Il volo dell’immaginetta: studio di un fenomeno paranormale

Il volo dell’immaginetta: studio di un fenomeno paranormale

Questo articolo è un reportage del Prof. Ingegnere Francesco Grianti, il quale ha riportato i fatti, così come descritti da un testimone oculare, riguardanti un presunto fenomeno paranormale.

Rita Cutolo

(La foto qui riportata è stata scattata recentemente durante una delle applicazioni di Rita. L’icona di legno della Madonna del Rosario è invece la stessa)

Si tratta di due successivi spostamenti di una icona di legno raffigurante la Madonna, avvenuti durante una seduta/applicazione di Rita Cutolo (nota guaritrice cattolica). Questo è senz’altro uno di quei fenomeni “non ripetibili a comando”, e quindi non indagabile scientificamente. Il Prof. Grianti ha quindi analizzato scientificamente il solo volo dell’immaginetta, riportando i calcoli eseguiti per analizzarne il moto e quelli per trovare l’energia disponibile intorno all’immaginetta stessa e da lì risalire all’energia meccanica che ne ha provocato il volo. Ringraziamo Francesco Grianti per averci concesso di pubblicare questo interessante estratto del suo libro “Pensiero”. Buona lettura – Beatrice di FisicaQuantistica.it

di Francesco Grianti

Per non deludere l’impegno di ricerca degli esperti del Cicap sul Paranormale, riporto la testimonianza particolare di una persona (le cui iniziali del nome sono M.M.) che insieme ad altre, circa 20, ha assistito ad un fenomeno sicuramente “non ripetibile”, avvenuto nella sala delle applicazioni di Saludecio, dove Rita Cutolo opera attualmente.

Testimonianza di M.M. del 12/08/2006:

Il fatto è accaduto mentre ero sdraiato, in posizione prona, sul lettino dove stava operando la sig.ra Rita Cutolo. La sig.ra Rita era seduta sul bordo del lettino e con la schiena rivolta al termosifone a parete ed era intenta a fare l’applicazione sulla mia schiena, mentre mia moglie, anche essa testimone del fatto, stava in piedi in fondo al lettino ad attendere il suo turno.

Ricordo che sulla griglia del termosifone, alle spalle di Rita e vicino alla testata del lettino dove si trovava il mio capo, c’erano i seguenti oggetti: a) un cellulare, b) un pacchetto di caramelle, c) un’icona raffigurante la Madonna del Rosario, d) una statuetta della Madonna di Lourdes. Questi oggetti erano posizionati nell’ordine dato, a partire dalla destra di Rita verso sinistra.

Ad un certo momento è entrata nella stanza una donna con il suo bambino che aveva circa 7-8 anni. Questa donna, che a sua volta stava aspettando il suo turno, ha iniziato a fare domande pressanti a Rita per chiedere informazioni sullo stato di salute del suo bambino. Poiché capita spesso che a Rita si rivolgano persone per chiedere una risposta su questioni di cuore o di eventi che potrebbero svolgersi nel futuro, Rita risponde sempre che lei non è né una maga né una cartomante e che il suo compito è solo quello di essere uno strumento nelle mani del Signore per portare guarigioni spirituali e fisiche secondo la Sua volontà.

In questo caso rispose che per il suo bambino avrebbe fatto quello che fa per tutti e cioè si sarebbe messa a disposizione del Signore e degli Angeli per la sua guarigione, e che se voleva risposte vere le avrebbe potute trovare solo nella fede per il Signore. Poi, guardando negli occhi la donna, le disse che lei non credeva in Dio e nella Madonna e che non andava in chiesa. La donna reagì dicendo che non era vero perché lei andava in chiesa e credeva nella Madonna. Rita, che in quel momento stava operando su di me, le rispose in modo brusco dicendole che quel che asseriva non era la verità, poiché lei non frequentava la chiesa e credeva poco in quello che cercava da Rita, dagli angeli e da DIO.

Infine la mise in guardia dal dire altre bugie, in quanto gli angeli presenti nella stanza le riferivano cose diverse da quello che la donna diceva. E’ proprio in quel preciso istante che l’icona di legno raffigurante la Madonna del Rosario posta sul termosifone, è improvvisamente volata sulla parte opposta del letto senza che nessuno la toccasse (come da freccia sul disegno), praticamente DA SOLA.

Sia io che mia moglie ed i presenti in sala ci siamo scambiati occhiate piene di incredulità pensando di aver assistito ad una scena di magia. Ma la cosa sorprendente è che questa scena si è ripetuta qualche istante dopo che l’icona era stata riposizionata nel punto in cui si trovava inizialmente. Quando Rita mise le mani sulla testa del bambino, rivolse uno sguardo severo alla donna dicendole che non solo non andava in chiesa e non credeva in Dio, ma che stava rovinando quel bambino portandolo da cartomanti e fattucchiere.

La donna rispose che non era vero perché non aveva mai portato quel bambino da maghi e fattucchiere ed a questo punto l’icona volò di nuovo dalla parte opposta del letto. Rita disse “La Madonna ti ha risposto per la seconda volta” e non aggiunse più parola. Se il primo caso poteva essere frutto di un’immaginazione collettiva, la seconda volta ha lasciato tutti estremamente stupefatti.

Ancora oggi questo fatto viene ricordato come un evento davvero unico per me e per mia moglie. Purtroppo non conosco quella donna che entrò con il suo bambino quel giorno di un sabato pomeriggio e quindi non posso essere più preciso in merito. Spero solo che questa testimonianza, se pur banale a confronto di coloro che sono guariti grazie all’operato di Rita, possa servire a dare maggior fiducia in coloro che si avvicinano a lei per la prima volta, o in coloro che la seguono da anni.

Sul come interpretare questo fatto lascio a ciascuno la libertà di pensiero, ma, data per certa la testimonianza confermata anche da altre persone presenti, questo è senz’altro uno di quei fenomeni “non ripetibili a comando”, e quindi non indagabile scientificamente nel momento in cui si verifica.

Tuttavia, è anche vero che questo fenomeno, come altri di telecinesi, sia interessante per studiare quale tipo di contatto possa realizzarsi tra il mondo dello spirito, quello degli angeli ad esempio, e il nostro universo materiale. In quest’ultimo la scienza si avvale delle leggi fisiche che lo sorreggono.

Partendo da queste, possiamo solo analizzare il moto dell’immaginetta e da lì risalire all’energia meccanica che lo ha provocato. In un secondo tempo, dovremo capire se l’energia che ha fatto spiccare il volo appartiene al nostro mondo – situandosi nell’immediata vicinanza all’immaginetta – o se invece arriva dal mondo dello spirito, violando così uno dei principi fondamentali della Scienza, che è quello della conservazione dell’energia durante qualsiasi evento fisico, come è sempre avvenuto in ogni esperimento effettuato fino ad oggi. I calcoli eseguiti per analizzare il moto e quelli per trovare l’energia disponibile intorno all’immaginetta, sono stati riportati qui di seguito per chi volesse tecnicamente approfondire lo studio.

Calcolo fisico sul volo dell’immaginetta:

Calcolo sul volo dell'immaginettaSupponendo, come nel moto dei proiettili una traiettoria parabolica, e indicando con g l’accelerazione di gravità = 9,81 m/sec², con Y l’asse verticale, con X l’asse orizzontale del moto, con α l’angolo con l’asse X, formato dalla velocità iniziale impressa Vo, con t il tempo e con M = 100 gr la massa dell’immaginetta, con L = 2 m la gittata, e con H = 1m l’altezza massima, possiamo scrivere le equazioni parametriche del moto:

y = -gt²/2 + Vo sinαt ; x = Vo cosαt

da cui si può ricavare che :

a)    tgα = 4H/L = 2 per cui  l’angolo α = 65 °
b)    (Vo)² = 2gH/sin²α = 24 (m/sec)(m/sec) da cui Vo = 4,9 m/sec
c)    E = ½ M Vo² = 1,2 Joule (Energia cinetica iniziale)

Da dove è arrivata l’energia che ha mosso l’immaginetta?

L’unica materia libera di muoversi vicino all’immaginetta era l’aria dell’ambiente che la circondava, e che possiamo approssimare al solo gas di azoto che la compone per almeno l’80%. L’energia termica da essa posseduta è data dal movimento disordinato dei suoi costituenti atomici, in questo caso molecole di azoto, che muovendosi si urtano in continuazione in tutte le direzioni rimanendo sempre più o meno nello stesso posto. Questo avviene intorno a qualsiasi oggetto immerso in un gas, che essendo colpito in ogni sua parte ma in tutte le direzioni resta necessariamente fermo.

Ma se ad un tratto le molecole del gas si mettessero d’accordo nel muoversi nella stessa direzione, l’oggetto colpito partirebbe come un razzo in quella direzione (spiegazione della telecinesi?). Quella appena descritta potrebbe essere l’energia che ha fatto partire l’immaginetta, con un processo causa-effetto, di cui la causa è solo ipotizzabile. Un’energia appartenente al nostro mondo, quindi, ma dove i movimenti delle singole particelle, invece di agire disordinatamente com’è consuetudine, si sarebbero disposti ordinatamente verso un’unica direzione, producendo l’effetto visibile del volo dell’immaginetta oltre il letto.

Per esserne sicuri, dovremmo calcolare quante di quelle molecole sarebbe stato necessario ordinare per provocare quel volo, e se risultasse che ci vuole un volume di aria molto più grande del volume della stessa immaginetta, l’ipotesi sarebbe sicuramente da scartare, perché le distanze percorse negli “urti” di queste molecole (i fisici li chiamano cammini liberi medi) avvengono su percorsi molto piccoli e non potrebbero mai effettuarsi su distanze pari o superiori all’ordine dei centimetri.

Ma torniamo alla sala delle applicazioni di Rita dove è avvenuto il fatto e ragioniamo con i numeri. Qui le condizioni di temperatura e pressione erano approssimativamente le seguenti: Temperatura: 21°C = 294 °K; Pressione: 10 5 N/mq; Densità dell’aria: 1,2 Kg/mc.

In queste condizioni la velocità quadratica media delle molecole è: Vqm = 500 m/sec. Dato che l’energia totale EA di queste molecole deve essere eguale all’energia E acquistata dalla immaginetta, dovrà aversi che: E = 1,2 J = EA = ½ MA Vqm². Si tratta ora di vedere quanto vale la massa MA delle molecole di azoto, ricavandola dalla formula appena scritta.

Per cui: MA = (1,2*2)/25*10 4 = 96*10 -7 grammi, massa che corrisponde a quella totale di un numero di 20,7*10 16 molecole di azoto.

Ora, siccome noi sappiamo che 6,03*10 23 molecole di azoto occupano un volume di 24460 cmc, facendo una proporzione otteniamo che le molecole interessate al fenomeno occupano un volume di 84*10 -4 cmc. Dato che l’immaginetta ha un’area di circa 300 cmq, dividendo il volume per l’area di base (Volume : area = spessore), otteniamo lo spessore dello strato di aria che stava sul retro dell’immaginetta quando si è prodotta quell’energia.

Il risultato è che lo spessore è di 0,28 micron, uno spessore molto piccolo, sicuramente inferiore alle asperità della immaginetta. Questo significa che l’ipotesi fatta è assolutamente accettabile, perché se si fosse trattato di uno spessore dell’ordine del centimetro avrebbe prodotto dei movimenti anche negli oggetti posti nelle vicinanze dell’immaginetta, cosa che non si è verificata.

Vista accettabile l’ipotesi di trovare ben vicino all’immaginetta l’energia necessaria al suo volo, dobbiamo cercar di capire come sia stato possibile alle molecole di azoto poste dietro l’immaginetta, orientarsi tutte nella stessa direzione. In sostanza, possiamo supporre che in quell’istante l’Ordine Paranormale del Mistero abbia incrociato il mondo del Disordine della Morte, il nostro, conferendo alle molecole di azoto l’informazione necessaria a disporsi ordinatamente per consentire il volo dimostrativo. Ma come ciò possa avvenire non lo sappiamo, né si può escludere che si tratti dello stesso fenomeno che schiaccia gli oggetti sulla mano sinistra di Rita.

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Chi è Rita Cutolo: http://www.ritacutolo.it/menu/biografia

Chi è il Prof. Francesco Grianti:
Francesco Grianti si è laureato in Ingegneria Nucleare nel 1963 al Politecnico di Milano. Dal ’76 è Professore Associato di Fisica presso la Facoltà di Scienze MMFFNN della Università di Urbino. E’ Ricercatore Associato INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) per cui ha svolto ricerche in fisica dei neutrini fino al 2013.

Dal 1971 al 1988 è direttore dell’Istituto di Fisica e Bioingegneria della Facoltà di Scienze MMFFNN della Università di Urbino dove si svolgeva attività di ricerca nel campo della strumentazione biomedicale. Dal 1988 è direttore del CSAAE (Centro Sistemi Audiovisivi Acustici ed Elettromagnetici) della Facoltà di Scienze MMFFNN dell’Università di Urbino per misure dei campi elettromagnetici in bassa (elettrodotti) ed alta (Radio, TV, Telefonia Cellulare) frequenza.

Socio della Società Italiana di Fisica SIF, Membro Attivo di “THE NEW YORK ACADEMY OF SCIENCES”. Finalista al PREMIO PHILIP MORRIS 1992 per la Ricerca Scientifica e Tecnologica, per l’invenzione di un nuovo tipo di Respiratore Artificiale per Sale di Rianimazione brevettato in USA.

Scrittore di libri scientifici, di un saggio scientifico-filosofico (Quell’Ultima Partita, Jaca Book 1990), ha pubblicato più di 200 lavori scientifici e tecnici su riviste nazionali ed internazionali.

Nominato nel 2002 dal comitato scientifico della Accademia delle Scienze Svedesi per indicare il premio Nobel per la Fisica del 2003. Pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti delle Marche, è collaboratore del quotidiano Avvenire. Candidato a Sindaco di Pesaro nel 95.

Ha tenuto numerose conferenze di carattere scientifico divulgativo ed etico morale presso Università, Circoli ed Associazioni in tutta Italia. Dal 1991 al 2000 è stato ospite del Maurizio Costanzo Show, sia come divulgatore scientifico che come opinionista di stampo cattolico.

Articolo inviato a FisicaQuantistica.it direttamente dall’autore
Articolo di Francesco Grianti
Copyright: Diritti Riservati – Riproduzione Vietata
estratto dal libro “Pensiero”, di Francesco Grianti
disponibile in versione cartacea richiedendolo direttamente all’autore, a 15€ spedizione inclusa

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