STARGATE - NEL TRIANGOLO DELLE BERMUDA

STARGATE - NEL TRIANGOLO DELLE BERMUDA

Pubblicato da curiositybox su Marzo 4, 2008

triangolo delle bermuda, alterazioni spazio temporali e anomalie elettromagnetiche

Gli
scienziati ipotizzano che le difformità siano causate da microscopici
“wormholes”: la base navale americana AUTEC potrebbe essere una sorta
di Area 51 dei Caraibi. Ma in quelle acque si nasconderebbero anche le
vestigia di Atlantide

 

Oceani
di inchiostro sono stati versati sull’argomento Triangolo delle
Bermuda, quella sorta di “pozzo di S.Patrizio paranormale” dove sono
scomparse centinaia di navi e una ventina di aerei e dove hanno luogo
deviazioni dei campi magnetici, improvvise formazioni di fitta nebbia,
una quantità di avvistamenti UFO decisamente superiore alla media e
molto altro ancora. Svariate ipotesi hanno accompagnato questi
rapporti, tra di esse, la più controversa è la teoria secondo cui
l’arcipelago delle Bahamas sia formato dalle cime dei monti del perduto
continente di Atlantide, affondato in questi mari millenni orsono.

Io
sono uno storico, con alle spalle un dottorato in storia e sociologia
all’Università di Colonia - quindi ben allenato ad evitare le
congetture e ad attenermi ai fatti - e non mi aspettavo certo di
contribuire un giorno a questa controversia. Ma il caso ha disposto
diversamente. In qualità di istruttore sub professionista, nel 1995
venni mandato, dalla compagnia per la quale lavoravo, a Nassau, nelle
Bahamas, per un periodo di sei mesi. Durante il mio lavoro, i
proprietari delle imbarcazioni del luogo mi riferirono spesso che la
lettura delle loro bussole aveva presentato delle improvvise
deviazioni, portandoli completamente fuori rotta. La mia curiosità ebbe
il sopravvento e decisi di rintracciare eventuali irregolarità dei
campi magnetici nelle zone in cui erano state notate le deviazioni,
cercando di registrare misurazioni dettagliate.

A caccia di prove

Basandomi
sui resoconti che avevo udito, scelsi di immergermi in sette diverse
località: Fish Hotel, Lyford Cay e White Hole, vicino a Nassau; Lost
Blue Hole, a circa un’ora di navigazione da Nassau; Dogleg Reef, ad
un’ora da Marathon, nelle Florida Keys; il cosiddetto “Atlantis Wall”,
vicino Bimini; e Sunken Train, presso Eluthera.
Due colleghi sommozzatori - lo statunitense Al Miller ed il giamaicano
Joel Green - mi accompagnarono in queste spedizioni. Nell’arco di un
paio di mesi ci immergemmo da una a sette volte a settimana, tuffandoci
più volte in ogni località, solitamente scendendo ad una profondità di
poche decine di metri. Ogni immersione durava in media 60 o 75 minuti.
Trovammo prove evidenti di deviazioni magnetiche in quattro di quelle
zone: Fish Hotel, Lyford Cay e White Hole nelle Bahamas e Dogleg Reef
nel sud della Florida. Durante le nostre immersioni raccogliemmo
elementi molto precisi sulle differenze riscontrate tra i valori
normali e quelli effettivamente registrati dalle nostre bussole.

Nei
mesi seguenti trasmisi questi dati a diversi fisici in tutto il mondo.
Tutti furono concordi nell’affermare che tali anomalie dei campi
magnetici terrestri potevano essere causate da microscopici “wormholes”
che apparivano e scomparivano in brevissimo tempo. Non riuscivano ad
immaginare altre possibili spiegazioni. Il Prof. John Wheeler,
dell’Università di Princeton, descrive i wormholes come dei “tunnel di
transito” tra diverse dimensioni della realtà. Secondo Wheeler i
wormholes misurerebbero solo una giga-frazione di un centimetro
quadrato ovvero, in cifre, il numero 1 preceduto da 33 zeri, preceduti
da una virgola decimale. Si suppone che questi mini-buchi neri, che
appaiono e scompaiono continuamente dalla geometria dello spazio, siano
delle minuscole particelle di “materia virtuale” ovvero che essi
possano esistere solo per un limitato periodo di tempo. I cosiddetti
mini-buchi bianchi, loro controparte, sarebbero invece composti di
anti-materia virtuale.Nella base navale AUTEC, nelle Bahamas, secondo alcune fonti accreditate, verrebbero condotte ricerche segrete sugli UFO
Ogni volta che questi due tipi di materia virtuale si formano, a
qualunque livello, si auto-distruggono immediatamente. Il Prof.
Wheeler, tuttavia, non sa spiegare il motivo del continuo apparire,
scomparire e riapparire di tali mini-buchi.

Opinioni scientifiche

Riguardo
le mie registrazioni di anomalie nei campi magnetici, ecco i pareri
espressi da alcuni degli scienziati - in genere fisici quantistici -
con i quali ho parlato.

Secondo il fisico Dott. Werner Muller, di Karlruhe: “Basandomi
sulle cifre che mi ha fornito e sul fatto che non sono state trovate
fonti naturali sul fondo del mare, non restano altro che le teorie
della fisica quantistica per spiegare questo fenomeno
“.

Per il Prof. Tsung-Min Gung, fisico di Tokyo: “Se
le teorie sulle connessioni interdimensionali non sono totalmente
errate e se esse possono venire sviluppate come mi aspetto, la stretta
interdipendenza esistente tra la gravità ed il campo magnetico
terrestre potrebbe essere uno dei modi per individuare queste aperture
fra diverse dimensioni
“.

Dal canto suo, il fisico Dott. Grazyna Fosar, di Berlino, afferma: “Dal
punto di vista della fisica, l’unica spiegazione ragionevole per queste
misteriose deviazioni nei campi magnetici è l’esistenza di ‘porte’
verso l’iperspazio
“.

Sorprendenti
risultati, che mi portarono a studiare, con sempre crescente interesse,
gli altri fenomeni caratteristici del “Triangolo delle Bermuda”,
associati alla zona delle Bahamas.L'isola di Andros, sede dei laboratori dell'AUTEC
L’ipotesi che le deviazioni magnetiche siano causate dalla presenza di
“stargates” era già stata avanzata qualche tempo fa (sebbene, per
quanto ne so, sono stato il primo a raccogliere dati effettivi a
riguardo) e alcuni ricercatori hanno associato proprio alla presenza di
questi “stargates” l’incidenza estremamente alta di avvistamenti UFO
registrata in quell’arcipelago.

Una base navale top-secret

Molti
di tali avvistamenti avvennero presso l’Atlantic Undersea Test and
Evaluation Center (Centro Subacqueo Atlantico di Test e Valutazione) o
AUTEC, base navale americana nelle Bahamas. Pertanto, alcuni
ricercatori credono che l’AUTEC potrebbe essere una sorta di “Area 51″
sottomarina: un luogo dove il governo americano effettuerebbe delle
ricerche segrete sugli UFO e che, di tanto in tanto, verrebbe persino
visitato dagli alieni.
Decisi di indagare fino in fondo queste incredibili congetture. L’AUTEC
possiede delle risorse davvero uniche, incluso un poligono subacqueo
per sperimentare e studiare armamenti acustici. Si trova sull’isola di
Andros, 285 chilometri a sud est di West Palm Beach, Florida.

Le
installazioni ed i laboratori di Andros - per visitare i quali bisogna
procurarsi uno speciale permesso - coprono meno di due chilometri
quadrati di territorio ma, in realtà, l’AUTEC comprende ben 2.688
chilometri quadrati del circostante Mar dei Caraibi. Questa zona
dell’oceano consiste in una baia dalle acque abissali e dai fondali
scoscesi, lunga 160 chilometri e larga 32, profonda dai 700 fathom
(misura di profondità: 1 fathom = 1,829 m.) dei bordi ai 1.100 fathom
del suo lato nord. A conti fatti, si tratta di un’enorme quantità di
spazio acquatico. Inoltre, ho saputo da più fonti che la base di Andros
è sottoposta a misure di sicurezza severissime e top-secret.

UFO e “blue holes”

Nelle
acque circostanti l’isola, di tanto in tanto sono stati avvistati
strani apparecchi che non solo somigliavano ad UFO, ma ne avevano anche
la stessa sbalorditiva rapidità di movimento e che eseguivano le
medesime incredibili virate ad angolo acuto. Un uomo d’affari viennese
mi riferì che, mentre circumnavigava le coste di Andros con il suo
yacht, vide ad una distanza di circa tre chilometri (era una giornata
molto limpida), in acque profonde più di due chilometri, un oggetto
immobile che scambiò per una balena. Avvicinandosi a meno di 800 metri
dall’oggetto - che aveva iniziato ad emettere uno strano bagliore -
scoprì che si trattava invece di un qualche genere di apparecchio
tecnologico, dal design ultramoderno. Improvvisamente, l’apparecchio
partì dirigendosi verso sud, a quella che il testimone definì “una
velocità folle”. Scivolò sulla superficie dell’acqua per poi scomparire
istantaneamente tra le onde, senza più riapparire.

Mi
sono state riferite teorie di cospirazione e di insabbiamento di natura
molto oscura, fiorite intorno al tema dell’AUTEC quale possibile Area
51 sottomarina, così come voci simili circolano sulla vera Area 51.
Eccovene un esempio, riferitomi da un informatore che ho intervistato
nel Novembre 1998, nel quartier generale della NASA a Cape Kennedy,
Florida. Egli mi raccontò che Rob Palmer - un sommozzatore inglese
molto noto ed apprezzato nell’ambiente, che era stato per diversi anni
direttore di un centro ricerche sui “blue holes”, nelle Bahamas - nel
Luglio del 1997 era scomparso durante un’immersione compiuta nel Mar
Rosso, in Israele, e lo si riteneva morto. I “blue holes” (o buchi blu)
sono delle piccole caverne sottomarine che si sono apparentemente
formate dall’interno e che si trovano soprattutto in quell’arcipelago.
Io ritengo che i blue holes potrebbero essersi generati a causa delle
continue apparizioni e sparizioni dei microscopici wormholes.

A
quanto sembra, Rob Palmer aveva una teoria analoga e, inoltre, era
convinto che i blue holes potessero essere dei punti di transito per
gli UFO in arrivo da altre dimensioni. Le sue indagini lo stavano
portando sempre più vicino all’isola di Andros, dove vi è una vera
proliferazione di questi blue holes. Il mio informatore mi disse che
circolavano alcune voci secondo cui Palmer era stato ucciso da
ufficiali dell’AUTEC, probabilmente perché sapeva troppo, tramite una
suggestione post ipnotica che lo avrebbe indotto al suicidio mentre si
trovava in immersione nel Mar Rosso.
In qualità di storico, non è mia intenzione approfondire simili tristi
supposizioni, ma il semplice fatto che tali voci esistano suggerisce
che potrebbe effettivamente essere in atto un qualche genere di
attività clandestina nella base di Andros.

E Atlantide riemerse dalle acque

Poiché
molto del materiale che avevo studiato aveva dimostrato di avere una
base di verità, per quanto indiretta, decisi di indagare la storia
secondo cui l’area delle Bahamas corrispondeva all’antico continente di
Atlantide non completamente sommerso.
Molti hanno creduto per lungo tempo che le mura sottomarine di Bimini
fossero una vestigia di Atlantide. L’idea era stata avanzata in un
primo momento dal medium Edgar Cayce, il quale affermava che molte
delle persone da lui esaminate avevano vissuto vite precedenti in
Atlantide. Alcuni scienziati del British Government’s Building Research
Establishment (Fondazione per la Ricerca Edilizia del Governo
Britannico), usando le più recenti tecnologie, hanno persino scoperto
delle minuscole quantità di carbone ed oro all’interno di quelle che
sembrano essere pietre lavorate dall’uomo, trovate sul fondale di
Bimini.

Come
storico, mi interessa principalmente lo studio delle fonti primarie
d’informazioni, piuttosto che secondarie, pertanto decisi di leggere
l’unico testo sul quale sono state basate le migliaia di libri dedicati
ad Atlantide: il Crizia, dialogo scritto dal filosofo greco Platone.
Soprattutto, decisi di leggerlo non in chiave mitologica o metaforica,
come molti fanno, ma come un vero documento storico. Pertanto
tralasciai i dettagliati resoconti degli splendori di questo antico
regno, concentrandomi invece sulle sue dimensioni, che ci sono state
tramandate da Platone: che forma aveva Atlantide? Quali erano la sua
lunghezza e larghezza?

Appresi
qualcosa di affascinante: se potessimo prendere l’attuale arcipelago
delle Bahamas e sollevare l’intera massa della terraferma di 90 metri -
o, per metterla in altro modo, abbassare il livello dell’acqua che
circonda le Bahamas di 90 metri (riportandola al livello che aveva
durante l’ultima Era Glaciale) - ci troveremmo di fronte un territorio
che corrisponderebbe in maniera impressionante, per forma e misura,
all’antica Atlantide descritta da Platone: il filosofo scrisse nel
Crizia che tale continente era più grande dell’Egitto (ovvero
dell’Egitto allora conosciuto); che il centro dell’isola, non distante
dal mare, era formato da una pianura circondata da bassi rilievi ad una
distanza di 9 chilometri; e che questi stessi rilievi si trovavano in
un’ampia pianura, circondata da alte montagne ad una distanza di 321
chilometri.

La zavorra dei Confederati

Tuttavia,
le mie conclusioni riguardo le cosiddette Mura di Bimini, presunte
rovine di Atlantide, non sono affatto così “New Age”. Credo, infatti,
che le pietre che le formano e che appaiono lavorate dall’uomo, non
provengano affatto da Atlantide ma che siano state lasciate là durante
la Guerra Civile Americana.
A quell’epoca un gran numero di navi forzava il blocco dell’Unione per
trasportare merci e rifornimenti nei porti dei Confederati. Braccati
dalle navi dell’Unione, questi vascelli spesso si rifugiavano nelle
basse acque delle Bahamas, dove le grosse navi da guerra non potevano
seguirli. Per riuscire a navigare al di sopra degli scogli che
costellavano le acque erano spesso costretti a disfarsi del peso
eccessivo, in modo da diminuire il pescaggio delle imbarcazioni. Il
modo più semplice di farlo era liberarsi dei massi di granito usati
come zavorra nelle stive. Penso che questa abitudine possa spiegare la
presenza di gran parte delle pietre scoperte oggi in luoghi come Bimini.

Ho
proseguito le mie indagini in molti altri campi. Trovando, ad esempio,
che le Bahamas hanno le loro personali leggende su misteriose creature
simili a scimmie, che non si lasciano vedere quasi mai: i
“chickcharnies”. Ho scoperto, inoltre, che esistono molte “storie di
fantasmi” collegate alle Bahamas e che gli sciamani della zona hanno
fama di possedere dei poteri semi-divini. Insomma, ho lasciato le
Bahamas con la netta impressione - una sensazione difficilmente
comprovabile scientificamente - che in quell’arcipelago vi sia un
elevato grado di energia psichica o persino di energia
“interdimensionale”.

Ammaraggio subacqueo

Tuttavia,
la mia attenzione torna agli “stargates subacquei dei Caraibi” scoperti
insieme agli amici Al Miller e Joel Green. Ho una proposta. Sarebbe
interessante cercare davvero di entrare in uno di questi “stargate”, se
non per il fatto che essi sono solitamente microscopici e che tendono a
fluttuare dentro e fuori dall’esistenza. Pertanto, vorrei suggerire che
uno o più fisici si immergano in alcune delle località dove sono state
riscontrate le anomalie magnetiche, magari quelle vicino a Nassau, in
acque poco profonde, non distanti dalla riva e dalla capitale delle
Bahamas, che potrebbe ospitare in maniera eccellente la stampa
internazionale eventualmente interessata ad assistere a questo inusuale
“Ammaraggio Subacqueo negli Stargates dei Caraibi”.

Devono
sicuramente esserci molti scienziati giovani, atletici e sportivi che
potrebbero venire persuasi ad indossare l’equipaggiamento da sub e ad
avventurarsi sul fondo dell’oceano per scoprire quali sensazioni
telepatiche e quali messaggi sarebbero in grado di cogliere, filtrati
nell’attimo in cui questi microscopici wormholes si aprono per poi
richiudersi e riaprirsi. La mia proposta può sembrare bizzarra, ma io
ed i miei colleghi sommozzatori saremmo lieti di addestrare i
ricercatori disposti a tentare e di scendere poi con loro sul fondo
dell’oceano a largo delle Bahamas.

di Michael Preisinger

Il dott.
Preisinger ha pubblicato le sue ricerche ne “Il Triangolo delle
Bermude. Una spedizione svela il mistero dell’arcipelago maledetto”.
Ediz. Piemme.

it.wordpress.com/tag/risonanza-di-schumann/ - 12k -

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