IL KARMA.....................14.......6.....16

IL KARMA

Posted by Tanja

 

dna (1)

 

NOTA PERSONALE:

Questo articolo ho condiviso in sua forma originale ma mi sento di aggiungere qualche mia osservazione.

Quando si parla di antenati solitamente si pensa a qualcuno chi ha vissuto prima di noi e da chi discendiamo.

Nella concezione che tempo non esiste, che è solo un prodotto illusorio di una mente lineare, e che tutto succede nel ADESSO, tutti gli nostri “antenati” siamo NOI STESSI MULTIDIMENSIONALI, che viviamo nelle altre realtà paralleli (coesistenti) e condividiamo il nostro DNA influenzandoci reciprocamente attraverso campo morfogenetico.

Tanja

 

Come posso dimostrare che il karma esiste ? Allora, partiamo dal funzionamento del pensiero. Se io penso di essere ricco, allora penso di esserlo. Se io penso di essere povero, allora penso di essere povero. Io dimostro nella realtà quello che penso. Ciò non significa che quello che penso lo vivo subito nella realtà (cioè che se penso di essere povero allora lo divento subito) ma che pensando qualcosa allora mi influenzo in quella determinata direzione. E’ il pensiero che crea la realtà. Se non fosse così, allora pensando qualcosa non influenzeremmo noi stessi. E gli altri allo stesso modo non ci influenzerebbero con i loro pensieri.

Chi ha creato tutto ciò che vediamo attorno? Chiunque l’abbia creato, prima di averlo creato nella realtà l’ha pensato. L’ha pensato e ci ha ragionato. O comunque qualcuno ha pensato ed ha influenzato un altro a farlo. E’ quindi chiaro che è il pensiero che crea la realtà, anche se il tempo tra il pensiero e la creazione varia molto a seconda del pensiero e della persona. Ad esempio se penso di prendere la penna sul tavolo, allora posso prenderla subito, e quindi creo molto velocemente. Se sto guardando la TV e penso di andare a fare la spesa al negozio vicino casa, creo un po’ più lentamente perché ci sono molti altri pensieri che devo manifestare prima di arrivare al negozio: prendere il telecomando, premere il pulsante per spegnere la TV, appoggiare il telecomando, alzarmi dal divano, procedere verso la porta, prendere le chiavi di casa, prendere il portafoglio, ecc… Per ogni singola azione che compiamo, vi sono uno o più pensieri che portano a manifestare quella azione, cioè quella realtà.

E’ quindi chiaro che è il pensiero che crea la realtà. Ora, detto questo, ragioniamo un attimo. Perché esistono persone ricche, persone povere, persone simpatiche, persone antipatiche, persone in salute, persone handicappate, persone belle, persone brutte, ecc.? Perché esistono tutte queste differenze? Se è vero che è il pensiero che crea la realtà, allora significa che tutto ciò che abbiamo vissuto e viviamo lo creiamo noi! E’ logico! Ma allora, perché una persona è brutta? Non penso che abbia pensato sin da bambino di essere brutto! Allora? Allora il pensiero che manifesta la realtà è piuttosto lento a causa della bassa vibrazione della gente. Cioè più è elevata la vibrazione della forma fisica e più velocemente si manifesta un pensiero nella realtà. E come si eleva la vibrazione della forma fisica? Semplicemente eliminando da dentro di sé i pensieri “più bassi”, cioè più tendenti al buio che alla luce. I pensieri negativi, insomma.

Dato che il pensiero è energia, allora significa che i pensieri con vibrazione energetica più alta sono quelli che tendono al rispetto, all’amore, alla gioia, all’unità, cioè quei pensieri che ci fanno sentire “più lucenti”, che ci fanno sentire meglio. E perché ci fanno sentire meglio? Perché sono vibrazioni energetiche più elevate di quelle momentanee. Noi viviamo i nostri pensieri. Cioè il nostro approccio alla realtà dipende dai nostri pensieri. Cambiando i pensieri, prima cambiano il nostro approccio alla realtà (ed è già molto) e poi possiamo con il tempo cambiare la realtà che ci circonda.

Ma la realtà è fatta di interazioni con molte altre persone, e quindi la realtà che ci circonda dipende anche dai pensieri di quelli con cui interagiamo. Ma comunque, ciò che è veramente importante prima di tutto è cambiare l’approccio alla realtà. E questo si può fare eliminando da dentro di sé i pensieri bassi e negativi e focalizzarsi su quelli che portano all’espansione e all’evoluzione. Bisogna rilasciare tutti i pensieri limitanti, rimanendo comunque in equilibrio, senza tuffarsi nell’illusione del “tutto bello, tutto facile!”. Le sfide fanno parte della vita, e se non ci fossero come si potrebbe evolvere ed imparare? Immaginate che noia? Inoltre le sfide personali, una volta superate, danno una gioia immensa!

Quindi torniamo alla persona brutta. Perché è nata brutta? Ma nooooo!!!! Non è nata brutta! Nessuno nasce brutto! Tutto dipende dai pensieri a cui aderiamo e che facciamo nostri! Ora, veniamo all’influenza genetica, cioè degli antenati.

E’ vero che la famiglia in cui cresciamo, il luogo in cui nasciamo ed alcune caratteristiche somatiche non le scegliamo noi, ma dipendono dalla nostra genetica. Questo mi sembra chiaro. Tutto il resto però dipende da noi, da come pensiamo. Sin da piccoli è così. Quello che pensi crei. Il problema è, come già detto, che una persona umana con una vibrazione bassa impiegherà molto tempo per vedere realizzati i propri pensieri, cioè ciò che vuole creare, e quindi i suoi sogni. Perché? Perché, come è giusto che sia in un processo evolutivo, solo evolvendo si acquista maggior potere di pensiero e quindi di creare la propria realtà. Questa è la ricompensa per le fatiche che una persona fa per migliorarsi, imparare e crescere. Si crea la propria realtà sempre più velocemente. Ovviamente se ciò che si vuole creare tira in ballo anche il potere creativo ed il pensiero di altri (e quindi la loro libertà creativa), allora le cose si complicano. Non si crea così facilmente. Dipende anche da quello che pensano loro, cioè da quello che vogliono fare. Se invece ciò che si vuole creare è una cosa puramente personale, allora si può manifestarla più velocemente.

In che modo gli antenati, cioè la nostra genetica, influenzano il nostro pensiero? Possono farlo solo se si accetta un loro pensiero, altrimenti non possono influenzare in alcun modo la propria realtà. Nella genetica del nostro DNA è registrata la vita di tutti i nostri antenati, viventi e non. Quindi dato che il DNA è la nostra memoria storica, essa contiene tutti i pensieri che i nostri antenati hanno avuto.

Lo scopo del DNA è quello proprio di permetterci di accedere alla saggezza ed esperienza dei nostri antenati e quindi evolvereMa per far questo dobbiamo “sintonizzarci” con i nostri antenati. E questa è una questione puramente vibrazionale.

Tutta la materia è energia. Quindi anche i nostri corpi (forme fisiche) hanno una determinata vibrazione energetica, che varia da persona a persona. E questa dipende dai pensieri che si hanno dentro. Più elevati e puri sono i pensieri che si hanno dentro di sé, più elevata è la vibrazione corporea e maggiore è la capacità di creare la propria realtà.

Quando viviamo ad una certa vibrazione corporea, quali pensieri abbiamo dentro? Questo dipende da quello che pensiamo noi. Ovvio che quando si è piccoli si pensa molto meno, e quindi si è molto più influenzati dai pensieri che già abbiamo dentro, cioè quelli che i nostri antenati avevano quando erano a quella stessa vibrazione. E sono gli stessi pensieri che la famiglia in cui cresciamo (i nostri antenati viventi) ci propone, e che noi, ancora puri ed aperti ad ogni influenza esterna, assorbiamo. Quindi i primi pensieri che abbiamo sono proprio quelli dei nostri antenati! Se non cresciamo in famiglia, saranno gli altri a mostrarci come specchio i pensieri che avevano i nostri antenati, dato che simile attira simile e quindi ciò che fanno attorno a noi gli altri lo abbiamo anche noi dentro se ci facciamo influenzare in qualche modo. Quindi che cresciamo in famiglia o meno, il risultato non cambia.

Man mano che cresciamo, ci creiamo attraverso l’esperienza dei pensieri sempre più nostri e personali. E quindi siamo sempre meno influenzati dai pensieri che i nostri antenati avevano ad una certa vibrazione, a meno che non vi aderiamo! Cioè se, ad esempio, un nostro antenato pensava al suicidio quando era alla stessa vibrazione corporea in cui siamo noi in un determinato momento, allora anche noi se pensiamo al suicidio in quel momento tenderemo a manifestare nella realtà il suicidio, tanto più velocemente quanto è maggiore il numero di nostri antenati che hanno pensato al suicidio quando si trovavano a quella determinata vibrazione. Ma se noi non pensiamo al suicidio, allora il pensiero di suicidio che uno o più dei nostri antenati avevano a quella vibrazione non ci tocca minimamente.

Ora, abbiamo capito come funziona il meccanismo di influenza del pensiero degli antenati. Man mano che eleviamo le nostre vibrazioni corporee (il che dipende solo ed esclusivamente da noi) allora incorporiamo tutta la saggezza e conoscenza che i nostri antenati avevano a vibrazioni uguali o inferiori a quella che abbiamo raggiunto noi in quel particolare momento. Ciò avviene attraverso il risveglio del DNA, cioè della memoria storica dei nostri antenati, che è rimasta sopita in noi fino ad allora. Ed incorporiamo sempre più il potere di pensiero dei nostri antenati, che in sostanza rimangono latenti (come consapevolezza) nella nostra genetica finché non li risvegliamo. Cioè il nostro DNA comprende in sé la conoscenza e l’esperienza dei nostri antenati, e quindi la loro consapevolezza, che non è altro che la comprensione della realtà.

Quindi cos’è il karma? Il karma non è altro che ciò che noi stessi manifestiamo a seconda dei pensieri che abbiamo. Il karma è genetico e quindi legato ai nostri antenati solo fino al momento in cui ci sintonizziamo sui pensieri che i nostri antenati avevano quando la loro forma fisica era alla stessa vibrazione in cui ci troviamo noi in quel momento. Se non lo facciamo e ragioniamo con la nostra testa, allora nessuno ci può influenzare, nemmeno i nostri antenati.

Come si capisce quali dei pensieri che ci passano per la testa sono nostri o sono dei nostri antenati? Bèh, in realtà non è semplice perché tutti i pensieri che vi vengono per la testa senza che derivino da un vostro ragionamento sono canalizzati. L’essere umano è un canale, se non pensa con la propria testa. Se pensa con la propria testa, nessuno può infiltrarsi e fargli pensare qualcosa. Cioè in sostanza manipolarlo.

Molti esseri umani sono diventati dei canali perché si rifiutano di pensare con la propria testa. Ed accettano quindi i pensieri che gli arrivano dall’esterno, facendoli propri. Ciò avviene attraverso la famiglia, la scuola, la cultura del luogo, e i media in particolare. E, a livello non fisico, attraverso entità o anime. Ma ciò accade solo perché molte persone non ragionano con la propria testa. Molti si sono dimenticati di avere un cervello, penso.

Una cosa è filtrare l’informazione e quindi i pensieri che arrivano dall’esterno, ragionarci su e farli propri se si comprende il loro significato e si è d’accordo, un’altra è essere un canale puro ed assorbire tutto o quasi come una spugna. Molte persone assorbono da alcuni, e filtrano da altri. Di solito assorbono i pensieri di coloro che sono ritenuti intelligenti, importanti, o degni di fiducia e filtrano o addirittura rifiutano i pensieri delle persone “normali”. Ma in tal modo non possono formarsi un loro pensiero completo, e quindi non possono evolvere in modo puro.

Quindi il karma non è altro che ciò che manifestiamo con il nostro pensiero. Le azioni dei nostri antenati ci influenzano solo se noi aderiamo ai loro pensieri. Nessuno può influenzarci se non lo vogliamo. L’essere umano è stato creato per essere pienamente cosciente, cioè pienamente pensante. E per far ciò, bisogna utilizzare il cervello e ragionare sulle cose, altrimenti si diventa dei burattini. Se ciò è quello che volete, siete liberi di farlo, ma se volete costruire la vostra realtà e dare un senso alla vostra vita, allora cominciate ad usare la vostra testolina e ragionate sulla realtà e su quello che pensate. E se i pensieri che avete non vi piacciono, cambiateli! Basta solo un piccolo sforzo di volontà per comprendere i propri pensieri, rilasciare quelli che non piacciono e focalizzarsi su quelli che si preferiscono. E dato che è umano tendere a qualcosa di più bello e gioioso, allora quelli che si preferiscono saranno probabilmente pensieri di unità, amore, gioia, divertimento ed evoluzione.

Come si comprendono i propri pensieri? Facendo attenzione alle proprie reazioni emotive a ciò che si pensa ed a ciò che accade attorno. Se un pensiero, azione o parola vostra o di altri vi colpisce emotivamente, allora significa che avete in voi il pensiero che vi provoca tale reazione emotiva. Questo vale sia per pensieri positivi sia per pensieri negativi. Se, ad esempio, vi colpisce fortemente la morte di una persona, allora significa che avete ancora dentro di voi il pensiero della morte. Rilasciarlo non significa che non sperimenterete mai più la morte, ma che rilasciandolo avrete una reazione equilibrata alla morte. E finché tenete dentro il pensiero della morte, allora attirate a voi la vostra stessa morte, perché è il pensiero che crea la realtà. Non significa che rilasciando il pensiero di morte diventerete immortali, ma che vivrete quanto la vostra vibrazione ed i vostri pensieri possono permettere.

Le polarità positivo e negativo, in tutte le loro forme di pensiero ed emozione, fanno parte della realtà. Ciò che si rilascia nell’evoluzione sono i pensieri estremi positivi o estremi negativi. Anche l’indifferenza, apparentemente un pensiero neutrale, è un pensiero estremamente negativo. Perché significa rifiutare la vita, e non vivere i pensieri polarizzati che fanno parte della realtà. Eliminando i pensieri estremi, si eliminano anche le emozioni estreme ad essi connesse. E ciò non porta ad una insensibilità emotiva come si potrebbe pensare, ma porta invece a vivere il positivo ed il negativo senza eccessi, né in un senso né nell’altro. E’ l’equilibrio che dà la vera gioia e permette di vivere appieno la propria vita. Gli estremi causano una eccessiva emotività ed una ridotta attività mentale o viceversa. E questo non è certo di supporto all’evoluzione personale.

Ecco il senso dell’evoluzione nella forma: comprendere la realtà attraverso la mente ed attraverso l’emozione. L’una è indipendente dall’altra, ma per comprendere e vivere in modo completo e pieno la realtà è necessario usare entrambe queste capacità.

Domande & Risposte

 

Simile attira Simile

7. Come spieghi l’affermazione che Simile attira Simile? Pensate alle persone che si radunano per un concerto, ai libri di una biblioteca, ai vostri amici, ai membri di un partito, agli studenti di una certa facoltà, ai luoghi che vi piacciono, ai vestiti che preferite, alla vostra squadra del cuore ed in sostanza a tutto ciò che sta attorno a voi e che vivete.   

Ora, cos’hanno in comune tutte queste cose? Perché attirate a voi certe esperienze o persone piuttosto che altre? Perché vi è un qualcosa in comune. Uno studente ama certe materie e quindi sceglie facoltà con quelle materie, una persona con un certo carattere tenderà ad indossare vestiti in sintonia con il suo carattere, una persona tenderà a stare con persone con cui ha qualcosa in comune, una persona con certe idee politiche si iscriverà ad un partito che rispecchia le sue idee, ecc.   

Tutto, nella nostra realtà, si basa sul Principio che il Simile attira il Simile. Perfino le cose, ad esempio i libri di una libreria, si attrarranno tra loro per una certa somiglianza vibrazionale, non per forza per una somiglianza di contenuto. Tutto è energia, tutto è quindi vibrazione, ed una vibrazione attira a sé una sua vibrazione simile. Se frequentiamo una persona significa quindi che abbiamo almeno un pensiero in comune, ad esempio entrambi amiamo certi luoghi, abbiamo certi hobby, viviamo in uno stesso luogo, guardiamo gli stessi programmi TV, abbiamo fatto esperienze simili ecc. o, semplicemente, siamo due esseri umani.

Il problema principale è che l’essere umano possiede un Inconscio vasto e complesso. Nel nostro inconscio esistono pensieri che risalgono alla nostra genetica, a influenze esterne dell’ambiente in cui siamo cresciuti ed in cui viviamo, ed anche a parti di noi che si trovano in altri piani di realtà. Tutto questo può portarci a vivere esperienze che non ci spieghiamo. Il Principio del Simile attira Simile non vale infatti solo per i pensieri di cui siamo consapevoli, ma anche per quelli inconsci. 

E qui sta il grosso problema, ed è sul nostro inconscio, in particolare, che dobbiamo lavorare. E’ per questo che tale materiale viene portato fuori, per permettere di capire il funzionamento della realtà ed essere aiutati e guidati nella comprensione del proprio inconscio.  

 

Opinione e giudizio

6. Qual è la differenza tra una opinione ed un giudizio? Dal mio punto di vista, sono entrambe un modo di esprimere un proprio modo di vedere la realtà. La differenza è che il giudizio contiene in sé una forte carica emotiva, mentre l’opinione no. 

Chi giudica tende ad essere assolutista nella sua visione della realtà ed ogni punto di vista diverso dal proprio viene percepito come una violazione personale, mentre chi esprime il proprio punto di vista anche in modo deciso ma senza giudicare tende ad essere più aperto a confrontarsi con i punti di vista altrui.

Quindi l’ideale è rilasciare ogni forma di giudizio ed esprimere solo opinioni, e ciò si può fare con la volontà facendo attenzione a come ci esprimiamo e a come reagiamo alle informazioni che provengono dall’esterno.

Diverso è il caso dell’offesa, verbale o fisica. In quel caso è normale difendersi attaccando come reazione alla vera violazione personale. Anche se non sempre è facile capire quando si tratta di offesa, cioè di vera violazione. Ad esempio, se mi viene detto che sono un cretino, è un’offesa oppure no?

Ancora, l’unico modo per distinguere se si tratta di offesa è la presenza o meno di una forte carica emotiva. Il giudizio è in realtà una forma di offesa verbale. 

 

Karma ebrei-palestinesi

103. Qual è il karma alla base del conflitto tra ebrei e palestinesi? A quando risale? Gli ebrei sono geneticamente connessi sia ai pleiadiani che ai siriani. Si trovano in mezzo, per così dire. E non per niente si trovano in mezzo anche nella guerra di adesso. Pur potendo essere potenzialmente molto avvantaggiati rispetto ad altri gruppi, il loro karma è così pesante che questo “essere in mezzo” non li avvantaggia ma anzi li pone nel mirino di tutti.

I palestinesi sono arabi e quindi di discendenza principalmente pleiadiana.

Lo scontro tra ebrei ed arabi è una ripetizione di ciò che è già successo in passato in Medio Oriente due volte, 120.000 e 40.000 anni fa, tra un gruppo di pleiadiani (rappresentati oggi dai palestinesi) ed un gruppo di siriani che si erano trasferiti in quella zona occupata per lo più da pleiadiani e che diventarono loro stessi nel tempo siriano-pleiadiani, mischiandosi con i pleiadiani del luogo.

Questi due gruppi furono entrambe le volte la causa scatenante iniziale delle due grandi guerre che vi furono su Lemuria e su Atlantide. E la stessa cosa sta succedendo oggi. La guerra tra ebrei e palestinesi è stata la miccia che ha causato e sta causando pesanti scontri in Medio Oriente.  

 

Mentale ed Emotivo

106. Dani, parli spesso degli approcci mentale ed emotivo, ed hai detto che l’uno è connesso all’energia maschile e l’altro all’energia femminile. Pensi quindi che l’uomo sia in media più mentale e la donna più emotiva? Penso che la separazione di pensiero dovuta alla caduta di consapevolezza dell’umanità abbia portato alla separazione dei due approcci base tipici di tutti gli esseri viventi, cioè quello mentale e quello emotivo. Tale separazione nel caso dell’essere umano ha fatto sì che, per questioni culturali, negli uomini tenda a prevalere l’energia maschile (mentale) e nelle donne quella femminile (emotiva). O talvolta quella femminile negli uomini e quella maschile nelle donne. Sia l’uomo che la donna però dovrebbero avere bilanciate in sé sia le energie maschili sia quelle femminili.

Negli ultimi decenni l’inizio dell’ascensione globale sta portando ad una sempre maggior integrazione tra i due aspetti maschile e femminile sia a livello globale che a livello individuale. L’uomo e la donna sono stati creati con le stesse capacità mentali ed emotive, ed entrambi per ascendere in modo completo devono integrare in sé tali capacità.

Rettiliani

34. Dani, se i rettiliani non hanno la parte eterica del corpo di luce non avendo mai vissuto una vita fisica, allora come possono incarnarsi in una forma fisica per ascendere in modo completo? Lo fanno penetrando nello spazio interstiziale di una forma fisica (cioè nell’etere astrale). Fintantoché hanno karma, tali entità possono rimanere nella forma fisica. Nel momento in cui il karma di tali entità con il piano fisico esaurisce, tali entità si dissolvono pian piano da sole (muoiono cioè sul piano eterico) non avendo più attaccamenti con alcuno e non potendo quindi più sopravvivere.

Lo stesso discorso vale per quelle entità che sono connesse a corpi vissuti sul piano fisico e che hanno quindi anche il corpo eterico del corpo di luce. Tali entità possono incarnarsi sul piano fisico ma, una volta che hanno rilasciato tutto il loro karma con il piano fisico, devono abbandonare la forma in cui si sono incarnate e tornare a vivere nel piano eterico. Là sono destinate a morire non avendo più attaccamenti con il piano fisico e quindi non avendo più energia da prelevare a forme fisiche e che possa mantenerle in vita sul piano eterico. 

Per entità come i rettiliani rilasciare tutto il karma con il piano fisico significa ascendere in modo completo. In tal modo, infatti, l’energia che costituisce il loro corpo eterico può tornare alla sua sorgente, cioè nel caso dei rettiliani in parte agli umani ed in parte ai rettili di cui la genetica eterica rettiliana è costituita. Così tutti possono ascendere in modo completo.

Conscio, Subconscio e Inconscio

37. Puoi darmi una definizione precisa di conscio, subconscio e inconscio? Il karma giace sul piano inconscio fino a che non emerge? Che relazione ha l’inconscio con i piani eterici? Che ruolo svolge il subconscio? Vedi definizioni qui sotto.

Conscio: è la comprensione e conoscenza del proprio cervello fisico. Il conscio è legato alla vita fisica.

Subconscio: è la comprensione e conoscenza del proprio cervello eterico. Il subconscio è legato alla vita eterica e quindi anche ai sogni.

Inconscio: è la comprensione e conoscenza del cervello del corpo di luce, cioè della propria sorgente. L’inconscio non è legato ad alcuna vita fisica o eterica. Rappresenta la potenzialità di un individuo. 

Il karma rimane eterico (quindi sul piano subconscio) fino a che non diventa fisico.

Anima, karma e reincarnazione

39. Dani, quando la forma muore si distrugge anche il karma registrato nel DNA, nonché il corpo eterico ed i corpi sottili. Il karma registrato nel DNA della forma è registrato anche nell’anima (corpo di luce)? Ho un dubbio su questo punto, poiché il corpo di luce rappresenta la consapevolezza pura, quindi non dovrebbe contenere un karma. Non è così? Il karma inteso come “narrazione storica degli eventi” è registrato negli archivi akashici sia del corpo eterico della forma fisica sia del corpo eterico del corpo di luce.

Il karma inteso come forme-pensiero limitanti da rilasciare (forme-pensiero connesse alle energie radioattiva, elettrica ed elettromagnetica) è invece contenuto solo nel corpo eterico della forma fisica, non nel corpo eterico del corpo di luce.

Il karma non si distrugge quando la forma muore, ma viene trasferito a livello genetico in discendenti.

D’altra parte però, l’anima rimane imprigionata nella forma deceduta (a meno che questa non venga cremata) finché non viene rilasciato il karma che la lega. Solo a quel punto la consapevolezza può trasferirsi nei propri discendenti. E’ così? L’anima che rimane imprigionata nella forma deceduta e che non viene cremata è la parte fisica del corpo di luce. Tale parte fisica del corpo di luce viene liberata non quando viene rilasciato il karma eterico ma quando la forma di un discendente raggiunge una determinata vibrazione, che coincide comunque anche con il rilascio di un certo karma eterico. A quel punto la parte fisica del corpo di luce si dissolve ma le informazioni contenute possono finalmente trasferirsi olograficamente nei discendenti. 

Qualora la forma venga cremata, l’anima si libera subito del karma che la legava alla forma, anche se nessuno lo ha rilasciato? Come sopra detto, l’anima che viene liberata (precisamente la parte fisica del corpo di luce) si dissolve e solo allora le informazioni in esso contenute (quindi anche il relativo karma) possono trasferirsi nei discendenti.

Il karma quindi rimane sempre finché qualcuno non lo rilascia e si trasferisce a livello genetico ai propri discendenti.

Siamo tutti una grande famiglia, ed è per questo che karma di altre persone già morte ce lo assorbiamo noi. Comunque se un discendente ha già rilasciato il karma di un proprio antenato per conto suo, non deve rilasciarlo anche per il suo antenato. Significa in sostanza che ci assorbiamo il karma altrui solo fino al punto che vogliamo assorbirlo, cioè fino al punto in cui accettiamo certe forme-pensiero dei nostri antenati e le facciamo nostre. 

Quando viene procreata una forma, nel suo DNA viene trasferito il karma di uno o di entrambi i genitori (e dei relativi antenati). E’ così? Viene trasferito il karma di tutti gli antenati.

Ma l’anima che si reincarna in questa forma cosa trasferisce nel DNA di questa? Allora, ognuno nasce con un suo personale corpo di luce. I corpi di luce altrui non si trasferiscono mai in un’altra persona (eccetto i casi di impossessamento dovuti a karma con entità). Sono invece le informazioni e le relative forme-pensiero contenute in altri corpi di luce che si trasferiscono nei discendenti. 

Ho letto che l’anima trasferisce nella forma il suo programma di vita, cioè le esperienze nuove che vuole fare. E’ così? Quando una persona nasce, nasce con un proprio corpo di luce nuovo di zecca, puro e pulito. Man mano che attiva in sé cioè fa proprie determinate forme-pensiero (attraverso la scuola, i media, lo studio in generale, le credenze, l’ambiente, il contatto con gli altri, ecc.) allora attiva anche il karma dei propri antenati relativo a tali forme-pensiero (karma che è stato trasferito a livello genetico dai propri genitori). 

Quindi, in sostanza una nuova forma contiene nel suo DNA il karma degli antenati dei genitori e in più contiene le nuove esperienze che la sua anima desidera fare nella nuova forma. E’ così? Sì, il Dna è l’archivio storico della vita di tutti i nostri antenati e della nostra. 

Voglio ribadire però che l’anima non sceglie che esperienze fare prima di nascere. L’anima è già predestinata sin dall’inizio dei tempi ad incarnarsi in un certo corpo fisico in un certo momento, che ha la stessa forma di tale corpo di luce. Ma tale anima non ha potuto controllare tutta la storia degli antenati e nessuno sapeva quindi dove e da quali genitori sarebbe nata. La storia dell’umanità è stata creata solo dagli umani e dalle loro anime incarnate, non dalle anime che non si sono mai incarnate.

L’anima (corpo di luce) entra come nuova ogni volta che una persona nasce, tabula rasa. Sono poi le forme-pensiero dei genitori e degli antenati che fanno sì che nasca con una certa genetica piuttosto che con un’altra. Tale anima è però libera durante la vita di accettare o meno le forme-pensiero degli antenati. Se le accetta e vuole viverle, allora rilascia anche il karma degli antenati. Se le rifiuta, allora non deve rilasciare il karma degli antenati. 

Ho detto in passato che tutte le anime sono state create inizialmente e contemporaneamente. Questo è vero ma è altresì vero che si sono incarnate e continueranno ad incarnarsi solo un po’ alla volta. Esistono quindi corpi di luce che non si sono mai incarnati ancora e che lo faranno in futuro. Quando Dio creò tutte le anime inizialmente ne creò nel numero perfetto e necessario per una espansione ed una contrazione dello spazio-tempo.

Corpo di luce; Sé paralleli; Vita fisica e Vita eterica

40. Perché il corpo di luce è formato da un corpo fisico ed un corpo eterico? Perché la vita è costituita da una parte fisica (materia) ed una eterica (antimateria) e quindi anche i corpi di luce rispecchiano tale divisione, così come la nostra forma è costituita da un corpo strettamente fisico ed uno eterico. 

Qual è la funzione specifica dei due corpi? Hanno una funzione solo se visti assieme: la loro funzione è quella di permettere di vivere una vita fisica, con corpi densi che permettano di vivere l’emozione attraverso i sensi. Il corpo eterico tiene legate tra loro le particelle del corpo fisico. Funge da colla, per così dire.

Questo discorso vale sia per il nostro corpo che per il corpo di luce.

Forse il corpo fisico è strettamente legato alla forma fisica e si dissolve quando questa muore? Certo. Il corpo fisico del corpo di luce è strettamente legato alla forma fisica, il corpo eterico del corpo di luce è strettamente legato alla nostra forma eterica. Tali due parti del corpo di luce costituiscono la potenzialità dei due corpi fisico ed eterico della nostra forma. 

E che fine fa il corpo eterico del corpo di luce? Se la persona crede nell’aldilà allora il corpo eterico del corpo di luce continua a vivere nell’eterico con il corpo eterico della persona morta. Se la persona non crede nell’aldilà, si dissolve assieme al corpo eterico della persona morta. 

Tu hai detto che l’essere umano è multidimensionale; che l’anima o lo spirito individualizzato non è altro che forma vivente tanto quanto noi che si trova però in dimensioni superiori o piani di terza dimensione diversi dal nostro. Ho utilizzato il termine “anima” in questo caso per indicare i nostri sé paralleli di altri piani di realtà di terza dimensione e di altre dimensioni. Altre volte ho utilizzato tale termine per indicare il corpo di luce, cioè la nostra sorgente.

Hai detto inoltre che le anime quindi hanno una forma fisica tanto quanto noi nella dimensione in cui vivono. Tutti i nostri sé paralleli sono eterici. Come detto lo spazio-tempo vive solo un piano di realtà fisico alla volta. Ora la vita fisica esiste solo sul piano in cui viviamo noi, cioè il piano più basso di terza dimensione. 

Le anime (i nostri sé paralleli) hanno una forma fisica nella dimensione in cui vivono nel senso che il corpo di luce (fisico ed eterico) contiene in sé tutti i nostri sé di tutte le dimensioni. In questo senso i nostri sé di altre dimensioni hanno una forma fisica, che è contenuta quindi nel corpo di luce, il quale contiene in sé tutte le nostre vibrazioni di tutte le dimensioni. Non esistono altri piani fisici come il nostro in nessun’altra dimensione.

Lo spazio-tempo è energia. Una certa banda vibrazionale energetica è fisica (cioè vi è vita visibile) per chi ha quelle stesse vibrazioni. Le altre vibrazioni energetiche sono sempre vita, ma risultano invisibili e quindi non vivibili come realtà da chi non è a quella vibrazione. Desumo quindi la vera realtà è quella della dimensione più bassa cioè la 3° dimensione. Perché? La vera realtà dello spazio-tempo è quella fisica, cioè quel piano in cui vi sono forme dense come le nostre che permettono di vivere le emozioni attraverso i sensi. Ed esiste un solo piano di realtà in tutto lo spazio-tempo che è fisico nel senso appena detto. Attualmente tale piano fisico è il più basso della terza dimensione, quello cioè su cui viviamo noi.

Considerando che esistono 12 all’ottava dimensioni e che tutte le dimensioni hanno 18 piani di realtà (tranne la 1° e la 2° che ne hanno 17 poiché non hanno il piano fisico) significa che solo 1 piano su 7.739.670.526 [(429.981.696 x 18) – 2] è fisico.

Maestri Ascesi ora incarnati sul piano fisico

57. Tra i “Maestri Ascesi” della gerarchia spirituale eterica ve ne è qualcuno che si è ora reincarnato? Tutti i Maestri Ascesi si sono ora incarnati nuovamente per poter ascendere in modo completo e rilasciare il karma che hanno accumulato con il piano fisico. Tra questi vi sono Djwal Khul, Maitreya, Sananda (Cristo), Rama, Melchizedek, Sai Baba e molti altri. 

Ologramma

74. Se l’ologramma divino si inizia ad incorporare solo al livello 3000, fino a tale livello si ha un altro ologramma? Quale? Fino al livello 3000 si rilascia karma per gli ultimi 40.000 anni, cioè fino alla distruzione di Atlantide. Il karma degli ultimi 40.000 anni permette di rilasciare tutte le forme-pensiero connesse al karma pleiadiano e siriano con questo pianeta. 

In sostanza, le forme-pensiero karmiche si ripetono più volte fino a che non si comprende la lezione e quindi si rilasciano tali forme-pensiero. Ciò che succede è però che se la forma-pensiero karmica si è manifestata più volte nel passato, bisogna rilasciarla lo stesso numero di volte nel presente.

Ad esempio, l’essere umano ha 2 guerre nucleari di karma sul pianeta Terra, quella di 120.000 e quella di 40.000 anni fa. Oggi dobbiamo rilasciare il karma per entrambe queste guerre per poter ascendere in modo completo a livello globale, e ciò significa manifestare due guerre globali. Una prima guerra globale è già stata manifestata nel 1997 a livello eterico (quella atlantidea di 40.000 anni fa), ora stiamo ri-manifestando karmicamente la guerra relativa a Lemuria. 

E’ stato necessario manifestare la guerra atlantidea a livello eterico perché tale guerra non aveva vie d’uscita. Si sarebbe cioè conclusa con una distruzione totale se manifestata a livello fisico. Ora stiamo invece rilasciando il karma relativo alla guerra lemuriana di 120.000 anni fa. Anche quella guerra terminò con una distruzione nucleare, ma le vie d’uscita in quella guerra esistevano dato che non vi era ancora karma passato connessa ad essa. Ora abbiamo quindi la possibilità di scegliere la via diplomatica e degli accordi, che è l’unica via possibile per eliminare la guerra.

Dato che le forme-pensiero limitanti relative agli umani pleiadiani e siriani si sono ripetute tutte anche nell’ultimo ciclo karmico di 40.000 anni, allora rilasciando karma per questo ultimo periodo creiamo la mappatura per il rilascio di tutte le stesse forme-pensiero ripetutesi in periodi precedenti. 

Per questo motivo solo fino al livello 3000 incorporiamo un ologramma siriano, pleiadiano o siriano-pleiadiano. Oltre tale livello, non è più necessario.

Karma

75. Non capisco come funziona esattamente il karma. Mi pare di aver capito che i pensieri, le parole e le azioni di antenati si ripetono oggigiorno. Ma affinché una persona comprenda le lezioni della vita non sarebbe in certi casi necessario che la persona provi in prima persona le stesse esperienze che ha causato in altri? Il karma consiste in tutti i pensieri, le parole e le azioni di tutti gli antenati. Tali pensieri, parole e azioni se non vengono comprese tendono a ripetersi. E non solo si ripetono, ma si ripetono con un intervallo sempre più breve ed in modo sempre più potente aumentando in tal modo sempre più la possibilità che la lezione venga compresa.

E’ vero che la comprensione si basa sull’esperienza, e quindi non possiamo comprendere cosa causiamo con le nostre parole e azioni se non l’abbiamo già vissuto in prima persona, ma questa comprensione non è legata al karma, cioè ai propri antenati. 

Il karma è la ripetizione di ciò che gli antenati hanno fatto, ma il cervello degli antenati era diverso dal nostro ed aveva una capacità di comprensione ed una esperienza di vita diversa. 

Per fare un esempio, oggigiorno, con tutti i media e le possibilità di comunicazione che abbiamo, ognuno di noi ha la possibilità di comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato molto più velocemente di quanto non fosse possibile secoli fa, quando una persona viveva per lo più a contatto sempre con le stesse poche persone e quindi aveva poca possibilità di confrontarsi con il resto del mondo.

Il karma è quindi la ripetizione di ciò che gli antenati hanno fatto e non il fare esperienza di ciò che gli antenati hanno causato. Se io, ad esempio, ho maltrattato una persona, allora ciò che devo imparare è che non bisogna maltrattare gli altri, non che non è piacevole essere maltrattati. E quindi il karma farà sì che in un futuro maltratterò ancora una volta qualcuno. 

Nel caso del maltrattato, tale fatto si ripeterà se non comprende che deve ribellarsi con tutte le sue forze. Se lo fa, allora il karma non si ripeterà più, indipendentemente dal fatto che abbia la meglio o meno.

Tale distinzione tra karma come “ripetizione delle esperienze passate” e come “vivere ciò che si ha causato in altri” è paragonabile alla distinzione già fatta in passato tra dovere e diritto rispettivamente (vedi ad esempio art.17). 

Il vero karma basato sulla ripetizione delle esperienze passate serve a comprendere quelli che sono i doveri morali di un essere umano nei confronti degli altri esseri viventi. 

La definizione errata di karma inteso come “vivere ciò che si ha causato in altri” serve invece a comprendere quelli che sono i diritti di un essere umano.

Ma il diritto è una prevaricazione, è una imposizione dall’esterno. Ciò che dobbiamo incorporare in noi per diventare veri esseri umani sono i doveri morali che ci obbligano dall’interno ad un determinato comportamento nei confronti dei nostri simili. 

Guerre e karma

77.Dani, tu dici che il vero karma è basato sulla ripetizione delle esperienze passate perché serve a comprendere quelli che sono i doveri morali di un essere umano nei confronti degli altri esseri viventi. Mentre la definizione errata di karma inteso come “vivere ciò che si ha causato in altri” serve invece a comprendere quelli che sono i diritti di un essere umano. Hai fatto poi il caso di uno che maltratta un altro. Chi maltratta continuerà a maltrattare finché non capirà che non deve maltrattare. Ma se non lo capisce continuerà a maltrattare all’infinito, a meno che il maltrattato si ribella con tutte le sua forze e gliele suona di santa ragione. Perché solo così capirà cosa vuol dire essere maltrattato. E’ così? Sì.

Allora il detto attribuito a Gesù “Quello che seminate raccoglierete” non vale? Non si riferisce al karma, cioè alla legge di causa ed effetto? Si riferisce al fatto che i pensieri creano la realtà. Pensa in un certo modo e di conseguenza vivrai in un certo modo. 

Facciamo l’esempio pratico con quello che sta succedendo nella guerra tra USA e IRAK. Presumo che gli USA sono i siriani che 120.000 anni fa attaccarono l’IRAK ed oggi ripetono il karma. Per rilasciare questo karma gli iracheni combattono con tutte le loro forze per infliggere pesanti perdite agli USA affinché questi capiscano che non debbono attaccare altre nazioni. E’ così? Sì, anche questa è una delle lezioni che si impareranno con questa guerra.

A questo punto mi chiedo: se 120.000 anni fa ci fu una guerra mondiale nucleare vuol dire che coinvolse dalla parte pleiadiana anche gli asiatici, non è vero? Allora perché la Cina non è coinvolta in questa guerra?

Le guerre di 120.000 e 40.000 anni fa furono combattute tra diverse fazioni, ma da una parte vi era una superpotenza di discendenza siriana (zona corrispondente agli Usa) dall’altra vi era una superpotenza di discendenza pleiadiana (zona corrispondente alla Cina).

Nella guerra eterica avvenuta nel 1997 la Cina era coinvolta direttamente nella guerra. E’ stato necessario far sì che la Cina fosse coinvolta solo nella ripetizione karmica della guerra di 40.000 anni fa, che è avvenuta a livello eterico, perché il suo intervento diretto nella guerra odierna sarebbe stato troppo pericoloso. Il karma legato all’intervento della Cina in questa guerra è già stato rilasciato nella guerra eterica del 1997. 

E perché è coinvolta solo una parte dell’occidente (siriano)? Anche nelle due guerre precedenti di 120.000 e 40.000 anni fa erano coinvolti in modo massiccio, da parte siriana, solo gli abitanti degli attuali Usa.

Diritto e Dovere

78. Non ho capito bene perché provare sulla propria pelle quello che uno ha causato all’altro sia un diritto. Non ho detto che è un diritto, ma che serve a comprendere un diritto. 

Ad esempio, se io ti impedisco di parlare e ti taglio la lingua, secondo i canoni del diritto occidentale violo il tuo diritto di parola. Se succedesse che, per imparare la lezione, io subissi lo stesso taglio della lingua, allora la lezione che imparerei sarebbe che non è bello privare della parola una persona. Comprenderei quindi che devo rispettare il diritto altrui di esprimere la propria opinione.

Ma non è corretto il concetto di diritto, perché rappresenta un’imposizione. Io ti impongo di rispettare questo e questo.

Diverso è il concetto di dovere morale. Se io ti taglio la lingua succede che, per imparare la lezione, ne taglierò altre in futuro (probabilmente attraverso miei discendenti), sempre di più ed in modo sempre più violento e doloroso. Solo in questo modo posso comprendere, prima o poi, che io non devo tagliare la lingua agli altri perché devo rispettarli, e tale dovere non mi è imposto da altri, ma è una regola di comportamento che reputo giusta e che quindi adotto senza alcuna imposizione esterna (diritto).

Questo è il vero modo per crescere. Comprendere internamente e da soli ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Se qualcuno me lo impone, non riesco veramente a capire perché devo comportarmi in quel modo e non diversamente.

In tal modo il mio comportamento mi porta a rispettare la persona, non il diritto della persona. E la differenza è enorme.

Guerre mondiali del XX° secolo

79. La prima e la seconda guerra mondiale del XX° secolo, sono la ripetizione di guerre precedenti? Qual è il loro karma? Tali due guerre mondiali non sono dovute ad alcun karma. Sono avvenute perché così hanno scelto i contendenti. 

Non tutto ciò che avviene nella vita è karmico. Molte cose accadono perché sono scelte di quel momento e non perché vi sia karma alle spalle da rilasciare. Il karma riguarda le forme-pensiero, e quindi riguarda un pensiero in generale come “guerra mondiale”, “distruzione di una certa zona”  o in positivo “attrazione tra persone di certi lignaggi”, ecc. Tutti i particolari di tali avvenimenti, però, sono puramente a discrezione delle persone coinvolte in quell’istante.

 

http://spazioinwind.libero.it/risvegliodiadamo/il_karma.htm

Risveglio di una Dea

MARINELLA  {#emotions_dlg.big-hug}

 

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