulle ceneri del vecchio. Questo sistema non può essere modificato, travasato, cambiato, trasfusionato, sostituito o alleggerito con personaggi e ingranaggi fatti della stessa sostanza dell’incoscienza e nell’inconsapevolezza. Va buttato giù tutto, raso al suolo completamente! Ma per fare questo ci vuole un certo tempo.

Finché l’essere umano rimarrà solo sul piano materiale, chiuso nel proprio egoismo, senza alcuna conoscenza autentica del mondo invisibile (anima, spirito ed entità “negative”), anche il sistema rimarrà tale e quale… sistema di cui l’uomo stesso ha bisogno, per non sentirsi morire. In sostanza, in questo status quo, il sistema e l’attuale essere umano vivono in simbiosi. L’umano non vuole il cambiamento, vuole solamente la propria l’illusione!

Zona comfort

Stefania Martone

Quando “te la racconti troppo”, e ti trovi a vivere situazioni sempre simili, abbellite da contorni apparentemente diversi, significa che ti trovi ancora lì, all’interno del cerchio dal quale ti spaventa uscire. La mente non cerca un reale cambiamento ma solo comodità, sicurezza, considerazione, approvazione. Vorrebbe fare la vita che fa di solito, illudendosi di cambiare tutto per non cambiare niente, eliminando solo ciò che crede le causi sofferenza, quando, in realtà, è proprio la sua vecchia vita a causarle dolore.

La mente accetta solo ciò che le piace, ma non è detto che corrisponda alla vera gioia, né alla libertà e così tutto ciò si trasforma in una fuga camuffata da ricerca della felicità. Cosa fare allora? Dipende dalle situazioni. A volte il passato trova mille modi per tenerci legati, altre volte per chiudere un ciclo serve uno scatto percettivo e, una volta fatto, i vecchi sospesi si ricompongono. Quando sei di fronte alla verità, sei di fronte ad una scelta: quella della responsabilità. Responsabilità verso un cambiamento che nulla ha a che vedere con il falso/vecchio te stesso.

Ci saranno sempre dei salti da fare, che la mente vedrà come ostacoli e davanti ai quali tentennerà, rimpiangendo la comodità della sua zona di comfort. Ed è proprio lì che il vero guerriero decide di continuare sulla strada della verità, nonostante la sua mente, il suo ego e il volador (entità parassita dell’uomo) gli suggeriscano di tornare indietro.

Ci vergogniamo di esprimere le nostre sofferenze per sensi di colpa, mancanza di umiltà, paura del giudizio, egoismo e quindi non riusciamo a trovare sollievo. Pertanto questo lavoro lo fa l’inconscio, attraverso i suoi simboli, attirando nella vita quotidiana, così come nel sogno, situazioni che compensino: dalla malattia, all’incidente, alla perdita del lavoro, ecc. Ma ogni dolore è legato ad un’emozione del passato, inespressa, repressa, nascosta nei propri inferni interiori. Ad essa si agganciano i parassiti interdimensionali (voladores) che si nutrono di quel dolore e che lo spingono fuori dalla zona della consapevolezza, così da farlo apparire come l’unica realtà.

Come fare a capire se un disagio o un fatto che ritorna ciclicamente, non sia frutto di un karma o di una strada sbagliata che si sta percorrendo? Quel “loop” che continua a manifestarsi ti porta un messaggio. E’ come se volesse farsi guardare in faccia e mostrarti cosa bolle dentro di te. Di solito dipende da una situazione accaduta nell’infanzia. I personaggi che incontri nella tua vita e le situazioni che si creano, ti stanno mostrando quale emozione è rimasta sepolta, per lo più legata proprio alla tua infanzia, continuando a mantenerti sul giradischi incantato. Per andare oltre, bisognerebbe andare all’origine. Se, ad esempio, da bambino tuo padre ti ha dato l’esempio del fallimento, il bambino che tu eri se n’è fatto carico, ritenendolo un modello. Ci sono carichi che quel bambino si porta dentro, ma che, in realtà, non gli appartengono, conflitti e traumi che hanno creato in lui schemi, convinzioni, paure.

Non reggi più il sistema economico, non reggi più il sistema politico, non reggi più le ingiustizie sociali, non reggi più i soprusi e le guerre. Ma sei sicuro che sia questo che non riesci a mandare giù? Come pensi di poter salvare il mondo, se prima non salvi te stesso? Quante volte ti auguri di sparire dal tuo posto di lavoro, da casa tua, dalla tua famiglia, dal tuo partner, dalla tua città, dalla tua nazione? Quante volte maledici chiunque hai intorno, solo perché ti mostra i tuoi limiti, i tuoi schemi, le tue abitudini e i tuoi condizionamenti?
Ce l’hai con i tuoi genitori, perché li accusi di qualcosa. Quel qualcosa è dentro di te e devi scoprire da solo cosa in realtà nasconde. Ce l’hai con tua moglie o tuo marito, perché non è in grado di renderti felice o perché non lo sopporti più, ma continui a viverci insieme, dicendo che un giorno te ne andrai. Ma chi, in realtà, non sopporti più? Quale volto invisibile usa la tua voce e i tuoi pensieri nascondendosi dietro il tuo dolore? Dici che sei stanco del tuo lavoro perché non rispecchia ciò che sei e guadagni poco, ma non fai nulla e continui a rimanere lì. Ma quale ennesimo partner, quale altra città, quale ennesimo lavoro dovrai cambiare ancora, prima di cominciare dalla base, da te stesso?

VoladoresDevi scoprire, prima, chi sei tu, per comprendere cosa rispecchia il vero te stesso e, per farlo, devi portare alla luce il tuo falso te, colui che si spaccia per te, quella voce che ti dice continuamente quale emozione provare e quale reazione avere, in ogni situazione, anche quelle che vivono solamente all’interno delle tue fantasie.

Non devi rinnegare ciò che vedi, perché non conforme a ciò che ti eri costruito nella tua fantasia per scappare dalla verità. Non devi scambiare per verità gli effetti scenici messi davanti per distrarti. Devi sapere che quella voce nella testa, che hai scambiato per il tuo “io”, è come un virus, che è in circolo nel tuo interno da tanto, tanto tempo. Non fidarti quindi di questo finto dispensatore di doni. È furbo, ingannatore, adulatore, ti fa tante promesse, gioca sulle tue emozioni, intrufolandosi nei tuoi pensieri, si finge te, si spaccia per la tua guida, ti dice che ha tanti bei regali per te se solo farai il bravo “bambino”. Ti minaccia con la scusa che è per il tuo bene, ma tutto vuole da te fuorché la tua felicità. Tifa per la tua mente e la vuole schiava. Non farti abbindolare.

L’adulto che vuole ottenere di più di ciò che ha, in effetti, può farlo ma a discapito di perdere se stesso. Quell’adulto è come un bambino che gioca a fare il maghetto, mentre il mago nero, grande illusionista e prestigiatore, lo distrae con i trucchi e le illusioni, promettendogli tante cose belle in cambio del suo tempo, della sua attenzione e della sua energia. Ricordati che nessuna falsa promessa vale quanto la tua anima. Pensi di trovare la libertà cercando invano di sconfiggere un nemico che reputi esterno. Ma la realtà dei fatti è che si trova proprio al tuo interno e si finge te.

A volte, non siamo in grado di comprendere i fatti che ci accadono, ma dobbiamo imparare a non avere il controllo di tutto. E questo processo ci aiuta ad avere fede che ogni cosa accade per un motivo, e che a volte è giusto anche quello che non comprendiamo e che a prima vista ci appare sbagliato. La paura ti tiene ancorato, non ti fa vivere, non ti fa scegliere, ti tiene bloccato. Hai paura di tutto quello che non conosci, ma il non metterti in discussione ti fa rimanere lì nel tuo labirinto, scambiato per libertà.

A volte, ti chiedi come fare ad avere più fiducia in te stesso, ma l’azione da compiere non è quella di continuare a dare importanza e fiducia al falso te stesso. È lui che ti ha portato ad essere ciò che non sei, a corrompere ogni cosa che fosse autentica, a prendersi i meriti e i privilegi, a giudicare te e gli altri, a confonderti con il tranello delle emozioni, degli attaccamenti, delle dipendenze, della considerazione, dell’ambizione, dell’assenza di umiltà.

Dare fiducia… certo, ma al vero te stesso, che non è la mente con la sua storia, i suoi drammi, le sue idee e congetture. Ci sono altre due forze di cui continui ad ignorare l’esistenza: Anima e Spirito. L’Anima fa esperienza di tutte le menti di tutte le vite (incarnazioni), lo Spirito è il Sé che guida l’essere umano, ma che nessuno ascolta, perché tutti preferiscono la propria mente, suggerita dalla voce nella testa (volador).

Siamo scesi su questo pianeta per chiudere dei cicli aperti da millenni. Ma forze oscure impediscono il nostro risveglio usando ogni tipo di inganno, ma soprattutto cercando di convincerci che non esistono. Se non cominciamo a prendere coscienza della nostra esistenza, anche sul piano sottile, invisibile; della nostra anima imprigionata che occorre riprendersi, del nostro passato, delle nostre vite precedenti e della nostra vera Guida Interiore (Spirito), come potremo portare questa umanità ad un reale cambiamento?

Se continui a difendere le tue illusioni, non sarai mai libero. Tutte le volte che dici “si” alle tue illusioni, dici “no” alla tua Anima e volgi le spalle allo Spirito.

Articolo di Claudio Guarini

Fonte: http://www.claudioguarini.it/2017/01/il-cambiamento-che-terrorizza-la-mente.html

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