Amore o Dipendenza Affettiva?....FRAGILITA'

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Amore o Dipendenza Affettiva?

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venerdì, 30 gennaio 2009
FRAGILITA'

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Accade talvolta di sentirsi smarriti, senza una direzione. L'incertezza è una dimensione della vita. Ciò che rende difficile relazionarsi è l'insicurezza emotiva cronica. Essa si evidenzia morbosamente nella relazione affettiva. Superata la fase dell'attrazione fisica, e i correlati biochimici che si attivano, all'interno della diade amorosa può scattare una situazione asimmetrica se uno dei due partner soffre di bassa autostima.

Il rapporto affettivo fa scatenare vecchie irrisolte del passato. Ogni essere umano è la risultante di quanto accaduto nella sua storia personale, sommata agli insegnamenti ricevuti nei diversi contesti esperiti. Abbiamo una valigia di credenze, ferite, idee e ideali sul mondo. Ci siamo fatti teorie ingenue sulla vita e sulla relazione amorosa. E con questo bagaglio di costrutti ci avviciniamo all'altro.

La mente umana, secondo l'approccio cognitivista, elabora le informazioni ricevute, le trattiene, e le riutilizza. Senza scomodare Freud e la psicanalisi, terreno battuto e molto controverso, e restando nell'ambito delle cognizioni, se l'individuo crede fermamente di non meritare amore, di essere una nullità, visione su se stesso e sul mondo ereditate dalle pregresse esperienze, egli si muoverà nella relazione da questi presupposti, e attraverso lo schema della PROFEZIA AUTOREALIZZANTE, cercherà in tutti di modo di verificare le proprie ipotesi. Se una persona ha un'immagine di se stessa  fragile e bisognosa, facilmente essa si ritroverà in situazioni caratterizzate da una forte incertezza, e si avvicinerà all'altro da questo spazio di bisogno.

La risultante molto probabilmente sarà il rifiuto o la fuga dell'altro che non regge la relazione, troppo improntata sull'accudimento. Chi soffre di bassa autostima si sente sempre inadeguato e cercherà conferma affettiva nell'altro. Ma poiché l'altro non potrà mai sanare dall'esterno il vuoto e l'insicurezza che vi sono a monte, la persona si sentirà via via sempre più abbandonata e muoverà accuse o cercherà di aggrapparsi all'altro per avere certezze e conferme sul proprio valore. Avviene così una distorsione, perpetuata, sancita e stigmatizzata.

La persona fragile avrà quindi un'immagine di se stessa sempre peggiore, e fatalmente andrà a chiedere conferme affettive a chi non può, per altrettanti problemi , certamente dargliele. Si innescherà così nella relazione un vortice di richiesta affettiva malato e ossessivo, che l'altro non se la sente di colmare, in quanto si sente inghiottito da tanta richiesta. Egli inoltre sente la voragine dell'altro e si sente a suo volta incerto e inadeguato.

La coppia ritorna quindi a ricomporre la danza della dipendenza affettiva, dove nessuno dei due sa darsi e tornare a se stesso. La dinamica risulterà essere vittima-carnefice, in cui entrambe le parti sono inconsapevoli del proprio ruolo e si accuserà sempre l'altro di essere troppo qualcosa. La via d'uscita è di nuovo il ritorno a se stessi come oggetto primario di amore.

 

Ameya G. Canovi

 

postato da: amey

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