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Questa vita l’hai scelta tu: spunti di Autorisveglio

Moltissime sono le verità in questo mondo, e ancora più numerose e variopinte le vie insegnate per raggiungerle… o almeno per riuscire, in quell’attimo che chiamiamo vita, a carpire un granello di sabbia da quell’enorme spiaggia di conoscenza.

AutorisveglioIn ogni ciclo temporale, esistono persone che riescono a squarciare il velo e dare uno sguardo dall’altra parte, o meglio, a ricordare da dove si viene, dove si andrà, perché ognuno di noi è qui, perché ci siamo stati e forse ci ritorneremo, e come funziona ciò che chiamiamo realtà.

Sei letteralmente sceso in questa Vita per imparare qualcosa che ancora non sai fare e non importa che tu abbia scelto di scendere o qualcuno ti abbia, per così dire… fatto cadere, il fatto è che ora sei qui e sei costretto ad attraversare una serie di esperienze. La fisica e la scienza moderna hanno dimostrato che nessuno di noi, in realtà, è davvero qui. Ogni giorno che passa ci si può rendere sempre più conto del fatto che la realtà non esiste, o meglio… ognuno di noi percepisce solo una parte di essa, e per giunta in modo totalmente differente da tutti gli altri. Ognuno ha un suo proprio definibile punto di vista. Inoltre, anche il tempo e lo spazio non esistono.

Eppure ciò che tocchiamo vediamo e sentiamo lo percepiamo… come reale. Siamo letteralmente rinchiusi in un algoritmo matematico/geometrico complicatissimo ed infinitamente elevato. Questo potenziale ed immenso super computer, o matrix, ci tiene in una vibrazione costante di semi addormentamento, copre con un velo, per così dire, la nostra facoltà divina di renderci conto del fatto che stiamo dormendo, credendoci svegli.

Questo è il grande inganno da cui l’uomo dovrebbe liberarsi. Se chiedi a qualcuno, sei presente adesso? Lui ti risponderà di sì: “certo che lo sono, lo ero anche prima, sono qui e lo sono sempre stato”. In quel momento è vero, è presente. Prima no però, e non se ne rende conto.

DormienteL’unico modo per capire che si dorme, è svegliarsi. E svegliarsi, come per ogni altro tipo di lavoro su di sé, rappresenta a volte il doversi confrontare con i peggiori demoni mai visti. A volte, è più comodo e facile restare dove si è, accettare il male minore piuttosto che affrontare e scoprire se stessi.

E’ previsto uno sforzo di volontà personale. Nessuno può fare qualcosa al posto di un altro. Delle numerose vie di risveglio proposte all’umanità, alcune sono molto differenti tra loro, tutte concordano però su alcuni punti essenziali:

– La realtà non esiste. Tutto ciò che è all’esterno di noi, non esiste se non come nostra personale creazione/visione di ciò che davvero esiste… riusciamo a vedere e percepire forse, solo il torsolo della mela, dimenticandoci completamente di tutta la polpa, la buccia e il mondo oltre la mela stessa. Possiamo osservare questo fenomeno attraverso la cosiddetta “Legge dello Specchio”.

– Osservazione di Sè. Gurdjeff spiegava nei suoi seminari, e lui è solo uno degli ultimi ad averlo fatto… che l’unico modo che abbiamo per comprendere noi stessi è osservarci. Osservare i nostri comportamenti, le nostre emozioni, le nostre risposte ad esse, le nostre reazioni, ecc. E’ un lavoro tutt’altro che facile e necessita di uno sforzo quotidiano.

Si può iniziare, prendendo atto del fatto che per osservarsi all’interno, non bisogna perdere di vista ciò che resta all’esterno, quindi possiamo definire questa tecnica “attenzione condivisa”. Si tratta di mantenere, allo stesso tempo, sia il focus sul proprio corpo che sulla realtà esterna. All’inizio ci si perde subito o quasi, sembra facile eppure non lo è affatto. Si inizia con esercizi giornalieri, da ripetere a se stessi mentre si eseguono piccoli e ritmici compiti quotidiani. Ad esempio: “io sono qui e mi sto lavando i denti”, “io sono qui e mi sto vestendo”, “io sono qui e mi sto svestendo”, ecc.

Questi esercizi giornalieri ci fanno progredire sempre di più permettendo la crescita della sfida verso se stessi ed una sempre più completa osservazione interiore. Diventano sempre più intensi in modo da mantenere sveglio chi li esegue con impegno. Ognuno ha un suo significato e una sua difficoltà. Si potrà notare presto un cambio di visuale vero e proprio, su come percepiamo l’essere qui, o il vivere nel presente.

Ma torniamo un attimo al concetto della vita, al fatto che volente o nolente tu sei qui. Hai scelto questi genitori prima di nascere, per portare con te le cose non risolte e riviverle di nuovo. Riviverle in modo ciclico fino a quando non avrai compreso. Osserva dunque la loro Vita e, forse, potrai notare cosa stai riproducendo, quali cose vuoi lasciar andare, in che modo ti puoi differenziare da loro.

Osserva quindi gli altri. Se da solo vuoi guardarti negli occhi, nell’anima, puoi usare solo uno specchio, e le altre persone, inserite nelle situazioni che vivi e viviamo ogni giorno, rappresentano proprio il tuo grande specchio. Le difficoltà che stai vivendo sono la tua prova, la possibilità di trovare in te la spinta a cambiare, la voglia di sciogliere definitivamente la catena che ti inchioda nella ripetizione eterna di quegli schemi che chiamiamo reincarnazione, o vite passate (in realtà simultanee).

Quella che stai vivendo è una fase di passaggio che, probabilmente, non vedi l’ora che finisca, ma è proprio in questa fase che puoi apprendere l’insegnamento. Non è quando arrivi alla meta che impari la lezione, ma durante il viaggio. Quando troverai la tua Mission in questa vita, cioè il motivo vero per cui sei qui, la grande materia di studio che hai scelto, che comprende anche il tuo più grande potere… scoprirai di avere già gli strumenti che ti servono per svolgerla; avrai forgiato le tue qualità proprio nelle fasi di transizione, cioè nel diventare ciò che sei diventato, nell’aver trovato il coraggio di osservarti e cambiare ciò che non permette il fluire di schemi differenti.

Legge dello specchio– Legge dello Specchio. Questo grande specchio che abbiamo di fronte rappresenta la nostra personale consolle di comando, della nostra nave spaziale, di noi stessi. In questi tempi di passaggio tra le dimensioni, di “speciazione” se vogliamo, lo specchio è forse non l’unico modo, ma comunque il modo più semplice per connettersi davvero agli altri.

Quante volte ti è capitato ti rivivere le stesse situazioni? Forse le persone cambiano, forse cambia il luogo, eppure il risultato è lo stesso, questo perché tu non sei cambiato. La tua Matrix ha riprodotto al tuo esterno una situazione ciclica, perché dentro hai ancora gli stessi meccanismi, quindi vedi le stesse cose e ottieni lo stesso risultato, o forse sempre peggio.

Iniziando ad utilizzare lo specchio, o meglio, ricordandosi di utilizzarlo, riusciamo a sbloccare dentro di noi alcuni nodi che ci riportano a vivere sempre le stesse cose, come se uscissimo dall’autostrada per rientrare sullo stesso tratto dieci km prima, sempre così.

Mica possiamo dare la colpa all’autostrada, no? E allora perché ce la prendiamo con gli altri? Perché diamo la colpa agli altri o al mondo? La colpa è solo nostra, perché noi creiamo, e a seconda dei filtri che le esperienze passate ci hanno messo, percepiamo. Quindi è di nuovo tutta una questione di punti di vista.

Partendo dal fatto che ognuno fa sempre il meglio che può in quel momento e in quel punto dell’universo, a seconda della propria consapevolezza, analizziamo la legge dello specchio e scopriamo come usarla:

– La realtà non esiste, quindi noi creiamo tutto.
– L’universo è virtuale, possiamo interagire a nostro piacimento.
Risolvi il nodo nello specchio e ciò che crei cambierà, perché non ci sarà più quel meccanismo precedente a dargli forma.
– Se vivi un’esperienza che ti piace non farti domande.
Ogni esperienza che vivi che ti da fastidio è un nodo ed è la tua materia di studio. Non arrabbiarti, non dare la colpa all’esterno ricordati che tu crei tutto, quindi per prima cosa chiediti qual’è il messaggio?

Se ti da fastidio è perché:

– rappresenta una parte di te che ancora non conosci, che non vuoi vedere o che non accetti;
– rappresenta una parte di te che ti è stata tolta;
– rappresenta una parte di te che vorresti avere;

Esempio: stiamo litigando e tu mi urli addosso… è comunque un problema tuo se ti comporti male e non mio. Cosa posso imparare? Qual è il messaggio per me?

– Potrebbe significare che non conosco il mio lato aggressivo, magari mi comporto anche io così e non me ne rendo conto (punto1),
– Potrebbe significare che per tutta la vita quando volevo e potevo arrabbiarmi e urlare mi hanno bloccato la possibilità di farlo (punto2),
– Potrebbe significare che dentro di me credo di non avere il coraggio di essere aggressivo quando serve (punto3).

Posso quindi ragionare davvero su me stesso e capire il motivo di moltissime cose. Nello specchio gli altri servono a capire come sei tu. Se hai all’interno un problema, un’inquietudine, gli altri inconsciamente li prendono e te li rivoltano contro per farteli notare. Puoi continuare ad arrabbiarti e lamentarti e non cambierà mai nulla. Osservati invece e osserva ciò che hai vissuto. Ti ci ritrovi?

Scrivi il nome di una persona che non sopporti o che odi, scrivi le sue 3 caratteristiche che più ti danno fastidio e scoprirai che riguardano te. La pazienza, la tenacia, la volontà, il saper credere, avere fede nonostante tutto e tutti, vedere talenti e possibilità in te stesso e negli altri, cogliere le opportunità, riconoscere che nulla è per caso ma tutto è collegato, apprezzare ogni istante vivendo nel presente, godere i piaceri di questa Vita, essere felice anche quando non ne hai motivo: tutto questo ti servirà, e lo stai imparando adesso.

Lascia andare ciò che ti porta stress e ascolta le tue intuizioni. Lasciati andare al flusso e agisci su te stesso.

Alcune parti sono liberamente tratte da:
“Risveglio” di Salvatore Brizzi
– “Salto quantico” di Daniele Penna
“Evideon – L’universo evidente” di Corrado Malanga
– “Legge dello Specchio” di Luigi Miano – Gregg Braden

Fonte: http://veki.club/risveglio-consapevolezza-crescita/

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