La generosità è un Dono..........23.....11....19

La generosità è un Dono

 

Praticare la generosità, quella incondizionata, aiuta la crescita dello spirito: dare agli altri è dare a se stessi

di Sally Kempton

illustrazioni di Sarah Wilkins

 

Generosità

Zell Kravinsky è un finanziere che per lunghi anni ha dato in beneficenza i suoi soldi, circa $45 milioni solo fino al 2006. Nel 2003 fece scalpore la notizia che aveva donato un rene a una donna afro americana che non aveva mai conosciuto. In quel momento la famiglia cominciò a preoccuparsi, temendo che il suo altruismo forsennato tendesse all’ossessione. Un reporter del New York Times lo trovò anche un po’ inquietante,mquando durante un’intervista dichiarò che avrebbe donato anche il secondo rene se la vita del paziente fosse stata più preziosa della sua. Indipendentemente dal fatto che le scelte del signor Kravinsky siano dettate dalla fede o da una personalità disturbata, le domande che dovremmo porci in merito all’atto di donare sono le stesse. Cosa posso dare in questa vita? Quanto? Come capire se oltrepasso la soglia tra essere generoso ed essere squilibrato? Queste domande possono sorgere più spesso durante il periodo natalizio, quando il desiderio di fare regali ai tuoi cari entra in conflitto con il pensiero scomodo di immaginare quante vite potresti salvare donando quei soldi agli orfani. La generosità è una delle qualità spirituali, paramita, che è necessario fare proprie per completare un percorso verso la liberazione; ed è una virtù che risiede in qualsiasi tradizione religiosa e spirituale. “Tutti hanno qualcosa da donare”, ho visto scritto sugli scaffali di un supermercato. Al di là della finalità commerciale, un po’ subdola, è una affermazione molto vera. La generosità è un atteggiamento naturale su cui si basa il ciclo della vita.

 

I regali della natura

Alcuni versi nelle scritture Vediche affermano che la generosità degli elementi della natura, il sole, la luna, il vento fa sì che la terra ci dia i suoi doni, senza aspettarsi alcun ringraziamento. L’universo stesso è un’intricata rete di azioni di dare e ricevere. Più semplicemente, immagina le relazioni che intervengono per fare funzionare quotidianamente la vita di una città o di una famiglia: ci sono tanti azioni date per scontate che invece sono atti di gratitudine. Se è vero che la nostra essenza si offre alla generosità, il nostro ego, al contrario, ha sempre timore di non avere abbastanza. Preoccupato di perdere qualcosa, ha bisogno di mantenere viva l’immagine di un futuro certo e stabile. Quindi, in ogni atto di generosità, nasce in noi un tira e molla tra il sentimento di dare e condividere con sincerità e quello di perenne vuoto da colmare. Questo è il motivo per cui praticare la generosità è un atto per espandere i limiti della nostra spiritualità. Ogni volta che realizziamo un atto di gratitudine, un pensiero di vero amore incondizionato, senza aspettarci nulla in cambio, la nostra essenza si rinforza. Ci apre all’amore, all’abbondanza, all’unione verso gli altri e le paure dell’ego si allentano.

 

Per dovere o per amore

Dare, regalare, può nascondere molte insidie del nostro ego, ed è bene esserne consapevoli. Alcune azioni possono mascherare un disegno di comprare fedeltà, avanzamenti di carriera, sociali, o di corruzione. Oppure usiamo la generosità per compensare altre lacune del nostro animo o i nostri sensi di colpa. È il caso di un genitore che non dedica abbastanza tempo a un figlio e compensa comprandogli giocattoli. O al contrario, diamo disponibilità di tempo, perché ci sentiamo colpevoli per altri tipi di assenze. Sono tutte sfaccettature di una generosità poco equilibrata. C’è poi anche il rischio di una certa ossessività, quando gli atti di generosità diventano routine. Il primo assegno che firmi per Medici senza Frontiere ti rende felice e appagato, quando poi la richiesta di soldi diventa una routine, allora questa tua generosità nel rispondere con donazioni a cadenza fissa potrebbe compensare qualche tuo oscuro senso di colpa. C’è un’importante differenza tra una generosità scaturita dall’etica del dovere e quella che nasce dal cuore, esattamente come è più appassionante danzare con una persona che adori piuttosto che con un educato sconosciuto.

 

Senza rimorsi e rimpianti

Generosità 2La generosità semplice e pura ha tre segni distintivi. La prima qualità è che nasce da una rettitudine morale, che mette da parte qualsiasi influenza dell’ego, è quasi una sorta di ispirazione, direi una sorta di illuminazione; uno dei miei maestri, Gurumaj, dice che la generosità è una delle più importanti forze vitali. Le persone più generose che ho incontrato offrono le loro azioni senza neanche pensarci, accade e basta, alla stregua della natura. La seconda qualità che la vera generosità contiene è l’equilibrio: non è ossessiva e non è programmata, non porta alla rovina e non indebolisce chi la riceve. Per terzo, la generosità non ha rimorsi. Mi spiego meglio: un’amica mi fece dei complimenti sugli orecchini che indossavo. Di getto me li sono levati e glieli ho regalati. Due minuti dopo ci ho ripensato e ho notato il mio dispiacere. Mi piacevano molto e difficilmente li avrei ritrovati uguali. Ho sperimentato il contrasto tra la generosità e il suo opposto: l’avarizia. In quel momento le mie qualità di generosità erano lontane dalla perfezione. Ma, secondo me, anche quando senti che l’impulso della generosità è forzato, quando il sentimento di donare tempo, soldi o altro ti viene naturale come una doccia fredda, fallo lo stesso. Sarà una pratica che darà comunque molti insegnamenti e benefici. La generosità ci trasforma: più la esercitiamo, più l’atto si affina; come la meditazione, come praticare le scale su uno strumento musicale. Ho sentito la mancanza dei miei orecchini per alcune ore, ma sono contenta che la mia amica li abbia ancora e contenta di aver fatto quel gesto prima che intervenisse qualsiasi ripensamento.

 

Donare è liberatorio

Ogni volta che si dona qualcosa rimane il sentimento di attaccamento a quel “qualcosa”. Questo rinforza la disposizione al non attaccamento alle cose materiali, è un antidoto non solo per curare l’egoismo, ma anche la paura di perdere ciò che pensiamo di possedere. Rifletti infine su questo altro grande dono: praticare la generosità ci mette a confronto con quello che è il nostro rapporto con la ricchezza, con l’abbondanza. L’abilità di relazionarsi con gli altri sollecita la riflessione sulla vacuità dello spazio tra noi e gli altri. Più “differenti” ci sentiamo dagli altri, più difficilmente ci verrà spontaneo donare in maniera naturale. Ci dobbiamo rendere consapevoli che siamo uno e che la felicità di altre persone è importante quanto la nostra, per godere completamente quel senso di appartenenza al resto del mondo. Questo è il reale frutto della generosità: dare agli altri è dare a se stessi, perché nella verità non ci sono “gli altri”.

 

Corpo, mente, emozioni

La pratica della generosità è più efficace se viene praticata con consapevolezza su diversi livelli simultaneamente. Il primo è quello fisico, donare oggetti, tempo, dare del denaro; sotto il profilo mentale prestare attenzione alla qualità dei motivi interiori; poi vi è un piano emotivo: come ti senti quando nasce l’impulso di donare? Quali immagini e pensieri ti vengono in mente? Infine, sotto il profilo energetico, nel momento del dono sentiamo un’apertura del cuore, il respiro si rilassa, portando calma nel corpo. Avvertiamo, in quell’istante, un’onda naturale che dà impulso alla vita interiore.

 

Consigli pratici

  • Per una settimana o due, prova a donare qualcosa a qualcuno ogni giorno. Una mela, soldi per una buona causa, delle monete a un suonatore per strada, un fiore. Un regalo di Natale a chi non se lo aspetta, magari in maniera anonima. Dai la disponibilità di un’ora del tuo tempo a qualcuno che ne ha bisogno. Poco alla volta, ma fallo sempre, senza andare fuori budget e mantenendo un giusto equilibrio. Ti accorgerai che l’atto di donare scioglierà l’istinto al possesso e aprirà il cuore.

 

  • In India c’è una pratica meditativa, le offerte mentali, in cui vengono immaginati dei sontuosi doni per offrirli alle divinità. Puoi fare lo stesso per il tuo partner o per un amico, immaginando un suo desiderio e la sua felicità nel riceverlo. Questa è una pratica che genera sentimenti di amore e gratitudine, e può creare un’atmosfera propizia per cui questi desideri si avverino. Puoi anche renderla più sottile e visualizzare persone per te importanti o bisognose, immaginare di toccarle e augurargli il benessere a cui ambiscono. È una pratica che puoi fare durante la giornata, anche per pochi minuti. Siediti, rilassati e visualizza. Inspira le sue preoccupazioni come fossero del fumo nero, ed espira visualizzando del fumo bianco.

 

  • Questa pratica della generosità diventa ancora più potente quando visualizzi i cosiddetti nemici, o persone di cui non approvi la condotta morale. La consapevolezza dei sentimenti che provi creerà le energie per un cambiamento. Questo è il più grande dono di Natale e per ogni giorno della vita.
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