Il Guardiano della soglia..................................17.....10....20

……nella vita di tutti i giorni

 

Il Guardiano della Soglia, amico ed il nemico di tutti noi, la presenza che scruta la nostra esistenza e che noi, silenziosamente, osserviamo; magari senza saperlo.

Ci è richiesto di indagare sul Guardiano della Soglia.

Chi è?

Come interviene questa Entità nella nostra vita?

Perché parlarne?

Di quale Soglia è custode?

È il custode dei mondi dello spirito, è lo sguardo che decide se è maturo per noi il momento di inoltrarci nei mondi superiori.

Nessuno può avere esperienza dello Spirito se il Guardiano della Soglia non decide che quell’uomo, in quel momento, è pronto a “passare di là”.

Solo con questa autorizzazione lo spirito può aprirsi a noi.

Detta così sembra “roba da iniziati”. Incece no. Già un secolo fa R.Steiner soffriva nel vedere (spiritualmente) che moltissime anime, ogni notte, durante le loro esperienze spirituali fuori dal corpo fisico, si accostavano con ardore al Guardiano, spinte dal forte e preciso anelito di penetrare nei mondi dello spirito.

Ma a quasi tutte, il Guardiano doveva rispondere pressappoco così: “Torna indietro; per te non è ancora giunto il momento.    Lo sviluppo della tua anima non ti permette ancora di sostenere le esperienze che attendono chi varca il mio cancello”.

Questo muove compassione nel cuore di chi si dedica allo spirito. Compassione ed amore per le anime che non riescono, nonostante la solerzia e l’anelito, a formarsi a veste dello spirito, a varcare la Soglia tanto attesa … ma se un secolo fa, ai tempi di R. Steiner, queste anime erano moltissime, quante saranno oggi? Oggi che sempre più uomini, per le vie più diverse, cercano di afferrare lo spirituale?

Quante anime hanno il giusto anelito ma le conoscenze (o il percorso) sbagliate, e quante hanno conoscenza e preparazione ma un cuore troppo debole per spingerle fino al sole?

Non è che tra quelle anime, ogni notte, ci siamo anche noi?

La Soglia del Sole. Detta così sembra il titolo “ad effetto” di un film.

Invece è la meta che la nostra anima, forse, porta scritta in sé, e quest’impresa è molto più avvincente ed impegnativa di qualsiasi “ Action movie”.

Trovare la forza per raggiungere, nella coscienza e nel cuore, il mondo Solare: come fare è la storia dei Misteri.

Ma cosa succede quando si arriva “da quelle parti”. Come possiamo comprendere che, forse, il Guardiano, vicino o lontano sta aspettando anche noi?

Prima di tutto, il Guardiano ha molte facce, tre per la precisione. Forse perché è figlio dello Spirito e della Trinità. La sua prima faccia è oscura e sgradevole a vedersi, e sintetizza tutte le nostre parti peggiori. L’incontro con il Guardiano inizia affrontando e portando alla luce la nostra tenebra, i nostri difetti, le nostre mancanze, i nostri errori … tutto ciò che non vorremmo essere, ma siamo.

Ogni via che ci chiede di “sorvolare” sui nostri difetti tenta di allontanarci dal Guardiano, e quindi dal verace accesso al mondo spirituale.

Ma allora il guardiano ci vuole spaventare? Si presenta con la maschera del male per atterrirci? No.

Perché ogni ombra non fa che riportare il nostro sguardo al corpo che la proietta, e così anche questa figura tenebrosa (che possiamo vedere ”fuori”, se abbiano un destino di veggenti, o “dentro”, o che possiamo cogliere in un problema ricorrente, o in lunga malattia che guarisce piano piano, o in qualcosa che in altri modi ancora ci mette di fronte ai nostri limiti) è per così dire traslucida e si intravede che dietro c’è qualcun’altro.

E scrutando tra le pieghe delle ombre, cercando di sciogliere sempre più questa figura oscura affrontando e correggendo i nostri limiti, arriviamo a conoscere sempre meglio questa presenza alle sue spalle, che è il secondo volto del guardiano.

Piano piano, con pazienza possiamo riconoscerlo: siamo noi, ma il nostro volto è un po’ cambiato, è più lucente, è più puro, e ricorda in qualcosa il volto di Gesù….. diradando le tenebre siamo arrivati a scorgere la parte migliore di noi, in cui ancora non viviamo ma che ci attende, e comincia ad essere a portata di mano.

Forse possiamo udire la sua voce, e cominciare a seguire i consigli: allora in ogni situazione saremo coscienti che “ se facciamo così” allora seguiamo il “tenebroso”, “se facciamo in altro modo ”allora seguiamo il “lucente”.

Quante volte abbiamo detto “se riuscissi a non arrabbiarmi in quei momenti……”, “se avessi più coraggio e non fossi sempre timido”….

Cominciamo a discernere chi è che agisce in noi: la nostra parte “buona” o quella “cattiva”, la pazienza o l’impazienza noi o “l’altro”.

Vi è mai successo?

Allora adesso sapete che forse anche voi, la notte, siete tra i “visitatori” del Guardiano……. E sapete anche che non è così lontano.

E quando raggiungiamo il “lucente”? Cosa succede? Cosa succede quando riusciamo ad essere sempre ”l’altro”, quando ascoltiamo (quasi) sempre la voce della nostra parte migliore? Allora vediamo il terzo volto del Guardiano, ed è un volto familiare. E’ il volto che ci accompagna da molto tempo, quello che forse ci ha chiamato per primo sulle strade dello Spirito.

E’ Michele. Tiene la sua bilancia in mano, ed essa ci rappresenta la nostra capacità di stare in equilibrio tra le forze che ci vogliono “sbilanciare” fuori dalla retta Via, Egli ci scruta e vede quanto siamo nel “lucente” e quanto nel “tenebroso” (vi ricordate Gollum nel ”Signore degli Anelli”, sempre in bilico tra “servile” e “scurrile”)? E finchè il tenebroso governa la nostra anima Michele serra di fronte a noi la Soglia del Sole. Non perché non vuole che noi entriamo, ma perché il “tenebroso” di li non deve entrare.

Noi siamo pronti; dobbiamo solo smascherare la “spia” che vive in noi, e toglierle il suo potere sulla nostra anima. Allora le parole di Michele cambieranno, e potrà dirci qualcosa di simile a questo: “varca ora la mia Soglia, perché la tua anima si è fatta degna di portare in terra i frutti del mondo dello Spirito”.

Ora sappiamo abbastanza. Possiamo iniziare a sforzarci di ascoltare la voce giusta, con un ultimo indizio.

Quando siamo pronti a superare il “tenebroso” (o almeno la maggior parte di esso), allora certe cose non “ce le passano” più. Certe “marachelle”, ogni volta che le tentiamo, vanno male, non ci riescono più come prima, ci sono sempre mille problemi. Oppure ci riescono e le “paghiamo”, e non dopo molto, anzi: quasi subito.

Se la vita vi punisce per le vostre “marachelle”, non pensate che il destino ce l’ha con voi. Ringraziate il saggio cenno di Michele, che benedice il percorso della vostra esistenza con il richiamo a crescere, e che annuncia alla nostra anima il presagio della sua liberazione.

A stanotte, cittadini solari. Non smettete di cercare.

Tratto da “Albios”

 

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