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La Terra cava

Il tema della terra cava, che ai nostri giorni raccoglie ormai numerosi suffragi, fu magistralmente trattato dal Dr. “Raymond Bernard” in un’opera intitolata “La Terra Cava”, pubblicata in Francia nel 1971 (e ormai introvabile).

Ammiraglio ByrdNella prefazione si leggeva: “Questo libro è dedicato ai futuri esploratori del “Nuovo Mondo” che si estende al di là dei poli, all’interno della Terra, a coloro che rinnoveranno il volo storico dell’ammiraglio “Byrd”, il quale penetrò in un territorio sconosciuto, con una superficie più grande di quella dell’America del nord.”

L’autore tentò di provare che la Terra non è una sfera solida, con un nucleo centrale costituito da metallo in fusione, ma un astro cavo aperto ai suoi poli. In sostanza, alle due estremità sarebbe concavo piuttosto che convesso. Una civiltà avanzata, creatrice dei famosi “dischi volanti”, risiederebbe all’interno del pianeta, e l’esplorazione di questo mondo sotterraneo sarebbe più importante della conquista dello spazio, e dunque la nazione che lo raggiungesse per prima, diventerebbe probabilmente la più potente al mondo.

Una parte del fuoco originale del pianeta e frammenti di materie incandescenti, formerebbero nel suo interno cavo una sorta di “sole centrale”, capace di emettere luce e di permettere lo sviluppo della vita animale e vegetale. Le aurore boreali sarebbero quindi prodotte da questo sole interno, i cui raggi brillerebbero attraverso il “buco” polare.

Raymond Bernard nel suo libro si dedicò a confermare la testimonianza dell’ammiraglio “Richard E. Byrd”, il quale scoprì queste aperture nelle sue spedizioni, ricollegandosi a dichiarazioni rilasciate da altri esploratori prima di lui. Egli sosteneva di aver scoperto un “nuovo continente con una superficie uguale, se non superiore, a quella dei nostri cinque continenti riuniti insieme”, ma la sua scoperta venne soffocata sul nascere ed immediatamente etichettata come “top secret”. Ogni novità importante in proposito fu accuratamente soppressa dalle Agenzie governative, fino a quando nel 1959 comparve a New York un libro: “Worlds beyond the Poles” di “Amedeo Giannini”, che riprendeva e trattava l’argomento della Terra cava. Ma anche in questo caso per un’oscura ragione, il libro non ricevette la pubblicità che meritava e non raggiunse così il grande pubblico.

Inoltre un certo “Ray Palmer”, redattore capo della rivista “Flyng Saucers”, redasse nel dicembre dello stesso anno un articolo sulla medesima teoria della Terra cava, ma quando la camionetta che trasportava migliaia di copie della rivista da distribuire agli abbonati, pervenì all’editore, si constatò che essa era stranamente…vuota! L’editore telefonò alla tipografia per capire il motivo dell’accaduto, ma questi non trovò alcuna bolla che provasse che la spedizione fosse stata effettuata. Essendo stata pagata la tiratura di questo numero, la tipografia venne pregata di realizzarne una nuova. Fu allora che ci si accorse che i “cliché” erano in uno stato così malandato che era impossibile una ristampa! Così i circa 5.000 abbonati della rivista, quel mese non ricevettero nulla. Fatto ancora più strano, un distributore, che per fortuna aveva ricevuto 750 esemplari della rivista, scomparve, e con lui scomparvero anche le preziose riviste. Solo molti mesi dopo, questo numero speciale venne molto fortunatamente ristampato con infinite precauzioni e spedito agli abbonati.

Ma cosa si diceva in quell’articolo? Esso conteneva semplicemente un resoconto del volo realizzato nel 1947 dall’ammiraglio Byrd, al di là del Polo Nord. Ma ciò era sufficiente perchè fosse considerato pericoloso da quelle forze occulte che cercavano di mantenere, a tutti i costi, il “black out” sulle scoperte di Byrd.

Ray Palmer inoltre sulla base delle scoperte di Byrd, elaborò una nuova teoria sugli UFO, secondo la quale, essi potevano provenire proprio da queste terre sconosciute, situate al di là dei poli. Un altro scrittore americano che pure si interessava agli UFO, “Michael X”, impressionato anch’egli dalle scoperte di Byrd, arrivò alla stessa conclusione.

Terra CavaByrd nel 1947 aveva sorvolato il polo nord per circa 2.700 km e il polo sud per circa 3.700 km, osservando una terra senza ghiaccio né neve e dotata di un clima caldo. Aveva visto delle montagne, dei laghi, una vegetazione lussureggiante e delle tracce di vita animale. Questa terra non era menzionata su alcuna carta geografica, ma esisteva comunque all’interno delle aperture polari. Stranamente però dopo una scoperta tanto clamorosa, nessun’altra spedizione venne (almeno ufficialmente) inviata dagli Stati Uniti per esplorare questo nuovo mondo. Forse era loro interesse non svelare nulla, riservandosi il diritto esclusivo della scoperta, forse temendo che altri Paesi come l’Unione sovietica, potessero ugualmente interessarsi alla cosa. Amedeo Giannini, tuttavia, nel suo libro affermò che in realtà, tra il 1957 e 1958, gli Stati Uniti ed una trentina di altre nazioni, prepararono delle spedizioni ai poli, aventi come obiettivo di esplorare e penetrare in questa terra al di là dei poli.

Polo nord con buco visibileByrd non approdò mai ai poli per raggiungere l’altro lato, ma entrò nelle concavità polari che si aprono verso l’interno della Terra, che egli denominò il “Centro del Grande Sconosciuto”. Nel gennaio del 1956, egli intraprese un’altra esplorazione, questa volta nell’Antartico e al suo ritorno, nel marzo successivo, dichiarò: “La presente spedizione ha scoperto una terra nuova e vasta”. L’anno seguente, poco prima della sua morte, l’esploratore accennò nuovamente alla terra cava definendolola  “continente incantato nel cielo e terra dell’eterno mistero”.

Nel suo “Worlds beyond the Poles” Amedeo Giannini affermò: “Molti lettori credono che i voli commerciali raggiungano continuamente i poli, passando poi dall’altra parte del globo. Questo non è vero, anche se gli addetti delle linee aeree, quando vengono interrogati al riguardo, sostengano il contrario. E’ invece vero che le rotte aeree contornino sempre queste zone , ma non le sorvolino mai”. Nessuna compagnia aerea infatti ha mai offerto voli passanti per i poli. Come mai?

“Charles Berlitz”, autore di una celebre opera consacrata al famoso “triangolo delle Bermude”, nel 1978, in riferimento all’avventura dell’ammiraglio Byrd, rivelò: “…questa leggenda si rapporta ad un messaggio radio che l’ammiraglio Byrd avrebbe lanciato dal suo aereo, rapporto talmente incredibile che si preferì mettere tutto a tacere”. Nei paraggi del polo, Byrd nel corso di un rapporto radio simultaneo, osservò come emergendo con il suo aereo da un banco di nebbia, si ritrovasse di colpo a sorvolare una terra senza ghiaccio, ove gli fu possibile distinguere della vegetazione, dei laghi, degli animali somiglianti a mammut ed a enormi bufali, ed anche degli umani intenti ad accudirli.

Nel febbraio del 1947, all’epoca in cui l’ammiraglio Byrd aveva compiuto il suo viaggio memorabile al di là del polo Nord, anche il capitano “David Bunger” che era ai comandi di un apparecchio da trasporto della Marina americana, mentre sorvolava l’interno del continente antartico, osservò una regione senza ghiacci, con dei laghi di colori diversi, che andavano dal rosso spento al blu profondo, passando per il verde. Bunger atterrò quindi su quell’oasi che misurava almeno 600 km quadri e potè verificare che l’acqua era più calda di quella dell’oceano. Questo territorio senza ghiacci, inoltre, era troppo vasto perchè potesse essersi originato da una semplice fonte di calore vulcanico. La spiegazione a questa anomalia, poteva invece  trovarsi proprio nella presenza di correnti calde provenienti dall’interno della Terra, tramite la vicina apertura polare.

La presenza di questa strana oasi, poi denominata “oasi di Bunger”, fu confermata da una spedizione scientifica effettuata nel Marzo del 1960, da alcuni scienziati che ebbero modo di visitare questo territorio. Essi trovarono uno spazio libero dai ghiacci, con dei laghi, dei fiumi, con una vegetazione di licheni, uccelli di diverse specie, e con una temperatura di circa 25 gradi! Un’importante rivista scientifica “Science et Vie” riportò poi il resoconto di questo straordinario avvenimento, ma in esso si sosteneva che i sovietici avevano trovato come spiegazione plausibile per questa incredibile anomalia (la temperatura sul posto era di circa 25 gradi), la presenza di una catena di montagne in grado di bloccare i venti freddi e il ghiaccio, e l’azione temperante dell’oceano. Spiegazione tuttavia assai poco convincente….

Esaminiamo adesso la testimonianza dell’ammiraglio R. E. Byrd, relativa alla sua prima straordinaria impresa al Polo Nord, effettuata nel 1923:

Il 14 Giugno di quell’anno, egli accompagnato da un capitano di vascello e da due sottocapi di marina, camminava da ore sulla banchisa, quando improvvisamente, dall’alto di una scogliera su cui era arrivata la spedizione, scoprì uno spettacolo incredibile. Una lunga, stretta e profonda valle, coperta da una vegetazione lussureggiante e apparentemente illuminata da un sole permanente, si apriva davanti ai loro occhi. Dall’alto del suo punto di osservazione, Byrd consultò il suo termometro: esso indicava meno 58°! Gli uomini che facevano parte della spedizione raggiunsero insieme la prateria meravigliosa che si estendeva sotto di loro. Dopo un’ora di discesa essi scoprirono un mondo favoloso, con un’abbondante vegetazione paradisiaca e una dolce calura (il termometro indicava ora 19,8 °) che li costrinse ad abbandonare i loro vestiti polari. Byrd e i suoi compagni avvistarono dei piccoli ruscelli, dei laghi, delle colline piene di boschi e, a meno di 500 metri, addirittura un mammut vivo…

Purtroppo nel giro di qualche ora dovettero ritornare alla base e abbandonare l’esplorazione a causa della fatica, della mancanza di viveri e dell’esaurimento degli accumulatori radio. Più tardi, avendo ripreso le forze, essi vollero ritornare in quel luogo magnifico, da loro soprannominato “paradiso perduto”, ma non vi riuscirono. Fu impossibile ritrovare il punto esatto delle coordinate topografiche.

Apertura al polo Notiamo che tutte le spedizioni polari si confrontano con lo stesso problema di navigazione. I Russi hanno trovato che il polo magnetico non sarebbe un punto, bensì una linea (più probabilmente un cerchio di 2.300 km di diametro, delimitante i bordi della concavità polare), per cui non importa quale punto su questa linea, o su questo cerchio, può essere identificato come polo Nord magnetico. Quando i piloti credono di raggiungere il polo Nord, dopo aver effettuato le abituali correzioni di navigazione, essi in realtà si ritrovano sul bordo della concavità polare, là dove si ritiene sia il polo magnetico. Il polo non è dunque un punto, e non può essere raggiunto nel senso corrente della parola. Inoltre i poli magnetici al Nord e al Sud non coincidono con i poli geografici, come dovrebbe succedere se la Terra fosse una sfera solida e convessa alle sue estremità.

Terra Cava Plolo NordRaymond Bernard sostiene che il polo magnetico si situi sui bordi dell’apertura polare, mentre il polo geografico si trovi nel suo centro, tra cielo e terra. Il vero polo magnetico non si trova sul limite esterno dell’apertura polare, ma al centro della crosta terrestre, circa 600 km sotto la superficie. E’ questa la ragione per cui l’ago magnetico continua a puntare verticalmente verso il suolo, anche quando si è raggiunta la frontiera della depressione polare… Una volta raggiunto il cerchio dell’apertura polare, la bussola non funziona più orizzontalmente come prima, bensì verticalmente. La cosa ha intrigato molti esploratori antartici che riuscirono a pervenire a queste alte latitudini.

La sola spiegazione possibile è quella che la Terra sia cava, aperta alle estremità Nord e Sud, con un polo magnetico e un centro di gravità situati in mezzo alla crosta terrestre e non nel centro geometrico del pianeta. Di conseguenza l’acqua degli oceani all’interno della Terra aderisce sulla parete interna della crosta terrestre, esattamente come succede all’esterno di essa.

Si potrebbe non accordar fede al racconto di Byrd, ma il personaggio non è un “signor nessuno”. Egli partecipò a numerose spedizioni polari nel 1923, nel 1936, nel 1947 e nel 1956, in seguito alle quali egli fece delle dichiarazioni sorprendenti. Il solo modo per comprendere in modo conveniente le sue testimonianze enigmatiche, dice R. Bernard, è di “scartare la concezione tradizionale della formazione della Terra” e di accettarne una nuova, che mostra che le estremità artiche e antartiche non sono convesse ma concave. Bernard proseguì le sue spiegazioni in questi termini: “Byrd entrò nelle cavità polari, che penetrano nell’interno cavo della Terra, là dove regna un clima tropicale e dove si sviluppa una vita vegetale, animale e umana che attualmente ci sono sconosciute e che i governi ci nascondono, perchè sanno che è da là che escono certi UFO, il che prova anche che la civiltà raggiunta dalla gente dell’interno sorpassa di gran lunga le nostre capacità tecnologiche”.

Ecco ora alcuni estratti del giornale di bordo tenuto dall’ammiraglio Byrd, relativi alla spedizione del 19 febbraio 1947 . Egli scrisse: “Devo scrivere segretamente e nell’ombra questo giornale di bordo. Esso si riferisce al mio volo artico del 19 febbraio 1947. Verrà un tempo in cui il pensiero razionale degli uomini diverrà insignificante e si dovrà accettare l’inevitabile Verità. Io non sono libero di assicurare la pubblicazione della seguente documentazione, quindi forse essa non vedrà mai la luce dell’analisi pubblica. Ma devo fare il mio dovere e registrarla qua, per chiunque possa un giorno prenderne conoscenza in un mondo che, io spero profondamente, non consentirà più che l’avidità e l’oppressione abusiva di una parte dell’umanità, ci sottraggano più ciò che è Vero”.

Poi prosegue: “Tutti i preparativi sono stati effettuati per un volo in direzione Nord e noi decolliamo con il pieno di carburante…Contatto radio con il campo base, situazione normale…Sotto di noi tanto ghiaccio e neve, si nota una colorazione giallastra che si disperde linearmente. Modifichiamo l’itinerario per esaminare meglio questo colore sotto di noi, ora più rossastro o violetto…”

La bussola magnetica e il girocompasso incominciarono a quel punto a girare e a muoversi. A qualche distanza apparvero delle montagne. Byrd ci passò sopra, sempre in direzione del Nord. Oltre le montagne apparve una vallata con un piccolo fiume che si dirigeva verso il centro. “Qualcosa qua è totalmente falso e anormale! Non dovremmo sorvolare altro che ghiacci e neve…”. A sinistra egli vide dei grandi massicci pieni di boschi lungo delle pendici di montagna. Gli strumenti di navigazione giravano su se stessi, il giroscopio oscillava da dietro in avanti. Byrd osservava sbalordito: “La valle è verde, si tratta di muschio oppure è un tipo di erba molto densa. La luce sembra differente”. Egli si avvide poi della presenza di un grande animale. “Si direbbe un elefante, anzi assomiglia ad un mammut ! E’ incredibile ! Tuttavia là ce ne è uno”… Il termometro all’esterno indicava 74 gradi F (+23,3 ° C). Gli strumenti di navigazione erano normali, Byrd tentò quindi di contattare il campo base, ma la radio era ormai muta.

Immagine di fantasia con Byrd e dischi volantiE’ qua che il racconto di Byrd assume un andamento fantascientico. L’ammiraglio vede una…città ! “E’ impossibile”, egli nota, e prosegue: “l’aereo sembra leggero e bizzarramente stabile, ma i comandi si rifiutano di funzionare. Mio Dio! Sul lato sinistro e sulla dritta dell’ala ci sono degli strani tipi di aereo. Ci seguono da vicino rapidamente. Hanno la forma di dischi e sono risplendenti. Ora sono piuttosto vicini, tanto che possiamo vedere le loro iscrizioni. Si nota un simbolo strano che io non rivelerò. E’ fantastico! Dove ci troviamo? Cosa ci succede? controllo ancora le apparecchiature, ma non rispondono!! Siamo presi in una morsa invisibile…”.

La radio poi si mette a crepitare. Una voce inglese, con quello che forse potrebbe essere “un leggero accento nordico o germanico” dice loro: “Benvenuto ammiraglio nel nostro territorio. Vi faremo atterrare in esattamente in sette minuti. Si rilassi, siete in buone mani”. L’aereo a quel punto diviene incontrollabile e vira da solo. Esso inizia una discesa come se fosse stato posto su un qualche invisibile grande ascensore e atterra dolcemente.

Molti uomini si avvicinano a piedi. Sono alti e hanno capelli biondi. A una certa distanza Byrd vede una “grande città scintillante di zampilli colorati arcobaleno”. Byrd e l’operatore radio vengono ricevuti cordialmente. Salgono su una piccola piattaforma mobile di trasporto senza ruote che li porta, con grande rapidità, verso quella città scintillante. La città sembra essere fatta di materiale cristallino. Essi arrivano davanti ad un grande edificio, di un tipo mai visto prima.

I due uomini si vedono offrire una tiepida bevanda dal gusto sconosciuto, ma delizioso. Dopo circa 10 minuti due uomini chiedono loro di accompagnarli. Byrd penetra in una specie di ascensore, che lo porta in un lungo corridoio rischiarato da una luce rosa, che emana dai muri. Uno degli esseri gli fa segno di fermarsi davanti a una grande porta. Sulla porta si trova un’iscrizione che egli non può decifrare. Uno degli uomini gli parla: “Non abbiate alcuna paura, ammiraglio, voi avrete adesso un udienza con il Maestro…” Byrd vede allora un uomo con dei tratti delicati e con il segno degli anni sul viso. E’ seduto ad una lunga tavola. Questi lo invita a sedersi e gli dice: “Noi vi abbiamo permesso, ammiraglio, di entrare qua poiché siete di nobile carattere e siete conosciuto nel mondo della superficie della Terra… Voi siete adesso nel territorio degli “Arianni”, che è il mondo interiore della Terra. Vi dirò adesso perchè siete stato convocato qua. Il nostro interesse comincia immediatamente dopo che la vostra razza ha fatto esplodere le prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki in Giappone. E’ in questo drammatico momento che noi vi abbiamo inviato le nostre macchine volanti, le “Flugelrads”, sul vostro mondo di superficie, allo scopo di studiare quello che aveva fatto la vostra razza”…

“Non abbiamo mai interferito prima nelle guerre e barbarie della vostra razza, ma ora lo dobbiamo fare, poiché avete imparato a manipolare con una certa perizia quello che non spetta agli umani, e cioè l’energia atomica. Nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo e tuttavia esse non ne tengono conto. Adesso voi siete stato scelto per attestare che il nostro mondo esiste. Vedete, ammiraglio, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di molte migliaia di anni rispetto a quelle della vostra razza”.

“Nel 1945 e anche dopo, noi abbiamo cercato di contattare la vostra razza, ma i nostri sforzi non hanno incontrato che ostilità e i nostri Flugelrads sono stati mitragliati… Figlio mio, c’è una grande tempesta che si concentra sul vostro mondo, un furore nero che sussisterà  per molti anni. Non ci sarà alcuna possibilità di risposta da parte dei vostri eserciti, non ci sarà alcuna protezione da parte della vostra scienza. Questo furore imperverserà sino al punto che ogni fiore della vostra cultura sarà calpestato e tutte le cose umane saranno immerse in un grande caos”.

“La vostra guerra recente era solamente un preludio di quello che ancora deve succedere alla vostra razza. Noi qua lo vediamo chiaramente. I tempi oscuri che verranno adesso per la vostra razza copriranno la Terra come un velo, ma io credo che una certa parte del vostro popolo attraverserà questa tempesta. Noi vediamo, in un avvenire molto lontano, un nuovo mondo che rinasce dalle rovine della vostra razza. Quando arriverà questo tempo noi verremo di nuovo ad aiutare la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse allora voi avrete appreso la futilità della guerra e dei conflitti…e, dopo questo tempo, riappariranno di nuovo certi aspetti della cultura e della scienza della vostra razza. Voi, figlio mio, dovete ritornare al mondo della superficie per riportare questo messaggio…”

In seguito l’ammiraglio fu riaccompagnato a bordo del suo aereo, il quale venne sollevato da una forza invisibile finché raggiunse un’altitudine di 2700 piedi. Lo raggiunse allora un messaggio radio: “Noi adesso vi lasciamo, ammiraglio, i vostri apparecchi di controllo sono ora funzionanti. Auf wiedersehen”. Byrd vide ora di nuovo le vaste superfici di ghiaccio e di neve, e riprese contatto senza problemi con il campo base. Tutto era ritornato normale.

Di ritorno negli USA l’ammiraglio proseguì la redazione del suo giornale in questi termini: “Ho appena assistito ad una riunione del Pentagono. Ho esposto pienamente la mia scoperta e il messaggio del “Maestro”. Tutto è stato debitamente registrato. Il Presidente è stato avvertito. Sono ora trattenuto per molte ore. Vengo intervistato specificatamente dalle “Forze di sicurezza” e da una equipe medica. Sono messo a dura prova! Vengo messo sotto stretto controllo, da parte della “Centrale di previsione della Sicurezza nazionale” degli Stati Uniti. Mi si ordina di non parlare di tutto ciò che ho appreso! Mi sono ricordato allora di essere un militare e ho dovuto obbedire agli ordini”.

In seguito dopo alcuni anni scrisse: “Tutti gli anni che sono passati dal 1947 in poi non sono stati davvero piacevoli per me. Ho tenuto fedelmente segreto questo “affaire”, come mi era stato richiesto dalla mostruosa macchina militare e ciò si è scontrato con le mie personali convinzioni. Adesso sento venire su di me la lunga notte e questo segreto non morirà con me, e come ogni verità finalmente trionferà”… 24 Dicembre 1956.

Byrd morì nel 1957 e il suo giornale di bordo venne confiscato dal Pentagono per numerosi anni.

Molti si sono interrogati sul leggero accento germanico degli ospiti di Byrd, gli “Arianni”, sul saluto finale “auf wiedersehen” e sulla parola “Flugelrads”. Ora Flugelrad non vuol dire nulla in tedesco, ma Fluegelrad significa letteralmente “ruota alata”. Alcuni hanno sospettato perciò che certe “logge tedesche” fossero all’origine del testo attribuito a Byrd, tanto più che lo stile del giornale di bordo non sembra per nulla corrispondere all’uomo istruito che egli era, in quanto redatto in un inglese piuttosto “dubbioso”.

Infine, come ha potuto  questo testo arrivare ad essere pubblicato senza che i servizi segreti americani si opponessero? Si tratta forse di un’ulteriore tentativo di “disinformazione”, di cover-up, avente come scopo, proprio quello di screditare la teoria della “Terra cava”?

Tratto da: http://www.eoslailai.com

Libri e varie...

Viaggio a Shambhalla

di Daniel Meurois, Anne Givaudan

Quando, qualche anno fa, gli Autori andarono in vacanza in Ladakh, non si aspettavano certo di essere contattati dai grandi Fratelli di Shambhalla, malgrado un'esperienza ormai decennale di viaggi astrali...

Questo libro è la testimonianza di quell'incontro che cambiò radicalmente la loro vita, ed è nel contempo una trasmissione iniziatica di insegnamenti voluta dai Grandi Maestri: Shambhalla incomincia ad uscire dal mistero e dalla leggenda, per portarci un messaggio d'Amore Cristico e di Saggezza Buddhista, finalmente uniti.

Da millenni le tradizioni orientali ed occidentali parlano d'un regno popolato da esseri realizzati, situato approssimativamente nell'Himalaya o nel deserto di Gobi; ben poco è stato scritto fin qui su questo luogo, che si dice abbia generato tutti i grandi movimenti spirituali e tutte le grandi mutazioni del pianeta. E per mezzo della proiezione della coscienza (o viaggio astrale) che gli Autori sono stati chiamati a penetrare in questo "castello del Graal" dell'umanità, chiamato da alcuni Shambhalla e da altri Regno del Prete Giovanni: questo libro testimonia del frutto della loro esperienza, ed invita il lettore ad un sorprendente viaggio interiore.

Fra i dati concreti sul ritorno del Cristo o del Signore Maitreya, sulla Terra cava e sulle civiltà galattiche, ognuno potrà trovare gli elementi per prendere coscienza di un'altra dimensione dell'Essere alla conquista d'una logica solare. Scritto all'alba d'un'era di mutazioni, questo libro, per la sua attualità, è contemporaneamente una viva testimonianza ed un urgente appello affinché l'Uomo si liberi nell'uomo.

È un appello urgente ad una presa di coscienza del nostro ruolo nel mondo e nell'universo.

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