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Gurdjieff George Ivanovich (1866-1949)


Gurdjieff

Georges Ivanovič Gurdjieff è stato un filosofo, scrittore, mistico e “maestro di danze” armeno. Il suo insegnamento combina cristianesimo, sufismo e altre tradizioni religiose in un sistema di tecniche psicofisiche che cerca di favorire il superamento degli automatismi psicologici ed esistenziali che condizionano l’essere umano.

L’insegnamento fondamentale di Gurdjieff è che la vita umana è vissuta in uno stato di veglia apparente prossimo al sogno. Per trascendere lo stato di sonno (o di sogno) elaborò uno specifico lavoro su sé stessi al fine di ottenere un livello superiore di vitalità e consapevolezza. La sua tecnica prevede il raggiungimento di uno stato di calma e isolamento, a cui segue il confronto con altre persone.

Dopo aver attratto a sé un consistente numero di allievi e discepoli tra i quali vi erano persone di una certa rilevanza, fondò una scuola per lo sviluppo spirituale, chiamata Istituto per lo sviluppo armonico dell’uomo. Gurdjieff fu noto anche come insegnante di danze sacre.

Negli anni, l’insegnamento di Gurdjieff ha influenzato diversi personaggi noti della cultura e della letteratura: fra questi, il più grande architetto statunitense del XX Secolo, Frank Lloyd Wright, che sposò in seconde nozze Olgivanna Hinzenberg, allieva di Gurdjieff e che gli tributò un pubblico riconoscimento durante un congresso svoltosi dopo la morte del maestro. Suoi allievi furono anche la scrittrice Pamela Lyndon Travers, nota per avere creato il personaggio di Mary Poppins e René Daumal, scrittore francese che entrò in contatto con le sue idee attraverso Alexandre Gustav Salzmann.

Fra i discepoli attuali più noti, il regista teatrale inglese Peter Brook, il cui film Incontri con uomini straordinari e la sua autobiografia I fili del tempo riportano ampie testimonianze della sua vicinanza all’insegnamento di Gurdjeff, e il cantante e regista Franco Battiato.

L’influenza gurdjieffiana, inoltre, è presente anche nella pedagogia grazie al “Modello educativo Etievan”, creato da Nathalie de Salzmann (figlia di Alexander e Jeanne de Salzmann) e applicato in diversi collegi del Sudamerica, diffusi tra Venezuela, Cile e Bolivia.

Gurdjeff era un uomo eccezionale, un maestro nel più vero senso della parola. I suoi insegnamenti parlano alle nostre domande più essenziali: Chi sono io? Qual è lo scopo della vita, e della vita umana in particolare?

Da giovane, Gurdjeff perseguì queste domande senza risparmiarsi e si convinse che le risposte pratiche erano contenute nelle antiche tradizioni. Attraverso molti anni di ricerche e di pratiche, egli ottenne delle risposte e si accinse allora a presentare quanto aveva appreso in una forma comprensibile per il mondo occidentale.

Gurdjeff sosteneva che, a causa delle condizioni abnormi stabilitesi nella vita moderna, noi non siamo più in grado di funzionare armoniosamente. Egli insegnava che, per divenire armoniosi, noi dovessimo sviluppare nuove capacità, o realizzare potenziali latenti, attraverso il “lavoro su di sé.”

La sua Missione

Gurdjieff, maestro spirituale dalla personalità multiforme e sconcertante, emissario della Fratellanza Sarmoung con il compito di seminare una nuova civiltà planetaria per il Terzo Millennio, sintesi dell’incontro tra Oriente e Occidente, ha affidato ad un libro, I racconti di Belzebù al suo piccolo nipote, l’eredità e la continuità del suo insegnamento per lanciare ai posteri un prezioso talismano il “diamante grezzo” accuratamente nascosto tra le righe.

Il suo insegnamento, le cui fonti possono rinvenute nella tradizione esoterica di religioni quali il Cristianesimo, il Buddhismo e l’Islamismo, è rivolto a tutti senza distinzione e poggia sulla consapevolezza che il pianeta Terra rischia la catastrofe e così l’uomo, che ne sfrutta le risorse.

Le Danze Sacre di Gurdjieff

Le Danze sono esercizi specificamente creati per indurre uno stato di presenza. Sono costituite da sequenze di posizioni ben precise, generalmente inusuali. Spesso succede che le varie parti del corpo debbano muoversi secondo ritmi asincroni. L’apprendimento è particolarmente interessante per i musicisti, e per coloro che già praticano danza, arti marziali, o altro lavoro sul corpo.

E’ un’illusione quella che i nostri movimenti siano volontari: in realtà essi sono automatici. I nostri pensieri e sentimenti sono ugualmente automatici.
G.I. Gurdjieff

Tuttavia i Movimenti non richiedono doti fisiche particolari, o esperienza precedente, ma piuttosto la presenza costante del danzatore. Essi domandano, ed allo stesso tempo favoriscono, l’armonia tra il centro fisico, il centro mentale, ed il centro emozionale. Per gli spettatori, le Danze sono avvincenti e molto belle.

Origine delle danze

Nei suoi viaggi in cerca del ‘miracoloso’ e della ‘verità’, raccolse le Danze da vari ordini sufi, da monasteri cristiani e tibetani, da popolazioni del deserto.

Gurdjieff insegnò queste danze, più altre di sua ideazione, perché i movimenti servissero a due scopi. Il primo scopo è l’armoniosa evoluzione dei danzatori stessi: riequilibrare corpo-mente-emozioni, e quindi raggiungere un nuovo livello delle funzioni umane. Il secondo scopo è la trasmissione: rivelare l’esperienza di un’altra dimensione di conoscenza della realtà e dell’energia universale, in connessione con quanto generazioni remote già sapevano, ed hanno voluto tramandare attraverso le Danze.

Perchè le danze

Per la vita di tutti i giorni il nostro corpo utilizza un repertorio di trecento o quattrocento movimenti soltanto. Questi gesti abituali non sono scelti consapevolmente ma dipendono dal paese, dall’epoca in cui si vive, dal mestiere che si esercita, eccetera. Così come il corpo, anche la nostra mente e i nostri sentimenti hanno un repertorio assai ristretto.

Frasi di Gurdjieff

Nessuno capisce che il grado del sapere d’un uomo è una funzione del grado del suo essere.

Quando il sapere surclassa eccessivamente l’essere, diviene teorico, astratto… può diventare addirittura nocivo, perché, invece di servire la vita e di aiutare la gente nella lotta contro le difficoltà, un sapere di questo tipo comincia a spiegare tutto: perciò può arrecare soltanto difficoltà nuove, nuovi guai e calamità d’ogni genere che prima non esistevano.

Ciò che non potete trovare nel corpo, non potrete trovarlo da nessun’altra parte.

L’uomo è una macchina, tutto ciò che fa, tutte le sue azioni, tutte le sue parole, pensieri, sentimenti, convinzioni, opinioni, abitudini, sono i risultati di influenze e impessioni esterne. Per “fare” bisogna essere.

L’illusione suprema dell’uomo è la sua convinzione di poter fare. Tutti pensano di poter fare, ma nessuno fa niente. Tutto accade.

La gente finge di sapere qualsiasi cosa su Dio, sulla vita futura, sull’universo, sulle origini dell’uomo, sull’evoluzione; ma, in realtà, non sa nulla, neppure su se stessa. È ogni volta che uno parla di qualcosa che non sa come se la sapesse, mente.

Pochi esseri umani hanno un’anima. Nessuno ha un’anima, alla nascita. L’anima va acquisita. Coloro che non ci riescono muoiono: alcuni si danno un’anima parziale… e infine un piccolo numero riesce ad avere un’anima immortale.

Bisogna imparare a dire la verità. Per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos’è la verità e che cos’è la menzogna soprattutto in se stessi.

Tratto caratteristico dell’uomo “raffinato” è la sua capacità di recitare alla perfezione qualsiasi parte voglia nella sua vita esteriore, mentre interiormente rimane libero.

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