ASTROLOGIA EGIZIA ..Divinita': BAST Animale sacro: Il Gatto...SEGNO ZODIACALE CANCRO.=.VIRAMO

 

bast

CANCRO

Divinita': BAST Animale sacro: Il Gatto

IL SIMBOLISMO: Il Gatto, forse per la sua capacita' di vedere nel buio, rappresentava la dea della luna, e BAST venne identificata dai Greci con Artemide, dea della Luna.

Gli Egizi, inoltre, affermavano che la pupilla del felino seguiva le differenti fasi dell'astro notturno, con una maggiore luce, cioe' con la luna piena, esse si stringono al massimo; in fase crescente, le pupille diventano sempre piu' piccole si dilatano sempre piu' e raggiungono la massima grandezza in novilunio. In tutti i luoghi sacri l'iniziato nel muoversi, nel camminare seguiva la luce del Sole e della luna: il gatto sedeva nel Punto del tempo corrispondente alla fase lunare del momento.

Secondo i sacerdoti il gatto rappresenta l'anima delle cose, il mezzo che permette il collegamento con i piani invisibili.

Sono infatti molti gli astrologi e i veggenti che si circondano di gatti per allontanare le negativita' e per essere aiutati nelle loro intuizioni, nella loro ricettivita'.

Anche Nut la Madre, sposa di Ra, la Hera dei Greci, venne spesso identificata con Bast.

Dono: grande sensibilita', ricchezza d'animo, senso materno, intuizioni che portano al successo, anche se le situazioni non vengono comprese razionalmente. Ottima memoria, talento creativo ed educativo; inoltre, per il nativo e' facile entrare in contatto con le forze cosmiche attraverso le quali puo' avere facilmente il dono del guaritore.

La chiave: i nativi, nel loro attaccamento alle cose e soprattutto alla famiglia, fanno fatica a non essere possessivi e gelosi; la chiave di serenita' e di successo, consiste per loro, proprio nel contrario.

Devono insegnare, guidare, amare senza soffocare il soggetto del loro amore, e donare affetto altruisticamente: ogni sentimento che impedisce la liberta' altrui e' puro egoismo.

http://www.isolafelice.info/astrologia_egizia.htm

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La Dea Artemide

Vestita in una corta tunica, armata di un arco d'argento, una faretra colma di frecce sulla spalla, vagava per i boschi con il suo stuolo di ninfe ed i suoi cani. Veniva associata a molti animali selvatici, simboli delle sue qualità. Il cervo, la daina, la lepre, la quaglia per la loro natura sfuggente. La leonessa per la sua regalità e l'orso feroce per il suo aspetto distruttivo. L'orso era anche degno simbolo del suo ruolo di protettrice dei piccoli. Era anche associata al cavallo selvatico, libero come lei. Quale dea della luna viene rappresentata con in mano una torcia e con il capo circondato dalla luna e le stelle.

Artemide, la sorellanza e la natura

 




Quale Dea della caccia e della Luna, Artemide è la personificazione dello spirito femminile indipendente. Ella rientra nella categoria delle Dee vergini e a differenza di altre, non fu mai rapita o abusata e rappresenta un senso di integrità, di completezza, il cui valore non dipende da "con chi" essa sta, ma da ciò che essa è e sa fare.
La sua abilità di arciera fa di lei l'archetipo di un femminile che si pone un'obbiettivo e senza indugi lo raggiunge, dunque rappresenta la capacità di realizzare i propri progetti, una volta messi a fuoco.


Per quanto competitiva, Artemide non vede nelle altre donne delle rivali, bensì delle sorelle. Infatti corre per i luoghi selvaggi sempre accompagnata dalle sue ninfe, divinità minori dei boschi, delle montagne e dei ruscelli. Per altro si arrabbia tantissimo e si attiva per difendere le altre donne, quando queste sono in pericolo. Si tratta dunque di un femminile che prova un senso di solidarietà con le altre donne, la cui compagnia considera irrinunciabile e i cui diritti difende a spada tratta. Per questa ragione è stata presa a modello da molti movimenti femministi

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Nei confronti degli uomini ha un atteggiamento cameratesco, ma senz'altro non cade preda di innamoramenti e fascinazioni. Il gemello Apollo, dio del sole, può essere visto come la sua controparte maschile: lui il sole, lei la luna.
Il suo amore per la natura selvaggia, per i luoghi incontaminati e gli animali liberi fanno di lei anche un modello di donna ecologista, impegnata nella lotta per la salvaguardia dell'ambiente.


Artemide non si realizza nella maternità, e rappresenta un genere femminile che "si basta" e che trova la sua soddisfazione nell'essere pienamente sè stessa, nel lottare per ciò in cui crede e nel contatto con la natura che rappresenta la parte più selvaggia di noi.


Tuttavia, avendo aiutato la madre a mettere il mondo suo fratello, è considerata Dea del parto e protettrice delle partorienti, che la chiamano in suo aiuto nel momento del bisogno.
Viene infatti rappresentata come dea dalle cento mammelle, come si vede in questa rappresentazione dell'Artemide Efesia.

Così come ce la mostra l'arte occidentale, Artemide è la vergine dea lunare che vaga per boschi e foreste acccompagnata dal suo corteo di ninfe, armata di arco e faretra, evitando gli uomini e uccidendo qualsiasi uomo che abbia osato guardarla. Ma questa versione a noi familiare non è che una delle tante identità assunte da questa complessa dea greca: essa era infatti anche l'Artemide di Efeso dalle molte mammelle, un simbolo semi-umano della fecondità e l'Artemide guerriera, ritenuta protettrice delle amazzoni. E' problematico comprendere se Artemide sia stata in origine una dea omnicomprensiva, scissasi in seguito in due identità distinte, o se invece abbia acquisito una natura così complessa assorbendo gli attributti che in precedenza contraddistinguevano le dee minori, allorchè i suoi fedeli ebbero in mano il dominio della grecia.

Comunque stiano le cose, Artemide, come Iside o Ishtar, finì per rappresentare le mutevoli energie femminili. Da qui nasce la sua contradditorietà: essa era vergine dedita alla promisquità sessuale; era la cacciatrice che proteggeva gli animali; era un'albero, un'orsa, la luna. Artemide era l'immagine della donna, che, attraversando la propria vita, assume via via ruoli diversi; era un vero e proprio compendio delle potenzialità femminili.

In uno dei suoi aspetti Artemide era una ninfa e governava su tutte le ninfe, una forza elementare il cui regno erano iboschi, nei quali vige un ordine tanto diverso da quello umano da apparire a noi come informe e libero; ma questa libertà è quella della completa obbedienza all'istinto, che gli animali possiedono ancora, a differenza degli esseri umani.

Sotto questo aspetto Artemide era la 'Signora della Selvaggina', la forza dell'istinto che assicura, attraverso la morte degli individui, la sopravvivenza della specie.

Come Signora degli animali, era per i Greci l'invisibile guardiano degli animali selvatici, colei che uccideva con le sue frecce acuminate chiunque desse la caccia a bestie gravide o a cuccioli. Un altro istinto su cui vegliava era quello della riproduzione, nelle sue manifestazioni del sesso e del parto; essa seguitò a essere la protettrice delle partorienti anche nella leggenda più tarda; quando la sua importanza come dea era ormai oscurata da quella degli dei maschi, il mito descriveva ancora Artemide come la gemella (nata prima) del sole (che in origine non era considerato suo fratello), la quale avrebbe fatto da levatrice durante la nascita di quest'ultimo. Artemide era la forza della creazione, colei che le madri greche invocavano quando le doglie del parto avevano inizio, trovando un sollievo nella credenza che essa le assistesse durante il travaglio così come faceva per qualsiasi femmina animale in procinto di partorire.

L'aspetto di ninfa dei boschi, dopotutto, non differisce poi molto da quello più noto della Madre Artemide, il cui grandioso tempio nella città di Efeso, legata al ricordo delle Amazzoni, era una delle meraviglie del mondo antico. Lì si ergeva la sua famosa statua massiccia, costituita da un possente busto privo di gambe da cui pendeva un gran numero di mammelle, sovrastato da una testa che reggeva la corona turrita della città. Questa Artemide era soltanto una visualizzazione diversa della stessa energia rappresentata dalla ninfa boschiva: l'istinto vitale, che spinge a produrre e riprodurre in continuazione, a divorare e a morire. Vi è una forza nell'immagine di Artemide Efesia che potrebbe anche venir percepita come terrificante, tanto appare immane e disumana.

Dea più adorata della Grecia, Artemide era onorata con rituali molto popolari, anche se vari, così come vari erano gli aspettti della dea stessa. A Efeso, nel suo ricco tempio, Artemide era servita da sacerdotesse caste, che prendevano il nome di Melisse, o api, e da sacerdoti eunuchi. A Sparta era Korythalia, venerata con danze orgiastiche. Le Amazzoni adoravano la madre della guerra, Astateia, con una danza circolare durante la quale percuotevano gli scudi e battevano il suolo con i piedi ricoperti da calzari atti alla guerra.

Sembra, però, che le feste più popolari in onore di Artemide fossero quelle celebrate durante le notti di luna piena, in cui i fedeli si radunavano nel bosco sacro alla dea e si abbandonavano al suo potere, facendo baldoria e accoppiandosi senza conoscersi. La dea preferita della Grecia era dunque la personificazione della legge naturale, una legge così diversa da quelle della società, tanto più antica, forse destinata a durare eternamente

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Composto da Nhenya alle 19:36 link commenti (7)
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CHI SIAMO ?

Ciao,

tu sai che io sono appassionata di astrologia come scienza di conoscenza e non soltanto come arte divinatoria del futuro.

In tutte le sue forme la ritengo uno degli strumenti che ci sono stati tramandati nei millenni per aiutarci a ricordare chi siamo, a scoprire cosa vive nel  nostro profondo, a decifrare il nostro progetto e a ritrovare il nostro tesoro.

In parole semplici dirò che l'astrologia, per me, è come la mappa per l'esploratore alla ricerca del tesoro.

Così, quando ho letto questa interpretazione del tuo segno zodiacale da parte degli Egizi, ho riconosciuto molte caratteristiche di te che da anni sto imparando a conoscere.

Buon compleanno Viramo, Mari......o chiunque tu sia.  NAMASTE'      NORI

BUON COMPLEANNO

CHIUNQUE TU SIA,

IN TUTTE LE TUE MANIFESTAZIONI SEI UN OCEANO D'AMORE E DI SAGGEZZA..infinito

Marea

04/07/09

Buon compleanno anche da parte mia, dolce angelo.Sorridente

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