PER CONOSCENZA STORICA..L'HO TROVATO INDICATIVO....QUANTO E' DIFFICILE ANCHE PER UN GURU SFONDARE L'IPOCRISIA ..

Ricordo mio padre stanco,

seduto sulla panchina fuori casa,

immerso nel silenzio a guardare il cielo...

Allora non capivo.

Ora mi siederei accanto a lui,

a fargli compagnia,

ad ascoltare assieme quel silenzio.

Oggi lo faccio,

sola/o

sololuisa.splinder.com/archive/2005-10 - 54k -

 

===============================================

Mi e' piaciuta, forse perchè avrei voluto parlare di più con il mio adorato papà Pietro....Ora però parlo molto con lui, perchè sono certa che nel Luogo in cui ora  si sta trovando, lui mi ascolta, mi parla, e soprattutto mi comprende...ora!

Ci ritroveremo papà, e allora ci racconteremo quanto.. pur nel silenzio privo di parole... comunque ci siamo.... teneramente trasmesso..

La tua tusa....Lella..Viramo

.

====================================================

28 Gennaio 1986, SPOT, RAI UNO
Intervista con Enzo Biagi, tratta dalla serie "Light on the Path, rilasciata il 12 gennaio 1986 a Katmandu, Nepal
Per l’italiano tratto dal Libro
“Il Significato Dell’Esistenza” Edizioni IDM ISTITUTO DELLE MOTIVAZIONI srl Torino


Pubblicato nel numero 103 di Renudo

Aggiungiamo un commento di due discepoli di Osho all'intervista, con un limite se possiamo esprimerci che è quello che fu di dare un taglio tutto politico, dualistico alla diffusione dell'esperimento di Osho in Italia - al di là delle responsabilità storiche al non arrivo in Italia di Osho... Ma è un discorso che affronteremo nel dettaglio prima o poi...includendo il senso degli affari più che della ricerca da parte dei discepoli...
Le strutture di potere - Chiesa sorgono già quando i Maestri sono in vita...
Rochan

Osho - Biagi: un incontro rimosso (dai media)

Il desiderio di scrivere qualche riga sull'intervista che Enzo Biagi fece a Osho sobbarcandosi un viaggio fino a Katmandu mi è nato quando, a seguito della morte di Biagi ho notato che nessun giornale o televisione avesse citato questo incontro nelle centinaia di servizi che i nostri media hanno giustamente dedicato al giornalista scomparso. Eppure all'epoca, nel gennaio '86, quando RAI UNO mandò in onda il servizio in prima serata, l'intervista ebbe un impatto fortissimo solo per il fatto, più unico che raro, che un Maestro spirituale indiano venisse intervistato dal più grande giornalista italiano sul canale televisivo più seguito, nella fascia d'ascolto più alto.

Il silenzio assordante dei media intorno a questo servizio di Biagi nei giorni seguenti alla sua morte mi ha riportato alla memoria un incontro che ebbi poco tempo dopo la messa in onda dell'intervista a Osho, con un amico sannyasin di Firenze di nome Geetam che ebbe una sua notorietà di riflesso nei primi anni Ottanta per essere stato il compagno di Anando alias Nicoletta Macchiavelli. Geetam appartiene ad una famiglia fiorentina assai vicina a casa Andreotti.

Quello che Geetam mi confidò all'epoca è che lo "zio Giulio", dopo aver visto il servizio televisivo andò su tutte le furie nei confronti di Biagi e della RAI per aver mandato in onda l'intervista a Osho. Quello che aveva provocato Andreotti in modo particolare, nonostante il suo proverbiale senso dell'humor e della sua profonda ironia, furono dei versi dell'intervista in cui Osho rispose in maniera fortemente provocatoria tipo, "non sono mica un criminale che trasforma l'acqua in una bevanda tossica..." e giudizi durissimi sulla politica del Vaticano rispetto AIDS e celibato.

Sempre nel racconto di Geetam, le ripercussioni negative nei confronti di Biagi a seguito del servizio che presentava Osho senza commenti e senza manipolazioni di sorta, furono enormi. Nonostante infatti anche un bell'articolo che Panorama pubblicò nei giorni seguenti in cui Enzo Biagi si dichiarava colpito dalla figura di Osho, non fu più possibile avere un contatto con lui, neppure due anni dopo durante la grande mobilitazione degli intellettuali, giornalisti, uomini di cultura, quando fu negato ad Osho il visto d'ingresso nel nostro Paese.

Anche Carlo Silvestro (Sarjano), il giornalista italiano che organizzò e assistette all'incontro, tra Osho e Biagi, ricorda oggi come il maestro del giornalismo italiano rimase scosso e affascinato dallo stato presenza del mistico indiano come ci racconta in una sua testimonianza riportata nelle pagine seguenti.

Che cosa accadde esattamente a seguito di questi servizi giornalistici semplici e onesti, com’era costume di Biagi, non possiamo saperlo. Quello che è certo è che dall'entourage di Andreotti ci fu una forte reazione che si tradusse poi con un atto ufficiale quando Giulio Andreotti, che allora ricopriva la carica di Ministro degli Esteri, alcuni mesi dopo ebbe un ruolo assai attivo nel negare il visto d'ingresso ad Osho in Italia. A questo proposito ricordiamo che il Ministro agli esponenti della RAI e di Canale 5 interessati ad invitare Osho in Italia anche solo per un giorno, fece rispondere dalla Farnesina: "Né un’ora, né un minuto".

Io stesso, che all'epoca ero nella segreteria del Partito Radicale proprio per occuparmi della campagna per il visto d'ingresso in Italia di Osho, ricevetti tramite la Presidente Nilde Jotti, una comunicazione di Andreotti assai dura in cui si parlava di inchieste del governo su Osho. Se poi colleghiamo la provocazione altrettanto dura nei confronti di religione e Vaticano contenute nell'intervista e la relazione stretta tra Giulio Andreotti e la gerarchia ecclesiastica, sarebbe logico pensare ad un intervento anche della Chiesa su Biagi, anche perché va ricordato che in quegli stessi mesi uscì un rapporto ispirato dalla Conferenza Episcopale contro i nuovi movimenti religiosi, il tutto patrocinato da un certo cardinale Ratzinger...
Majid

Osho-Biagi: un piccolo fiore sulla sua tomba

Ero appena tornato da Kulu-Manali, dove Osho aveva preso rifugio, dopo l'ignobile cacciata dall'America. C'ero andato come inviato di Epoca, il cui direttore, un vero galantuomo, voleva sapere che ne diceva Osho, di tutta la storia americana. Al mio ritorno dunque, fui avvicinato da alcuni collaboratori di Enzo Biagi, che mi chiesero se sarei tornato lì, scortando Biagi che gli voleva fare una intervista televisiva. Io naturalmente dissi di sì, così la produzione si mise in moto per preparare il viaggio, visto che Biagi voleva partire quanto prima.

Quello che nessuno vi ha mai detto è che il visto per l'India fu rifiutato alla troupe intera, Biagi incluso! E se vi chiedete il perché di un fatto così inaudito, vi dirò che nella richiesta la produzione aveva fatto mettere il motivo della visita, cioè fare una intervista a Bhagwan Shree Rajneesh (come veniva chiamato chiamato Osho allora). A me, Biagi lo confessò a bassa voce, al che io alzai la mia voce, suggerendo di fare un casino della madonna e uno scandalo internazionale. "Non è il caso" disse Biagi, "Stiamo seguendo delle vie diplomatiche e non è il momento di fare tanto baccano".

Io ero furibondo, e simultaneamente lo era anche Osho, che aveva visto rifiutare il visto a tutti i suoi collaboratori, che erano stati costretti a lasciare il Paese. Così fu presa la decisione di trasferirsi in quattro e quattrotto in Nepal. Quando comunicai i nuovi sviluppi a Biagi, fu fatta una richiesta immediata di visto all'Ambasciata Nepalese, che rispose positivamente in tre giorni.

Ed eccoci in volo per Katmandu. Biagi è un compagno delizioso: intanto è una persona di una innocenza rara e disarmante, poi parla come un vecchio contadino, ancora meravigliato da tutte le cose. Si vede che è eccitato dall'idea di parlare con Osho. Si vede che non ha nessun preconcetto in testa, né teorie da provare. Si vede che si sta avvicinando all'incontro in totale innocenza, "in wonder" si direbbe da queste parti.

L'incontro infatti fu straordinario. Sembravano due amici che non si vedevano da tanto tempo. Osho era stato informato del by-pass di Biagi e si fece premura di chiedergli subito come stava il suo cuore. "Il cuore è sempre giovane" rispose Biagi ridendo. Poi seguì l'intervista, che è ormai storia, e alla fine ci ritirammo tutti nelle nostre stanze, per vedere il lavoro fatto e decidere se necessitava girare dell'altro materiale. Secondo Biagi sarebbe stato proprio il caso, perché tutta l'intervista fatta si svolgeva tra due persone sedute, e ci mancava una passeggiata, un po' di movimento "per farla sembrare più viva e meno sedentaria"!

Mi piacque l'idea che Biagi volesse camminare assieme ad Osho, anche se non sapevamo che Osho lo avrebbe preso addirittura per mano! Ecco, è stato a quel punto che secondo me a Biagi è successo qualcosa. Da persona sensibile quant'era, Biagi si era accorto di aver parlato con qualcuno di diverso da tutte le persone che aveva incontrato prima... ma non riusciva a spiegare la cosa. Mi disse che aveva "sentito la diversità di quest'uomo, ma non riusciva a collocarla da nessuna parte del suo mondo razionale".

Quando Osho lo prese per mano, Biagi ebbe come un sussulto, e qualcosa dentro di lui rispose all'invito... "Ma deve essere stato un sogno, una visione ad occhi aperti... un momento di defaillance...", Biagi stava rifiutando tutta l'esperienza che gli era cascata addosso con tutto il razionalismo possibile e una dose massiccia di rimozione.

Quando sono tornato in Italia la trasmissione stava andando in onda. Il giorno dopo telefonai a Biagi per complimentarmi, ma egli si sminuì, dalla serie: "Ho fatto solo il mio dovere". Gli chiesi se potevamo fare qualcosa affinché ad Osho venisse dato il visto per l'Italia, ma Biagi rispose che doveva partire per un'altra missione e non aveva tempo. Gli dissi: "Ma almeno tu che lo hai conosciuto, potrai dire che NON è un individuo pericoloso". " L'ho visto solo per un giorno, non si può dire che l'ho conosciuto" replicò Biagi.

E così questa sensazione di una assurda rimozione si fece strada ancora, e provai perfino un po' di pena per quest'uomo che aveva incontrato un Buddha vivente, ma doveva a tutti i costi credere che fosse stato un sogno, doveva a tutti i costi negare la sua esperienza. Troppe cose da rimettere in discussione, troppe certezze... meglio dimenticare.

 

Sarjano

www.telestreetbari.it/content/view/590/46/ - 55k -

L'Oceano e la piccola onda.

L'Oceanico Osho e la piccola onda si sono incontrati ma l'onda invece di fondersi in esso, spaventata ed intimorita è fuggita andando rovinosamente ad infrangersi contro solitari scogli di cui lei non aveva esperienza nè alcun sentore perchè....."L'ignorare di ignorare e il pensare di sapere, sono grandi trappole"

E se vogliamo possiamo aggiungere un'altra citazione ancor più famosa: "Molti sono i chiamati ma pochi sono gli eletti."

Cosa ha fermato il grande, colto,intellettuale giornalista?

Osho lo dice chiaramente nel brano scelto da Viramo, con infallibile intuito, il 11-02-09 dal titolo "L'innocenza è pura intelligenza..."Nel momento in cui l'innocenza scompare, l'intelligenza perde la sua anima, diventa un cadavere che è meglio chiamare semplicemente "intelletto".Ti può far diventare un grande intellettuale, ma non trasformerà la tua vita, nè ti renderà aperto ai misteri dell'esistenza che si svelano solo al bambino intelligente e la persona davvero intelligente mantiene vivo il bambino in sè fino all'ultimo respiro."

Poi nel successivo capoverso,Osho dice: "L'intelligenza da sola è furbizia."

E come è stato più volte scritto, Andreotti veniva chiamato:"Mister sottile"

E come si evince chiaramente dalle descrizioni del giornalista Carlo Silvestro (Sarjano), Biagi fu preso per mano dall'intelligente e sempre banbino Osho, ebbe un sussulto ma poi negò l'emozione, il richiamo, che la sua anima gli aveva inviato per uscire dalla materia.

Chissà quante risate ha fatto Oshio vedendo, per l'enneima volta, dimostrate le sue teorie e anche quella del Cristo che, prima di lui, aveva detto:" Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere".

Sento in me pena per la grande occasione persa da chi per anni, dalla TV di stato ha stigmatizzato e condannato tutto e tutti non potendo farlo verso se stesso: la legge dello specchio è sempre inesorabile ed immutabile.

 

E' bellissimo.. mi hai dato

E' bellissimo.. mi hai dato l'idea di cosa il razionale fa per occultare l'esperienza dell'amore...

Oddio spero proprio di trovare dubbi e incertezze nella mia vita e che sia una vita piena di trasformazioni continue..

Marea

Login utente