Da dove vengo? Dove vado?

Estratto dal libro

Da dove vengo? Dove vado?

La morte non è distruzione,
ma una trasformazione
“Vita mutatur, non tollitur”.
La vita si trasforma, non si distrugge (iscrizione su un’antica
lapide). Tutto è energia e nulla di questa energia può disperdersi. La
vita è una forma di energia. Come gli esperti in scienze naturali non
sono a tutt’oggi in grado di definire esattamente l’origine
dell’energia, il perché e il modo in cui essa si forma, così non sono
nemmeno in grado di spiegare la vita, ma possono solo descriverla.
Questa forma di energia, la vita, sfugge alla ricerca scientifica, come
anche la nostra anima.
L’anima è una parte essenziale dell’essere chiamato “uomo”. Dove si
trovava l’anima prima che l’uomo nascesse? Dove dimora quando il corpo
si dissolve nei suoi componenti?
Il corpo materiale, quale organismo vivente, si sviluppa tramite la
trasformazione della materia. Dopo la morte, quando la vita abbandona
il corpo, esso si dissolve nuovamente nei suoi singoli componenti
materiali attraverso un processo di trasformazione. Ma che ne è, a
questo punto, della “vita”, che cosa succede all’anima?
Una ricerca orientata esclusivamente sulla materia non potrà spiegare,
malgrado il grande impegno scientifico, la cosa più naturale per tutti
noi: la vita che ci circonda in milioni di forme; negli animali, nelle
piante e nei microbi. Da un uovo di farfalla nasce il bruco che si
avvolge poi in un bozzolo e si trasforma in crisalide, dalla quale
vediamo nuovamente formarsi una farfalla. La vita si trasforma, ma non
va persa!
Nelle Sue nuove rivelazioni, lo Spirito divino ci spiega che tutto è
energia. La vita è energia e non può venir distrutta, né perdersi nel
nulla. Essa cambia unicamente forma. La forma originaria della vita è
di natura spirituale; sì, la vita è spirito. La nostra anima è
esistenza spirituale, una forma di vita spirituale.
Per molti uomini che non fanno parte della nostra civiltà occidentale è
certo che l’anima esiste già prima del concepimento e che “sopravvive”
alla morte del corpo. Pertanto noi esistiamo già prima della nascita,
sotto forma di anima, la quale – essendo un corpo spirituale – dimora
nella dimensione spirituale.
Possiamo trovare questi insegnamenti e molti altri nelle nuove
rivelazioni.
La nostra anima è in cammino da molto tempo. Essa ebbe origine nei
mondi spirituali puri, ed ora si trova in viaggio per ritornare
dall’eterno Padre, nei regni di luce dei cieli. Il suo viaggio passa
attraverso i regni delle anime e le sfere di purificazione. In
determinate circostanze essa può “infilarsi” in un corpo umano per
liberarsi di una parte delle proprie colpe durante la vita terrena,
nella dimensione del tempo e dello spazio. Se riesce a farlo, può
proseguire il suo cammino verso la Patria eterna nei mondi più luminosi
delle sfere di purificazione. Ciò vuol dire che essa è progredita sulla
sua via.
La vita terrena è quindi solamente una stazione transitoria del viaggio
dell’anima, durante il quale, attraverso lo sviluppo spirituale, ha la
possibilità di acquisire nuovamente la purezza e l’intensità luminosa
originarie, ossia la vibrazione elevata che aveva inizialmente.
Al momento del concepimento, l’anima, che è una forma spirituale con
determinate e specifiche caratteristiche del tutto “personali”, si
avvicina al corpo materiale e penetra poi in esso al momento della
nascita del bambino, rimanendovi collegata fino alla morte del corpo.
Tutti i processi vitali dell’uomo hanno origine nell’anima. Attraverso
l’anima l’energia vitale divina scorre nel corpo fisico e lo vivifica.
Tutto è energia, anche le nostre sensazioni, i pensieri, le parole, le
azioni. L’anima è il “libro della vita”, in cui viene registrato tutto.
Anche dopo aver abbandonato il corpo terreno, nell’anima rimane attivo
tutto ciò che l’uomo ha percepito, pensato, detto e fatto in passato.
Ciò significa che portiamo con noi nelle sfere spirituali la nostra
identità, la nostra coscienza, i nostri difetti e le debolezze, come
pure la nostra gioia interiore e la nostra dedizione a Dio. Tutto ciò
che è negativo pesa sulla nostra anima la adombra e la offusca, mentre
i pensieri e le azioni positive
alleggeriscono l’anima e la rendono più luminosa.
Il nostro compito più importante dovrebbe essere quello di poter fare
un bilancio positivo alla fine della vita terrena, ossia di aver
liberato l’anima da tutti i pesi e da tutte le ombre. Tutto dipende da
ciò che porteremo con noi da questa vita, ossia dal grado di
offuscamento o di luminosità dell’anima al momento della nostra morte,
poiché ciò determina la via che la nostra anima imboccherà dopo la
morte fisica. Che cosa avviene al momento della morte?
Che cosa sperimenta l’anima al momento del distacco dal corpo?
Al termine del periodo della vita terrena, per ogni uomo arriva il
momento del distacco dell’anima dal corpo. Il decesso non avviene per
tutti allo stesso modo; ogni uomo muore in modo diverso.
I moderni studi sulla morte ricavano le proprie conoscenze dai racconti
di persone clinicamente morte, richiamate in vita. Queste persone hanno
spesso subìto una morte più o meno improvvisa e violenta, che però non
è stata definitiva.
Questi racconti si assomigliano: dapprima si fa spesso l’esperienza di
librarsi nell’aria, fuori dal corpo fisico e al di sopra di esso. In
questo stato l’anima percepisce esattamente la realtà dell’ambiente
circostante e ciò che avviene, per esempio, in sala operatoria o sul
luogo dell’incidente. Successivamente l’anima fa spesso l’esperienza di
scivolare attraverso un tunnel oscuro oppure di dirigersi verso un
punto luminoso. Alcuni affermano di aver raggiunto una fonte luminosa
dove hanno percepito suoni, armonie o una particolare musica delle
sfere. Tuttavia queste anime non si sono ancora staccate completamente
dal corpo e, pertanto, i tentativi di rianimazione sono coronati da
successo.
Un decesso naturale, invece, avviene in tutt’altro modo; la vita si
ritira dal corpo lentamente, nel corso di anni. Di tanto in tanto
subentrano disturbi circolatori. Alcuni organi non funzionano più come
prima, il corpo diviene sempre più debole. Durante questo periodo
vengono date all’anima molte possibilità per prepararsi al distacco dal
corpo. Mentre il corpo dorme profondamente, l’anima può fuoruscire ed
esercitarsi nella “libertà di movimento” insieme al proprio angelo
custode. Come un malato che dopo una lunga degenza deve imparare
nuovamente a camminare, così anche l’anima deve di nuovo imparare a
muoversi liberamente nella dimensione spirituale.
Alla fine, l’uomo si trova sul letto di morte. Immediatamente prima di
uscire dal corpo, l’anima rivede tutta la sua vita come in un film che
scorre molto rapidamente. Essa valuta in piena consapevolezza e con
tutte le sue ultime sensazioni il proprio passato, la vita terrena
appena giunta a termine. Questa valutazione si basa su criteri diversi
da quelli usati precedentemente dall’uomo, tenendo conto soprattutto di
quanto amore altruistico l’anima è riuscita a realizzare. Essa stessa
diviene così il giudice dei pensieri e delle azioni compiute in veste
umana.
Se l’uomo si è preparato alla morte, la sua anima può staccarsi con
relativa facilità dal corpo. Esseri spirituali, il suo angelo custode e
le anime di amici e parenti di un tempo le sono di aiuto. Essi
accolgono l’anima che si sta staccando dalla materia e l’aiutano a
raggiungere il suo posto nell’aldilà.
Se l’uomo non si è preparato alla morte, se ha vissuto in modo
completamente materialistico, senza interessi spirituali, quindi senza
un orientamento coerente su Dio, il suo essere, i suoi desideri e le
sue aspirazioni, tutta la sua coscienza sono talmente fissati sulle
condizioni di vita umane e terrene che egli si aggrappa ad esse in modo
spasmodico. Non riesce ad immaginarsi una vita all’infuori
dell’esistenza materiale umana e si ribella alla morte.
Gli esseri spirituali desiderano aiutare anche quest’anima a staccarsi
dal corpo con meno difficoltà; tuttavia, fintanto che l’uomo non
accetta o non ammette la morte, questo aiuto è molto limitato. Gli
esseri spirituali puri rispettano il libero arbitrio.
Un’anima così fortemente legata alla vita terrena resterà più o meno
collegata ad essa tramite correnti di energia, anche dopo essere uscita
dal corpo. Essa si aggrappa, per così dire, alla sua casa fisica,
poiché crede di poter vivere solo in un corpo materiale. Essa
percepisce ancora ciò che accade al suo corpo privo d’anima, sia che
questo venga sotterrato oppure portato al crematorio.
Qual è il senso
della nostra vita terrena?
Per quanto profondo sia stato lo sconcerto per la morte di un parente,
noi uomini tendiamo a scacciare subito dalla nostra coscienza il
pensiero della morte, perché essa ci fa vedere la vita da una
prospettiva che spesso vogliamo dimenticare nel nostro modo di vivere
piacevole e spensierato.
Ogni evento improvviso nella nostra vita, ogni disgrazia che ci
sconvolge profondamente ci offre un’occasione per riflettere e per
raccoglierci in noi. La sofferenza ci scuote dal nostro “vegetare”
superficiale e ci conduce nel profondo del nostro essere, tocca quei
punti della nostra anima in cui sono assopite le forze per condurre una
vita più elevata. In questi momenti percepiamo gli impulsi dello
Spirito, che altrimenti vengono soffocati dal frastuono delle nostre
attività umane.
Non dovremmo ignorare questo ammonimento di Dio che ci invita a
riconoscere ciò che è essenziale nella vita. Dovremmo renderci conto
che il senso della vita terrena non consiste nel vivere assaporando
tutto ciò che la vita offre.
La nostra vita terrena è infatti una scuola di vita, è un periodo di
apprendimento che dovremmo far fruttare. Se l’anima non raggiunge la
meta che si era proposta per questa vita terrena, nelle future
incarnazioni l’uomo dovrà affrontare di nuovo gli stessi compiti e
impegnarsi fino a quando avrà sciolto e scontato ogni colpa.
Per questo è importante orientarsi su valori eterni. Durante questa
vita abbiamo il compito di trasformare tutte le negatività in positivo
in modo che, alla fine, il bilancio nel libro della vita sia positivo.
Grazie a questo processo di purificazione, l’anima potrà ridivenire un
essere spirituale puro e luminoso e far ritorno al Padre.
Noi non possiamo redimerci da soli, ciò è possibile solamente se
riconosciamo che il Cristo, con il Suo sacrificio sul Golgota, ha
immesso una forza supplementare in ogni anima, una forza che ci
sostiene, ci aiuta e ci riconduce a casa. Questa forza è chiamata la
scintilla del Cristo o scintilla redentrice. Tuttavia, se un uomo non
riconosce il compito che ha sulla terra e non è disposto a lavorare su
di sé per purificarsi e, inoltre, non accetta consapevolmente il Cristo
come suo Redentore – la cui forza trasforma ciò che è negativo in bene
– la sua anima non potrà procedere. Essa rimarrà nelle sfere di
purificazione tra anime affini, secondo la legge del simile che attira
il suo simile.
Stiamo vivendo nella fine dei tempi. La materia si dissolverà.
Da quasi 2000 anni lo Spirito ci ammonisce continuamente a
sintonizzarci sulla coscienza del Cristo. Dobbiamo riconoscere che lo
Spirito della vita è in noi. Ciascuno di noi conosce i comandamenti
della vita e nessuno può dire di non averne mai sentito parlare.
Veniamo ripetutamente esortati a tener conto della nostra anima, che è
il nostro corpo spirituale immortale, e anche a pensare, parlare ed
agire in modo positivo.
Il compito principale della nostra vita è quello di vivere ossia di
realizzare e adempiere il comandamento più importante, che dice: “Ama
Dio, tuo Padre, sopra ogni cosa, ed il prossimo tuo come te stesso!”
Se abbiamo vissuto secondo questo principio spirituale, dopo la morte
fisica la nostra anima può liberarsi e proseguire la sua evoluzione.
Per questo lo Spirito di Dio esorta ognuno di noi dicendo: “Dai
importanza alla tua anima!”
L’anima abbandona il suo involucro, il corpo terreno, che muore; questa
fase del distacco si svolge in modo diverso per ogni uomo, ma una legge
vale per tutti: “Come l’uomo ha vissuto, così continuerà a vivere
l’anima e così saranno anche le sue sensazioni”.
Impegniamoci dunque sin d’ora affinché la nostra anima si liberi dalle
colpe e dalle ombre
e divenga pura e luminosa. Forze divine dentro di noi ed attorno a noi
ci aiutano ad avvicinarci passo per passo alla meta, all’eterna Patria
della luce, della pace e dell’amore.

www.edizioni-vita-universale.it  

 

 

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