CHANNELLING

CHANNELLING

CREDITS: FANTAMISTERI

imageComunicare con Entità, Spiriti Guida
e Maestri Spirituali

L'ARGOMENTO:
Il contatto che ha l'uomo con i piani superiori di esistenza, un tempo
definito "spiritismo" e poi "medianità", oggi è chiamato "channelling".
Il
libro scritto da Bilotta è un semplice manuale di orientamento al
contatto con i piani superiori di esistenza che raccoglie alcune
modalità utili a chi vuole aprirsi al channelling con intenzione
evolutiva, concependolo cioè come laboratorio spirituale e via alla
propria interiorità. Gran parte delle nozioni provengono direttamente
dagli Spiriti Guida che, sollecitati nel corso delle sedute medianiche,
hanno di volta in volta chiarito concetti fondamentali, interrogativi,
dubbi e curiosità che spontaneamente nascevano nei partecipanti al
channelling.

1 - BREVE STORIA DEL CHANNELLING:

1. CHE COS'È IL CHANNELLING

"Channelling"
è un termine inglese che sostituisce l'ottocentesco "spiritismo" e il
più recente. "medianità". Alcuni traducono il termine con
"canalizzazione", brutta espressione che ricorda gli studi dentistici;
oltre al termine "channelling" noi useremo anche il termine "trans",
che abbrevia l'antica "trance".
Sono tutte parole che indicano le
facoltà del "sensitivo", del "medium", del "tramite", del "mezzo", del
"canale", dello "strumento".
Tali facoltà comportano fenomeni
estranei alle normali capacità dell'uomo, come l'automatismo parlante,
la scrittura automatica, l'incorporazione, la materializzazione ecc., a
cui si sono rivolti per lunghi anni gli studi scientifici, senza
tuttavia pervenire a conclusioni esaurienti.
Già alla fine
dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento eminenti scienziati,
titolari di premi Nobel, sottoposero la medianità ad indagini rigorose,
senza mai ottenere la certezza delle prove di laboratorio.
Non a
caso le Guide che si manifestano attraverso grandi canali ripetono che
il fenomeno medianico non può essere valutato dalla logica della mente,
che rimane quella della scienza, ma da quella del "sentire", cioè della
coscienza.
Il medium propriamente detto è legato atavicamente
all'evocazione dei morti, che è parte integrante della cultura
spirituale di ogni luogo e di ogni tempo. Tuttavia nell'antichità non
risulta che il medium accogliesse nel suo corpo i cosiddetti "spiriti";
egli riusciva solo a farli uscire dalle loro sedi sotterranee sotto
forma di "fantasmi", perché potessero comunicare con i viventi.

2. I BABILONESI

Così
nell'antichissimo poema babilonese di origine sumera, Gilgamesh,
l'inquieto re di Uruk, avido di verità definitive e sempre deluso, dopo
avere pregato Ea, dio delle profondità, riesce ad evocare lo spirito
dell'amico Enkidu, il quale gli comunica che la morte è solo tristezza
e polvere.

3. GLI EGIZI

I
sacerdoti egizi evocavano i morti, e più precisamente il loro elemento
spirituale rimasto più vicino alla terra, il Ka, ottenendo da esso
messaggi scritti, forse per scrittura diretta, o facendo parlare le
loro statue, forse per voce diretta.

4. GLI EBREI

Fra
gli Ebrei è notissimo l'episodio biblico di Saul che, per mezzo della
negromante di Endor, evoca l'entità di Samuele che gli predice la
sconfitta e la morte. Manasse, re di Giuda, è detto "istitutore di
negromanti", ossia degli evocatori di defunti.

5. I GRECI

In
Grecia l'evocazione dei "defunti" è testimoniata dal famoso canto XI
dell'"Odissea" in cui Ulisse, compiendo riti suggeritigli da Circe,
riesce a richiamare dall'abisso l'ombra dell'indovino Tiresia e di
altri defunti. Già nel VII secolo a.C. appare in Grecia la figura dello
"psicagogo", ossia di colui che ha il potere di condurre secondo la sua
volontà gli spiriti dei morti e di farli parlare. Da alcune fonti
sembra che lo psicagogo facesse talora parlare i morti per sua bocca
con fenomeni di automatismo parlante.
In periodo ellenistico famose
evocatrici di defunti furono le negromanti tessale; pare però che la
pratica da loro preferita fosse quella di far tornare lo spirito nel
suo corpo e di costringerlo a parlare per mezzo di esso.
Fenomeni di
trans furono anche quelli prodotti dalle Pizie dall'oracolo di Delfi e
dalle Sibille, veri "canali" per la cui bocca il popolo credeva si
manifestasse non un trapassato ma la stessa divinità.

6. IL CRISTIANESIMO

Il
cristianesimo combatte l'evocazione dei morti ma non la elimina. A
volte essa viene praticata da persone di santa vita, come nel caso -
secondo quanto racconta Ruffino di Aquileia - di santo Spiridione il
quale, dovendo restituire un deposito affidato alla figlia defunta e
ignorando dove ella lo avesse posto, si recò sulla tomba di lei
scongiurandola, e udì la sua voce dare la risposta.
Il presbitero
Gregorio di Cesarea descrive a sua volta un episodio di scrittura
diretta avvenuto, lui presente, nel 325: due santi vescovi che erano
morti durante il Concilio di Nicea furono scongiurati da alcuni padri
del Concilio stesso di apporre la loro firma, se Dio lo permetteva, sul
documento conclusivo che fu lasciato sulla loro tomba. Il mattino
seguente, dopo una notte passata in preghiera, quei padri trovarono la
firma dei due vescovi sul documento conciliare e un loro messaggio.

7. IL MEDIOEVO

Le comunicazioni tra i vivi e i morti continuano nel Medioevo.
Numerosi
i viaggi nei piani superiori di esistenza, soprattutto il piano astrale
e mentale, compiuti in "doppio corpo" da santi e altri personaggi. Non
esistono documenti che attestino che in quest'epoca vi siano veri e
propri fenomeni d'incorporazione, sebbene siano numerosi quelli di
ossessione nei quali l'incorporazione avviene soprattutto da parte di
entità d'evoluzione molto bassa, chiamate comunemente "diavoli" dalla
tradizione religiosa.

8. IL RINASCIMENTO

Anche
durante il Rinascimento la trans ad incorporazione sembra rara; nelle
pratiche di magia nera, colui che era chiamato negromante evocava i
defunti secondo il metodo antico, facendoli apparire come ombre, per lo
più dinanzi alla loro sepoltura. Ma, di norma, l'evocazione si rivolge
ai demoni, più adatti dei semplici defunti a soddisfare la sete di
potere e di sapere che anima i dotti di questi secoli. Numerosi
comunque i fenomeni d'infestazione e di poltergeist, che vengono
naturalmente attribuiti a demoni ma anche a defunti. Gerolamo Cardano,
che fu certamente un canale, descrive alcuni di questi fenomeni (colpi
nelle pareti, rumori ritmici, versi di animali), da lui attribuiti a
spiriti trapassati.

9. IL SETTECENTO

Nel
Settecento, Emanuel Swedenborg è uno dei pochi canali ad
incorporazione; egli trova un metodo per provocare la trans e in questo
stato ha comunicazioni dai trapassati, a quanto sembra per automatismo
scrivente e parlante. Fenomeni simili sembrano avvenire nei circoli dei
Rosacroce. A Londra, nel famoso caso di Cock Lane, per mezzo di una
ragazzina di dodici anni si hanno fenomeni di tiptologia.

10. L'OTTOCENTO

Nei
primi dell'Ottocento Frederica Hauffe comunica con i defunti i quali
parlano per sua bocca, spostano oggetti, spengono candele. In America
la giovane domestica del medico Larkin a cominciare dal 1844, presenta
una fenomenologia medianica completa: entità pronunciano per sua bocca
discorsi elevati o triviali, spostano oggetti, producono apporti, fanno
diagnosi e predizioni. Si arriva così alle famose manifestazioni di
Hydesville con le sorelle Fox che danno inizio ufficiale al channelling
moderno.

11. I CARATTERI DELLO STRUMENTO

Gli
studi fatti per definire le eventuali caratteristiche proprie dello
strumento non hanno dato, fino ad oggi, alcun risultato. Il Flournoy,
il Myers, il Richet, l'Osty furono d'accordo nell'affermare che la
trans non è un fatto patologico e che lo strumento non presenta
differenze fisiologiche e psicologiche rispetto all'uomo normale. Gli
studiosi più recenti lo hanno confermato. Nella maggior parte dei casi
è stata riscontrata una certa instabilità di carattere e una accentuata
emotività, ma questi motivi si trovano egualmente in molti artisti e in
innumerevoli altre persone che non sono né artisti né strumenti.
D'altra parte parecchi strumenti furono e sono indubbiamente soggetti
equilibrati e maturi: impiegati, professionisti, insegnanti,
commercianti.

12. L'EREDITARIETÀ

È
stato notato che spesso il channelling è ereditario, ma si può dire
altrettanto di numerose altre doti come quelle musicali, organizzative,
tecniche, ecc. Vi sono famiglie di medium come vi sono famiglie di
musicisti, di industriali, di giuristi. Anche da questo punto di vista
non appare niente di caratteristico.
Di solito il medium si rivela
tale sin dall'infanzia, e talora il channelling sembra manifestarsi in
seguito ad un trauma fisico, come in Eusapia Paladino, che cadde da
bambina e si fratturò il cranio, o psichico, come nella Piper e
nell'Ossowiecki, che secondo alcuni ricercatori divennero canali in
seguito ad eventi traumatici.
Neppure questi fatti, tuttavia, sono
caratteristici. Giambattista Vico sviluppò forti capacità speculative
in seguito alla caduta da una scala. Recentemente si è affermato che
molti canali hanno subito, casualmente da bambini, forti scosse
elettriche, ma questo non è avvenuto certo per i famosi canali del
secolo scorso; si può dire solo che un trauma può favorire l'insorgere
del channelling, come può favorire quello di facoltà diverse, come può
non favorire nulla.

13. IL SESSO

Il
sesso non sembra avere influenza; i grandi canali sono stati
indifferentemente uomini e donne. È vero che, tra i cosiddetti
"professionisti", sono state più numerose le donne che gli uomini, ma
questo può essere accaduto perché l'uomo, almeno per il passato, ha
avuto dinanzi a sé maggiori probabilità di lavoro che non una donna.
Nei
popoli primitivi gli stregoni sono per lo più uomini, e questo dipende,
con eguale probabilità, dal fatto che la stregoneria è legata a idee di
comando e di guida. Nemmeno l'età appare in qualche modo determinante;
come per tutte le attività umane, un canale mantiene le sue facoltà, in
genere, fino ai 65-70 anni. Si sono avuti casi di canali che hanno
cessato di essere tali, quasi improvvisamente, nell'età adulta; altre
volte la medianità è apparsa in età adulta, fra i 40 e i 50, o
addirittura in vecchiaia.
È stato notato che spesso gli strumenti
tendono all'alcolismo; anche soggetti di livello morale elevato come
Stainton Moses e Margery sono caduti in questo vizio. Ma non è una
regola e ci si può domandare se il fatto dipenda dalle facoltà
eccezionali di queste persone o dalle loro particolari esperienze di
vita, che li sottopongono a tensioni psichiche del tutto anormali; si
pensi ai canali del secolo scorso, sperimentati in modo spesso crudele
(legati, chiusi in sacchi, costretti ad esami medici imbarazzanti,
specialmente per le donne) e quindi portati a cercare un'evasione a cui
l'alcol poteva prestarsi facilmente.

14. LA TRANS

Al
pari della personalità dei medium, anche i caratteri e i processi delle
loro facoltà sono rimasti fino ad oggi indecifrabili. In linea generale
si può dire che per le loro manifestazioni è necessario uno stato di
trans, ossia d'ipnosi autoindotta, che può essere profonda o
leggerissima. In altre parole la trans sembra manifestarsi, per lo meno
di preferenza, quando le attività del pensiero cosciente vengono più o
meno sospese.
Tuttavia nel channelling spontaneo, ad esempio nei
fenomeni di "poltergeist", quando lo strumento è di solito un
adolescente inconsapevole, la trans non sembra necessaria: i ragazzi
che sono al centro del poltergeist non presentano alcun comportamento
particolare, sono sempre coscienti, parlano e agiscono in modo del
tutto normale. In questi casi si è portati a supporre degli stati di
trans minimi o tali da presentarsi per momenti brevissimi e
impercettibili sia dai presenti sia dal soggetto stesso. Questo
potrebbe avvenire nei casi in cui il canale non cade, apparentemente,
in trans, come avveniva alla D'Espérance, o in alcuni casi di
bilocazione in cui né il soggetto né chi lo osserva si rendono conto
del fenomeno.

15. L'ENERGIA

Un
altro fenomeno che, come gli altri, non è stato affatto chiarito dalla
scienza ufficiale, è l'origine e il carattere dell'energia che i canali
dovrebbero spendere durante le loro performance. Nei fenomeni di
materializzazione, apporto, compenetrazione, levitazione, tale energia
dovrebbe essere imponente, e tuttavia gli strumenti non manifestano
dopo la trans una particolare stanchezza. In genere, quando dopo la
fine di una riunione si dichiarano stanchi, non si riferiscono ad una
stanchezza fisica ma intendono che il loro potere si è esaurito. È
invece più facile che, al termine di una riunione, si sentano stanchi
gli astanti, che provano un caratteristico senso di vuoto alla nuca o
alla sommità del capo, che fa presupporre una cessione di energie al
canale da parte dei presenti.
Anche in questo caso la scienza ufficiale non ipotizza di quale "energia" si tratti.
D'altra
parte il canale può agire anche quando è solo: alcuni canali
riferiscono di materializzazioni o levitazioni spontanee prodotte
quando erano soli nella loro stanza. Fenomeni di scrittura automatica
si ottengono regolarmente in assenza di testimoni.
È da notare anche
che, quando il canale al termine della riunione appare spossato, la
riunione stessa ha avuto per lo più un esito deludente; la stanchezza
del canale sembra allora dipendere più dallo sforzo fatto per mettersi
in condizioni di poter agire che dall'attività effettivamente svolta.

16. IL CANALE E I PARTECIPANTI

Questo
porta infine a considerare i rapporti tra i canali e i partecipanti. La
presenza di persone incredule od ostili, talora semplicemente di
"certe" persone, ostacola il canale e lo costringe ad uno sforzo
maggiore per raggiungere lo stato più idoneo. Da questo punto di vista
il channelling si presenta sempre più come un fatto interpersonale,
anche quando lo strumento è solo, supponendo attraverso di lui
contatti, ad ampio raggio, con i componenti del gruppo.
Secondo
recenti ricerche, lo sforzo vero e proprio, tanto del canale quanto dei
partecipanti, potrebbe consistere solo nell'attività svolta, più o meno
inconsciamente, sull'organismo, e in particolare sul sistema nervoso
(sforzo fisico), per lasciare via libera all'estrinsecazione di
un'energia non fisica o, più probabilmente, meno fisica di quelle note.
Ammettendo
infatti che in ogni energia vi sia una componente psichica, alcuni
ipotizzano che l'energia estrinsecata nel channelling dovrebbe essere
di carattere prevalentemente psichico e provocare una stanchezza molto
minore.

17. CHANNELLING ED EMPATIA

Negli
ultimi decenni, sulla natura stessa del channelling si sono espresse le
Guide che si manifestano attraverso grandi canali in Italia e altrove.
Dallo
studio di queste comunicazioni, che scoprono l'intima struttura del
fenomeno, appare evidente che il channelling, e ancora di più il gruppo
che gli sta intorno, tende progressivamente ad assomigliare ad un
"'empatia", intesa questa come capacità di "unirsi all'altro", sia esso
canale o partecipante al fenomeno.
Le Guide giungono così a spiegare
che la qualità dell"'empatia" è il presupposto essenziale della qualità
del channelling e quindi della comunicazione con i piani di esistenza
superiore.
La "comunione dei presenti", infatti, creata
dall'empatia, "anticipa" l'unione con il Tutto, che è il vero destino
di ogni essere.

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