L’Ego, il tuo migliore alleato

L’Ego, il tuo migliore alleato

la maschera dell'egoL’Ego viene sempre indicato come qualcosa di negativo e da eliminare. Sfatiamo questa errata convinzione e scopriamo cos’è davvero l’ego.

Fin da quando ho iniziato il mio percorso di crescita personale, ho sempre letto e ascoltato persone che mi dicevano che uno dei più grandi ostacoli alla nostra crescita è rappresentato dall’ego.

L’ego viene sempre disegnato come ‘il demone’ da sconfiggere, e descritto come la parte di noi che deve essere annullata per poter finalmente liberare il nostro Vero Essere e arrivare quindi al ‘risveglio’.

Niente di più falso. Il problema principale è che non conosciamo il vero ruolo dell’ego, e di conseguenza ne vediamo solo gli aspetti negativi, senza considerare il vero scopo per cui ci siamo dotati di un ego quando abbiamo deciso di incarnarci in questa vita terrena.
Se siete stati attenti, avrete notato che ho usato le parole ‘ci siamo dotati di un ego‘. Non l’ho detto a caso. Dietro questa affermazione c’è il concetto che l’ego è una nostra deliberata scelta, e siccome questa decisione l’ha presa il nostro Vero Sè, ne deriva che ci dovrà pur essere un buon motivo per farlo.

Il vero scopo dell’ego

Va subito detto che l’ego è un elemento essenziale per la nostra sopravvivenza su questo piano, anzi direi proprio che è il primo motivo per cui tutti ne abbiamo uno.
Nel momento in cui, infatti, ci siamo creduti separati dal nostro Creatore, e abbiamo quindi iniziato la discesa nella materia, l’ego è stato creato come logica conseguenza di quella credenza.
L’ego infatti rappresenta la nostra individualità, e il suo principale scopo è quello di salvaguardare il nostro essere e tenerlo lontano da ogni potenziale pericolo. Diciamo che l’ego è il figlio diretto dell’istinto di conservazione.

A differenza degli animali, essendo noi esseri dotati di intelletto, abbiamo creato l’ego come estensione di quello che per ogni altro essere vivente è solo un istinto inconscio, rendendolo uno strumento di salvaguardia del nostro intero essere, compresa la nostra parte ‘mentale’ ed ‘emozionale’.

Ecco quindi che l’ego è quella parte di noi che ci permette di sentirci ‘unici’ e ‘separati’ dagli altri, ed è quella parte di noi che reagisce, anche in modo violento, ad ogni attacco (o presunto tale) alla nostra integrità come ‘persone’.

Questo meccanismo è essenziale per permetterci di compiere correttamente il nostro percorso di risveglio all’interno di questa dimensione terrena. Come ho più volte detto in questo blog, infatti, per poter riscoprire la nostra natura Divina dobbiamo necessariamente partire da una condizione di non-divinità, e l’ego è lo strumento ideale per permetterci di sentirci davvero separati dagli altri, ed è il meccanismo principale attraverso il quale ‘entriamo’ nella materia fino a immedesimarci con essa (tutti all’inizio crediamo infatti di essere il nostro corpo e la nostra mente).

Senza questa ‘penetrazione’ e identificazione con la materia, non si verrebbe a creare quella sana resistenza senza la quale non avremmo alcuno stimolo ad effettuare il percorso a ritroso verso la riscoperta della nostra divinità e l’identificazione finale con l’Uno.
Possiamo vedere l’ego come il guardiano messo ‘a guardia’ della nostra credenza nella separazione, una sentinella che ha come unico mandato il non farci oltrepassare la soglia che ci separa dal risveglio.

Qual è allora il problema?

L’ego in sè quindi non sarebbe un problema se fossimo esseri risvegliati e costantemente presenti a noi stessi. L’addormentamento cronico in cui siamo immersi, invece, fa sì che l’ego abbia preso totalmente il controllo della nostra mente, riuscendo a dirigere i nostri pensieri e le nostre azioni a suo piacimento, con l’unico scopo di garantire la sua sopravvivenza.
Dovete considerare infatti l’ego come una entità a se stante dotata di un proprio istinto di conservazione, che vive al nostro interno e condiziona qualsiasi aspetto della nostra vita. Possiamo affermare che l’ego ha una sua precisa personalità e individualità, e fa di tutto per salvaguardarla e rimanere quindi in vita.

Il vero problema è che siamo tutti costantemente addormentati (nessuno si offenda, perchè chi legge questo blog sa perfettamente cosa intendo), e di conseguenza siamo ‘assenti’ a noi stessi, permettendo che l’ego prenda il totale controllo della nostra mente. Addirittura ci immedesimiamo nell’ego stesso, credendo che i suoi pensieri siano i nostri.
Il problema quindi non è l’ego, ma il nostro permettergli di prendere il totale controllo del nostro essere.

Ricordate che l’ego è una parte meccanica di noi, creata con l’unico scopo di salvaguardare la nostra individualità, pertanto i suoi meccanismi sono del tutto ‘automatici’. Se gli lasciamo il totale controllo, l’ego farà in modo che noi re-agiamo a qualsiasi stimolo esterno in modo meccanico, rendendoci semplici ‘burattini’ in balia degli eventi esterni. C’è poco da stare allegri, e soprattutto nessuno si ritenga immune dalla cosa, perchè è la condizione del 99,99% degli esseri umani su questo pianeta.

La vera liberazione dall’ego

Non credete allora mai più a chi vi dice che l’ego va eliminato. Lo abbiamo creato noi ed ha un suo preciso ruolo nell’ambito del nostro percorso di crescita personale e spirituale.
Il vero problema è il nostro addormentamento.
Risvegliarsi vuol dire prendere atto della vera natura dell’ego e del suo vero scopo, evitando di immedesimarsi in esso, ma soprattutto impedendo che continui a mantenere il controllo totale sui nostri pensieri e le nostre emozioni.

Non devi combatterlo, ma considerarlo invece il tuo migliore alleato per la tua crescita personale e spirituale. L’ego non va combattuto, ma trasceso.

Come fare? E’ molto semplice, dobbiamo imparare ad osservarlo.

Dobbiamo osservare, rimanendo del tutto distaccati, le emozioni e i meccanismi automatici che scattano in noi tutte le volte che ci sentiamo in qualche misura ‘attaccati’.
Naturalmente è impossibile farlo se si è ‘addormentati’. L’osservazione si ottiene solo attraverso l’esercizio della presenza e del ricordo di sè. E’ un lavoro su se stessi, più o meno lungo a seconda di quanto ci impegniamo, ma il premio finale è di incalcolabile valore.
L’osservazione distaccata infatti toglie potere all’ego, trasmutandone l’energia e trasformandolo in un preziosissimo alleato che ci condurrà alla piena realizzazione della nostra natura divina.

Paolo Marrone

 

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