Caro respiro che illumini l'inconscio...

Inizio subito col ribadire l'importanza del respiro perchè senza questo grande aiuto mai avrei potuto, in così breve tempo, portare alla luce ricordi e sogni (per non dire incubi) infantili che hanno inquinato il mio essere di bambina innocente.

 

Caro respiro che illumini l’inconscio!!

L’altra notte ho fatto un sogno:

Mi accingo a fare una passeggiata con mio marito ma dopo breve mi dice che a lui non va più di camminare o di andare dove stavamo andando. Gli dico allora che va bene, se a lui non piace è giusto che ritorniamo indietro però gli faccio notare che non è giusto invece che io debba rinunciare a ciò che piace a me fare e che allora non si preoccupi se in futuro andrò da sola o con qualche mia amica . Un po’ arrabbiata gli elenco ciò che non vuole fare con me: cinema no, passeggiare no, mercato o negozi no, insomma non si può fare niente.

Torniamo indietro e mi ritrovo nella mia casa d’infanzia e inizio a lavare i piatti, pentole, tante pentole le lavo ma ce ne sono altre da lavare che mio marito mi passa una ad una. Inizia una piccola discussione e faccio un accordo: lui farà ciò che a lui piace fare e io lo stesso (dentro me ho paura di non riuscire a fare per me ciò che voglio, ma l’intenzione c’è).

Iniziamo a discutere animatamente e gli elenco tutte le mancanze che fa e gli dico che per me può anche non tornare più a casa, ma lui ribadisce ridendo, ironizzando e schernendo, che non può fare a meno della portinaia. Dicendomi questo sembra che balli e rida. Mi offende per quello che dice, sento l’offesa, lo schiaffeggio due o tre volte sulla guancia destra, ha il viso non rasato e io picchio più forte che posso, con l’intento di fargli male, con il braccio e la mano sinistra, ma lui non si ribella, i miei schiaffi non gli fanno né caldo né freddo, ride sotto i baffi. La mamma è sempre presente come un testimone.

Durante il litigio mi dice che con me è un po’ che non ha rapporti e mi fa capire che c’è un’altra donna, anzi lo ammette proprio quando glielo chiedo. E’ seduto, sembra tranquillo, io penso che mi sta facendo del male, ma di colpo è come se cadessero delle maschere, io lo vedo per ciò che è ed ha il viso di mio padre. Mi arrabbio urlo e gli tiro delle pentolate in testa. Mia mamma ha sentito il litigio arriva ma non dice niente forse mi aiuta a sistemare la cucina. Ci sono altre persone di là ma non so chi siano.

Urlo a mio marito di andarsene, non lo voglio più, voglio la separazione. Arriva mio figlio e lo sputtano davanti a lui perché voglio che anche lui sappia chi è suo padre e penso che ci penserà lui, mio figlio, a riferirlo agli altri fratelli. Ho una gran voglia di vendicarmi.

Mi trovo a parlare con un avvocato il quale mi chiede se sono convinta di ciò che voglio perché non si può tornare indietro. Ho un po’ paura perché penso che la separazione mi costerà un po’ di soldi, ma sono sicura di ciò che voglio.

Conclusione:

Ora posso vedere, l’inconscio è libero e posso vedere la realtà. Ho provato un profondo senso di liberazione, Ho idealizzato mio padre in mio marito. Le pentole sporche è il cibo che mi dà da mangiare tutti i giorni: bugie. La mamma approva e mi è testimone. Io schiaffeggio la parte maschile di mio marito = barba non rasata. La portinaia è quello che faccio da sempre = tengo pulito il suo campo base.

 

 

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