La tua vita nell’aldiqua è la tua vita nell’aldilà

Estratto dal libro

La tua vita nell’aldiqua è la tua vita nell’aldilà

La nostra anima -

il microcosmo nel macrocosmo

Dalle rivelazioni divine, sappiamo che la struttura dell’anima è come
quella del macrocosmo. Essa è costituita dalle forze dell’universo.
Dato che l’anima è universo che ha preso forma, essa è il microcosmo
nel macrocosmo e proviene da esso.

Se crediamo nell’esistenza di Dio e dell’anima, non ci
accontenteremo più dello strato superficiale della materia. L’uomo
desto, che vive consapevolmente la sua esistenza terrena e sfrutta le
possibilità che la giornata gli porta, esamina più a fondo le cose.

Per poter comprendere chi siamo dobbiamo esaminare noi stessi. In
che modo? Certamente non guardando alla superficie della nostra
esistenza, al livello della materia; certamente non con il microscopio
con cui possiamo osservare la materia nella sua composizione fisica!
Dobbiamo sperimentare noi stessi nelle situazioni della nostra vita,
riconoscerci e trovare noi stessi per dimostrare a noi stessi chi
siamo, da dove proviene la nostra anima e dove finirà dopo la morte del
corpo.

Non possiamo dimostrare ad altri ciò che abbiamo sperimentato ed
esaminato in noi stessi, dato che la prova dell’esistenza di una vita
di sostanza sottile può essere trovata solo nell’uomo stesso. Possiamo
dare al nostro prossimo solo le indicazioni di come giungere a scoprire
e sperimentare se stesso nell’interiore, se noi stessi abbiamo già
fatto quest’esperienza.

Ognuno deve quindi sperimentare e trovare se stesso. Infatti,
nessun uomo può mangiare o bere per un altro, come nessuno può
dischiudere la verità per un altro. Chiunque ha raggiunto la verità,
l’esistenza di Dio, può dimostrare, con buoni frutti, che Dio esiste e
può così divenire per i suoi simili un segno e un aiuto per la
conoscenza.

Quindi nell’aldiqua, possiamo scoprire l’aldilà solo nel profondo
della nostra anima, orientando la nostra vita sui criteri dei Dieci
Comandamenti e del Discorso della Montagna. Non è possibile esaminare
con l’intelletto ciò che si trova nella materia e al di là di essa.

Il nostro cervello è solo un fascio di luce, che illumina una
piccola parte della nostra esistenza terrena – tuttavia esso non sarà
mai in grado di scrutare l’aldilà. Il corpo umano è il veicolo
dell’anima e il riflesso dell’aldilà, poiché il mondo dei sentimenti,
delle sensazioni, dei pensieri dell’uomo, le sue parole e le sue azioni
penetrano dentro di lui - e nel macrocosmo, ossia nell’aldilà; da lì
essi riflettono, ossia irradiano verso il corpo fisico. Di conseguenza
l’uomo è ciò che ha immesso nell’aldilà. Le nostre cellule cerebrali e
tutte le cellule del nostro corpo sono solamente forze che assorbono,
registrano i riflessi dell’aldilà e li trasmettono.

La vita dopo la mortewww.edizioni-vita-universale.it

 

 

-->

Login utente