Riconnettersi all’Origine: siamo i Pionieri, i Risvegliati e questo Compito spetta a Noi

Riconnettersi all’Origine: siamo i Pionieri, i Risvegliati e questo Compito spetta a Noi

Dott.ssa Chiara Pica

Oramai sono le ultime battute di questo grande esperimento sociale di massa, il più grande che sia mai esistito. Ma quello che vi voglio dire è che ora non possiamo credere che tutto torni come prima. Perché nulla, vi assicuro, tornerà a essere come prima.

Anche se non ce ne siamo mai resi conto, siamo stati vittime della più grande ipnosi di massa che la storia abbia mai conosciuto. E questa cosa ha iniziato a prepararsi sin dagli anni ’70, quando ci hanno abituati, piano piano, a entrare in una dimensione dell’esistenza distaccata dall’origine: ci hanno abituati alle cose veloci e facili, ai cibi pronti e ai fast-food, ai computer e alle macchine che pian piano prendono il posto della volontà; ci hanno abituati a vite in corsa, al “tutto e subito” e alle comfort-zone, alle connessioni veloci e all’ultima moda; ci hanno abituati a essere “in” altrimenti sei “OUT”, ad essere “omologato” altrimenti sei emarginato, ad essere adattato altrimenti non sei adeguato. E giorno dopo giorno siamo divenuti sempre più soli, sempre più disconnessi, seppur connessi con la rete a tutto il mondo.

“Ma tutte queste innovazioni, tutto il progresso, tutta la tecnologia?”. Certo, nessuno nega tutto questo, l’ingegno umano ha creato grandi cose, ha dato vita a cose mai immaginate prima, e che hanno migliorato la vita sotto tanti aspetti. Ma si sa, ogni strumento, che finisce nelle mani sbagliate, può divenire assai pericoloso: un coltello può essere utile in cucina, così come può essere strumento di morte se usato con malevole intento. E così è stato: mentre il progresso cresceva, al tempo stesso aumentava l’ipnosi di massa, che attraverso media, TV e giornali ci ha allontanati e disconnessi ogni giorno di più dalle nostre radici.

E così, come tronchi d’albero che son stati sradicati e trapiantati altrove, così noi siamo stati strappati via dalle nostre radici originarie e spostati altrove, attaccati a un finto nutrimento che ci ha fatto dimenticare il nostro potere, che ci ha condotti a cedere giorno dopo giorno, sempre di più, la nostra sovranità ad altri.

Ed ecco che è arrivata la grande crisi: in un attimo, tutto quel benessere a cui eravamo stati abituati, ci è stato strappato via, facendoci sentire inermi, impotenti e frustrati, di fronte a qualcosa percepito come troppo più grande di noi; come un bambino a cui era stato regalato un mare di giochi e poi son stati strappati via dopo una marachella, così anche noi siamo stati “puniti” dopo essere stati per anni ed anni viziati, abbindolati e incantati dal paese dei balocchi.

Ma le crisi non vengono per caso; vengono esattamente quando devono venire, quando giunge l’ora del risveglio. Così come dico a chi lavora con me nei percorsi di evoluzione interiore, lo scopo non è mai tornare come prima, bensì approdare ad un diverso piano di esistenza. Un piano dove si approda al nostro vero e reale potere, dove si giunge all’autodeterminazione e all’auto-sovranità.

E questa crisi è giunta ora per riportarci a casa, per riconnettere i nostri tronchi strappati a quelle radici a cui un tempo appartenevano. È il momento di tornare all’origine e di riprendere piena coscienza di chi siamo e di ciò che possiamo fare. Perché se non lo comprendiamo stavolta, non saremo sufficientemente preparati per la prossima crisi che verrà. E verrà, purtroppo, anche se mi duole dirvelo. Perché questa non è stata sufficiente ad un risveglio globale. La massa critica del cambiamento globale non è stata raggiunta, anche se ha dato un’accelerata incredibile a questo processo.

Basta che andiate qui per scoprirlo: https://www.facebook.com/groups/471310914135298/. Si tratta di un gruppo di uomini e donne autodeterminati, in cui ogni giorno di più cresce il numero di persone, anche giovanissime; queste persone escono fuori dal sistema e propongono un nuovo modo di essere nel mondo. Uscire da quel sistema che loro avevano apparecchiato per noi, quella “piantagione” dove i nostri alberi erano stati reimpiantati facendoci credere che fosse il giardino dell’eden ed invece era la casa dei lupi travestiti da agnelli.

Per quanto staccarsi da tutto questo possa essere doloroso, è adesso giunto il momento di tornare al proprio potere, a comprendere che la nostra mente crea la nostra realtà, a determinare i nostri destini. Non siamo soli in questo cammino, perché tante figure son state poste qui, tra di noi, con il preciso compito di fungere da “agenti del risveglio”, che ne risveglieranno altri a loro volta, in una rete globale sempre più grande ed ampia.

Ora, per giungere preparati ad altre crisi future, è bene adoperarsi per andare a fondare la nuova umanità, il nuovo mondo, che deve reggersi su nuove fondamenta:

– Reti di acquisto solidali;
– Scuole parentali dove si possa davvero educare alla vita e non indottrinare con nozioni;
– Imparare a divenire padroni della propria salute piuttosto che affidarla solo alla medicina;
– Imparare a prendersi cura dell’anima piuttosto che affidarla solo alle religioni e alle chiese;
– Riconoscere e far germogliare i propri talenti per metterli a frutto della collettività;
– Smettere di finanziare i grandi marchi e le lobby;
– Tornare alla terra e all’autoproduzione;
– Tornare alla natura con scelte che la rispettino e la onorino;

Ogni giorno dobbiamo chiederci: le scelte che faccio, le mie azioni di oggi, il mio modo di pensare, saranno funzionali al nuovo mondo che voglio creare o continuano ad alimentare quello vecchio? Non siamo qui a fare presenza, siamo qui a fare la differenza. E un’umanità di persone libere, autodeterminate e padrone di sé stesse è quanto di più terribile gli arconti del male possano concepire. È quello che farà fallire tutti i piani futuri di controllo e coercizione.

Un po’ di mesi fa io vi scrissi che il vecchio mondo stava crollando e che sarebbe stato nostro compito ricostruire sulle macerie di quello vecchio: ecco, ora il tempo è giunto. Una fase si sta chiudendo, una nuova arriva: e noi siamo qui, al mutare della marea, pronti a navigare su nuovi mari. Se torniamo a farci stregare dagli incanti e dai miraggi che per decenni ci hanno ipnotizzati, allora questa crisi sarà stata vana, e quella successiva potrebbe essere ancora peggiore. Sta a noi uscire ora dalla comfort-zone e cominciare a rimettere su le pietre del nuovo mondo dalle macerie di quello vecchio. Siamo dei costruttori della nuova umanità e se siamo nati qui, in questa epoca, significa che possiamo farlo.

Questa crisi ha squarciato il velo che annebbiava la vista e ha creato una cesura, una frattura insanabile, con ciò che c’era prima. Il cambiamento globale su larga scala mondiale, ha iniziato a levigare e minare quelle antiche fondamenta strutturali di sicurezza collettiva nel macro (religioni, medicina, economia, stati e nazioni), e nel micro di ognuno di noi. Grazie a questa crisi molti di noi stanno imparando a non essere più “figli e sudditi” di altri poteri a cui delegare la propria vita e sopravvivenza, bensì attivi costruttori della propria esistenza.

Non è più il momento di fare i “bravi bambini” che ancora aspettano la ricompensa, ovvero il sostegno e la protezione: è giunta l’ora di prendere atto che nessuno questa volta, verrà a salvarci. È l’ora di accorgerci che solo tornando all’origine ci possiamo salvare e che libertà, dignità e autodeterminazione sono una responsabilità che non può più essere demandata ad altri.

Ne siamo capaci? Siamo capaci di farci carico delle “colpe” che non possiamo più dare a ciò che è esterno a noi? Così come dico a chi lavora con me che deve smettere di dare all’esterno di sé la colpa dei suoi mali, così adesso giunge l’ora per tutti di smettere di cercare vittime e carnefici, salvatori e condannati: ora si deve essere costruttori.

Ognuno in questo tempo, pur muovendosi su piani e livelli differenti, sta creando la sua realtà e scegliendo i valori su cui fonderà la sua esistenza. I tempi stanno mutando sempre più rapidamente. È giunta l’ora di abbandonare lo status di “sudditi”, di passivi fruitori di “servizi”; da questa crisi si esce cambiando sguardo: i medici e la vecchia struttura sanitaria non saranno più visti con gli stessi occhi; le banche, lo stato, gli enti, le chiese, le scuole… ogni cosa ha cambiato forma ai nostri occhi.

È tempo di fare delle scelte. Scegliere chi vuoi essere. Essere di nuovo suddito o se far risplendere la tua Luce. Ognuno di noi adesso ha il compito di riconnettersi all’origine, a quelle radici da cui fu separato, e da lì ripartire. Siamo i pionieri, siamo i risvegliati e questo compito spetta a noi.

Articolo della Dott.ssa Chiara Pica

Fonte: https://www.facebook.com/chiara.pica.90/posts/310024767837874

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