Registri Akashici: la Memoria dell’Universo...........21....5....19

Registri Akashici: la Memoria dell’Universo

di Tina Camardelli

Il Registro Akashico, metaforicamente descritto come Mente di Dio, Supercomputer Universale o Memoria dell’Universo, è una grande “biblioteca” cosmica, energetica e vibrazionale che racchiude i ricordi animici di ogni essere vivente.

Un registro personale, in cui viene meticolosamente annotato tutto ciò che riguarda ciascuno di noi: scelte, percorsi, incontri, amicizie, amori, ogni azione, ogni gesto, intenzione, ogni battito di ciglia, ogni fiore che sboccia, insomma tutto quello che succede e che succederà. L’intera storia di ogni anima sin dall’alba della creazione, vi viene memorizzata, per una questione di autoconservazione, perché l’essere umano cancella la sua memoria al momento di incarnarsi.

Akasha, in sanscrito, significa “etere” o spazio, il primo dei cinque elementi base dell’intero universo. Dall’etere tutto scaturisce e ad esso tutto ritorna. L’Akasha è il sole, la luna, le stelle, il corpo umano, gli animali, le piante, ogni forma che vediamo, tutto ciò che i nostri sensi percepiscono, tutto ciò che esiste. Contiene tutte le possibilità future, il potenziale modificabile e il divenire che sarà modificato dalle nostre scelte.

Nella Bibbia il registro è chiamato il “Libro della vita” e molti riferimenti li troviamo in Esodo, Rivelazioni e Salmi, ma anche molte altre culture ne hanno parlato: Arabi, Sumeri, Assiri, Fenici, Babilonesi, Ebrei, Maya ecc. In questi popoli esisteva la concezione dell’esistenza di un piano celeste contenente la storia fisica e spirituale del genere umano.

Ci sono stati grandi maestri, sensitivi e veggenti che hanno avuto accesso ed hanno parlato dei registri akashici nei loro testi e nei loro libri. Nostradamus, ad esempio, dichiarò di aver avuto accesso ai registri, grazie ad un metodo derivato dagli oracoli greci. H.P. Blavatsky, fondatrice della “Società Theosofica”, affermò: “i registri hanno una interazione creativa, che ci permette di trasformare il nostro presente e il nostro futuro… È la quintessenza di tutte le possibili forme di energia materiale, psichica, spirituale e contiene in essa i dati della creazione universale, che scorrono sotto l’impulso divino”.

Rudolf Steiner, fondatore della Società antroposofica, scrisse: “un uomo allarga il suo potere di cognizione, con i registri può vedere negli eventi ciò che non è percepibile ai sensi, quella parte che il tempo non può distruggere… Egli penetra temporaneamente, nella storia transitoria”. E. Cayce, il cosiddetto “profeta dormiente”, possedeva la straordinaria capacità di chiudere gli occhi, piegare le mani sullo stomaco e andare in trance, accedendo a qualsiasi informazione. Quando gli fu chiesto quali fossero le fonti delle sue informazioni, rispose: “Ho due fonti: la prima è la mente inconscia delle persone a cui leggo e la seconda è il registro Akashico, il libro della Vita, il registro dell’anima e di Dio”. Ai tempi nostri, due autori come Anne Givaudan e Daniel Meruois hanno descritto, nei loro numerosi libri, nei minimi dettagli i loro viaggi nei registri Akashici.

Recentemente anche la scienza se ne sta occupando, postulando l’esistenza di un campo energetico che connette ogni cosa all’Universo (Rif. Ervin Laszlo, ” Science and the Akashic Field”, 2004). Del resto la teoria morfogenetica di R. Sheldrake – qualcosa di molto simile all’Akasha – getta luce su una possibile coscienza collettiva degli animali. Secondo lo scienziato, un cambiamento prodotto in un solo esponente, influenzerebbe gli altri della stessa specie, pur vivendo in luoghi e contesti diversi.

Ai registri si può accedere in vari modi: con le proiezioni astrali, in meditazione e con il metodo dell’invocazione. Esistono, inoltre, seminari, riti di iniziazione, scuole per chiunque voglia intraprendere un percorso di conoscenza. Ma chi scrive il registro? Secondo alcune teorie new age, sarebbero le nostre guide spirituali, gli esseri di luce o i maestri ascesi. A presiederli, sarebbero le intelligenze spirituali che chiamiamo “arcangeli”. In particolare l’Arcangelo Michele, l’Arcangelo Metatrhon e l’Arcangelo Melchizedek.

Perché è importante consultare il proprio registro akashico? Per sciogliere nodi irrisolti, situazioni di stallo che rallentano e bloccano le nostre decisioni e le nostre azioni, acquisire una maggior consapevolezza del nostro destino, comprendere e trasformare le vite passate, le esperienze presenti e le possibilità future, creando la vita che desideriamo.

Attraverso il contatto con i Maestri, si aprono dei canali di coscienza e di amore incondizionato. Tuttavia, i registri non ci sveleranno mai cose che non dobbiamo sapere, o cose che non siamo pronti a leggere, ma ci diranno solo cose utili alla nostra evoluzione. E’ importante continuare nella conoscenza, soddisfare ogni curiosità, anelare al cambiamento. L’azione di ogni singolo individuo ha, infatti, una potenzialità ben più vasta e significativa di quello che immaginiamo.

Cambiando noi stessi, possiamo per sincronicità addurre rivoluzionari cambiamenti all’intero pianeta. La “centesima scimmia”, per tornare a Sheldrake, ci fa capire come sia sufficiente una sola azione individuale per cambiare il mondo.

Articolo di Tina Camardelli

Fonte: http://www.internationalwebpost.org/contents/REGISTRI_AKASHICI:_LA_MEMORIA_DELL%E2%80%99UNIVERSO_6034.html

eBook - Cronaca dell'Akasha

di Rudolf Steiner

L'uomo apprende dalla storia comune solo una piccola parte degli avvenimenti vissuti dall'umanità in epoche primordiali, e i documenti storici gettano luce su alcuni millenni soltanto. Anche ciò che c'insegnano l'archeologia, la paleontologia e la geologia, ha limiti assai ristretti; e a questa insufficienza si aggiunge l'incertezza di tutto ciò che è basato su testimonianze esteriori.

Osserviamo infatti come l'insieme di un avvenimento o la fisionomia di un popolo, anche non molto lontano da noi, restino alterati quando vengano ad illuminarli nuovi documenti storici. Confrontiamo la descrizione che diversi storici ci danno del medesimo fatto e ci accorgeremo di trovarci su un terreno assai malsicuro.

Tutto ciò che appartiene al mondo sensibile esteriore è sottoposto all'azione del tempo, e il tempo a sua volta distrugge ciò che nel tempo ha origine. Ora, la storia esteriore non può che fondarsi appunto su quello che il tempo ha conservato; e chi, fermandosi ai documenti esteriori, può affermare che in essi sia conservato appunto l'essenziale?

Tutto ciò che esiste nel tempo ha la sua origine nell'eterno. L'eterno non è accessibile alla percezione dei sensi; pure davanti all'uomo si apre la via per arrivare a percepirlo. L'uomo può sviluppare le forze latenti in lui in modo da poter riconoscere l'eterno.

Il libro L'Iniziazione mostra appunto in che modo ciò si possa conseguire, e anche qui dimostreremo come l'uomo, giunto a un grado di conoscenza relativamente alto, possa conoscere le origini eterne delle cose periture.

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