Vite precedenti, reincarnazione e le memorie dell’Anima


Vite precedenti, reincarnazione e le memorie dell’Anima

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La nostra anima si è addentrata nelle dimensioni di molti mondi, pianeti, sistemi stellari, vite, vicende, situazioni ed esperienze per portare conoscenza, intuizione e comprensione al mondo dello Spirito. Come un’ape va di fiore in fiore per riportare il polline all’alveare, così la nostra anima va di vita in vita per riportare la nostra esperienza unica alla Sorgente. Le avventure dell’anima sono sempre all’insegna dell’apprendimento, dell’esperienza, dell’espansione e dell’evoluzione.

Le persone mi chiedono continuamente: “Qual è lo scopo della mia anima?”. La risposta più facile è amare incondizionatamente. L’energia che chiamiamo “amore” è ciò di cui è fatto il mondo dello Spirito; è il ritmo naturale dell’Universo. Se ogni anima fosse evoluta al punto da amare tutti incondizionatamente, avremmo il “paradiso in Terra”. Ma siamo molto lontani da questo. L’ego, l’orgoglio e il giudizio si manifestano con il rancore, l’insoddisfazione, la paura, l’avidità e la violenza. “Noi contro loro” è un concetto molto più comodo per noi di “Siamo tutti uguali”.

Definire la reincarnazione

La reincarnazione è un concetto complicato. È un’altra di quelle cose che abbiamo difficoltà ad abbracciare, con il nostro cervello umano, nella sua totalità e nel suo scopo.

La reincarnazione è l’insieme di processi in base ai quali le anime scelgono di manifestarsi in forma umana per sviluppare la loro conoscenza e saggezza. So che è solo una questione semantica, ma preferisco dire che l’energia dello Spirito sceglie di tornare in forma fisica come anima.

La reincarnazione è la pietra angolare di molte tradizioni spirituali fin dall’inizio dei tempi. Le ragioni e le motivazioni alla base di questa idea, tuttavia, possono variare leggermente. Per esempio, i buddisti dicono che non esiste un’anima, uno spirito o un sé eterno, ma solo un flusso di coscienza che collega vita a vita. Gli induisti sostengono che si ritorna in diverse vite per alleviare le condizioni karmiche, e questa energia karmica è quella che tornerà a livello fisico fino a quando tutti gli obblighi karmici non saranno risolti.

Anche gli antichi ebrei studiavano la reincarnazione o Gilgul. Questo termine significa “ciclo” ed è citato nella Cabala, l’insegnamento mistico dell’ebraismo. Per molti secoli anche i cristiani contemplavano l’idea della reincarnazione. Fu solo nel Secondo Concilio di Costantinopoli, nel 553 d.C., che la reincarnazione fu ufficialmente dichiarata un’eresia e la sua menzione fu eliminata dai testi pubblici. Ai potenti non piaceva l’idea che le persone avessero infinite possibilità di farcela, perché in tal caso non ci sarebbe stato bisogno della Chiesa per offrire la salvezza.

Incarnazioni precedenti

Nel mio lavoro incontro spesso persone che vogliono sapere “chi” erano in una vita passata. Dico loro che sono la somma di tutte le esperienze di vita passata che hanno avuto. Nel profondo del tessuto dell’anima sono registrate le molte vite, le persone e le esperienze che ha vissuto. L’anima è una vasta rete di dati e informazioni. Attraverso eoni di tempo, ha imparato a esprimersi, cerca di perfezionare i suoi punti di forza e ridurre le sue debolezze. All’interno dei suoi ricordi ci sono eventi, atteggiamenti, comportamenti, intuizioni, opinioni e azioni che possono influenzare l’attuale incarnazione.

E queste sono informazioni che siamo in grado di conoscere con la regressione a vite precedenti o con la lettura dei registri akashici. Ma è importante conoscere elementi di vite passate? Dipende dalla motivazione. Se la motivazione è aiutarci a superare una paura o una fobia che non ha un’origine nota nella nostra vita attuale, capire meglio perché reagiamo male in certe situazioni, oppure una trasformazione spirituale, sicuramente vi è un’utilità. Se invece è solo per scoprire se siamo stati Napoleone o Giovanna D’Arco, allora non ha molto senso.

Un’altra domanda che mi viene posta spesso è: “Quanto tempo trascorro nei regni spirituali prima di decidere di reincarnarmi?”. Tutto avviene secondo un ordine divino, quindi non esiste una risposta univoca. Il mondo degli spiriti è la nostra casa e, in questa dimensione, trascorriamo la maggior parte del tempo a rivalutare e ad adempiere ai doveri della nostra anima. Trascorriamo anche gran parte del nostro tempo “intermedio” a studiare e a prepararci per la nostra prossima incarnazione.

L’obiettivo finale della reincarnazione è portare la coscienza dell’amore e della comprensione nella nostra esistenza quotidiana. Il solo fatto di essere un umano presenta molti ostacoli a questo obiettivo, ma alcune delle vite che scegliamo presentano più sfide di altre. A volte siamo all’altezza della situazione e arricchiamo l’ambiente e le persone intorno a noi, altre volte falliamo e rendiamo il mondo un posto più oscuro.

Quando lo Spirito sceglie di tornare sulla Terra come anima in un contenitore fisico, lo fa sapendo che attraverserà varie esperienze e situazioni che lo aiuteranno a utilizzare la conoscenza delle incarnazioni passate e che gli forniranno ricche opportunità per evolvere e imparare. Tutto è una progressione, e un’anima può provare molte volte a perfezionare un’abilità e infine avere l’opportunità di realizzarla nella vita attuale.

Il GPS dell’anima

Tutte le anime tornano all’incarnazione fisica con un forte scopo e un piano. Ricordiamoci sempre che l’obiettivo generale è portare amore in tutto ciò che facciamo, ma sulla Terra esiste il libero arbitrio. Non seguire il vero desiderio della nostra anima (e soccombere alle esche terrene che non portano la vibrazione energetica in alto) è il più grande ostacolo cosmico.

La lettura dei registri akascici o la regressione a vite precedenti, sono come dei GPS per l’anima che ci forniscono indicazioni sulla via migliore per evolverci. Tracciare una rotta nella propria vita e seguirla è molto importante. Ed è ancora più importante se lo scopo della nostra vita è aiutare gli altri. Come potremmo infatti aiutare gli altri a navigare se noi per primi siamo alla deriva con la bussola impazzita e la radio di bordo fulminata?

Un GPS per l’anima è anche molto utile per esercitare la compassione e la comprensione.

L’anonimato dei social media è diventato un terreno fertile per chi pensa di poter essere scortese o offensivo senza assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Ripensateci. Le nostre parole e le nostre azioni ci appartengono e non ci si può nascondere dalle conseguenze. Anche se gli altri hanno scelto di navigare con il GPS spento, noi non dobbiamo fare lo stesso.

Il karma è un termine di cui si parla molto, ma la sua essenza non è sempre presa a cuore. Il karma non è una condanna per l’eternità, è un’energia benigna: è l’intento che sovrapponiamo a quell’energia a renderla “buona” o “cattiva”. Quando un’anima torna allo Spirito, la vita umana che ha appena condotto viene riesaminata e impariamo a capire dove abbiamo sbagliato, dove abbiamo corretto e dove abbiamo invertito la rotta.

Nell’incarnazione successiva, il karma ci porterà a vivere esperienze consone a ciò che abbiamo imparato e sbagliato in quella precedente.

Sfortunatamente, gran parte di questa pianificazione ruota attorno alla pulizia di alcuni residui che ci siamo lasciati alle spalle. Può essere difficile portare a termine il lavoro di crescita spirituale se dobbiamo sempre tirare fuori dall’armadio lo scopettone del karma.

In questo caso può esserci d’aiuto un‘osservazione imparziale delle dinamiche in cui siamo coinvolti nella vita quotidiana. Il principio da cui partire è molto semplice: il modo in cui le persone ti trattano è il loro karma. Il modo in cui reagisci è il tuo.

Si può imparare a sfruttare costruttivamente il karma facendo un passo indietro e rendendosi conto delle meccanicità che caratterizzano la nostra vita. Ciò è parte integrante di un’esistenza consapevole.

Domande sulla reincarnazione

Il tema della reincarnazione è un argomento che suscita molto interesse in chi si avvicina al mondo della spiritualità. Durante le mie conferenze e interviste mi vengono spesso poste domande in merito. Ho quindi pensato che questo sia il luogo ideale per rispondere.

Ora, le mie intuizioni potrebbero essere diverse da quelle che avete sentito o da quelle che accettate nel vostro cuore, quindi se quello che dico vi sembra giusto, prendetelo come spunto di riflessione. Se invece non vi convince, rifletteteci e continuate la vostra ricerca. In ogni caso, spero che susciti in voi un senso di curiosità.

Perché non ricordiamo le vite passate?

Poco prima che l’anima si incarni in un nuovo corpo fisico, attraversa quello che la tradizione mistica chiama il “velo dell’oblio”. Le anime sono destinate a entrare nella dimensione fisica con una tabula rasa per ricominciare tutto da capo. Se un’anima dovesse ricordare ogni scelta e situazione sbagliata del passato, sarebbe talmente ossessionata da come si è comportata o non si è comportata – o da come ha persino distrutto delle vite – che ciò influenzerebbe le scelte fatte in questa vita, e l’anima non sarebbe in grado di concentrarsi sulle lezioni attuali che deve completare.

Molti di questi ricordi di vite precedenti sono effettivamente accessibili attraverso il nostro subconscio, ma la mente cosciente è quella che ci permette di concentrarci su questa vita. Altrimenti, la nostra testa sarebbe così piena che non saremmo in grado di funzionare. L’ipnosi regressiva e la meditazione sono strumenti che possiamo usare per attingere al subconscio se riteniamo che sia utile evocare una vita passata.

Quand’è che un’anima decide di tornare sulla terra?

Come potete immaginare, sono molti i fattori coinvolti nella scelta dell’anima di tornare. Idealmente, l’anima sceglierà un’opportunità che presenterà la maggior quantità di apprendimento, esperienze e scenari per la sua crescita ottimale.

Il più delle volte si tratta di una combinazione di obblighi karmici con altre anime, di “urgenze” spirituali, di sfide o lezioni e, naturalmente, di quello che sarà l’ideale per il futuro. Il clima sociale, la situazione familiare e il contesto geografico in cui un’anima si reincarna dipendono anch’essi da quella combinazione che ho appena esposto.

Con quale frequenza ci reincarniamo?

Finchè un’anima non ha trasceso completamente le illusioni del mondo fisico e non ha realizzato in toto la propria natura divina, è destinata a ritornare. La frequenza con cui si reincarna dipende dal suo grado di evoluzione. Ci sono poi molte anime che non sono obbligate a tornare sulla Terra, ma decidono di farlo per aiutare altre anime nella loro crescita. È una scelta che spetta esclusivamente all’anima.

Le anime sono in grado di evolvere anche dall’altra parte della vita, ma le sfide del regno astrale potrebbero non accelerare la crescita con la stessa rapidità di quelle qui sul pianeta Terra. Come regola generale, le anime di coloro che muoiono giovani o da bambini tendono a tornare più rapidamente. Anche le anime delle persone che sviluppano un forte attaccamento alle questioni terrene si reincarnano quasi subito dopo la morte. Le anime che invece hanno vissuto sulla Terra coltivando la saggezza e la spiritualità tendono a trascorrere più tempo nelle fasi intermedie.

Prima dell’incarnazione, un’anima sa quali saranno le sue circostanze sulla Terra (come incidenti, violenza, dipendenze o problemi familiari)?

Sì. Prima di tornare, l’anima vede la vita umana delineata in anticipo, quindi è ben consapevole di tutte le opportunità, le sfide, le possibilità, i problemi e le scelte che potrebbero verificarsi durante la sua vita. Ma una volta che l’anima attraversa il velo dell’oblio e si e si incarna nel corpo fisico, il libero arbitrio gioca un ruolo enorme nel modo in cui la vita si svolgerà. Seguire la via dell’amore è sempre il vero desiderio della nostra anima.

Le anime gemelle e i gruppi di anime si reincarnano insieme?

Sì, le anime gemelle e i gruppi di anime sono esseri con cui abbiamo condiviso molte esperienze nelle vite passate e vibrano più o meno alla nostra stessa frequenza. Molte di queste anime si sono incarnate insieme a noi e hanno abitato anche gli stessi regni spirituali. Queste anime sono sempre in costante comunicazione (che siano incarnate o disincarnate) e troveranno l’incarnazione migliore e più opportuna non solo per ritrovarsi ma anche per adempiere agli obblighi e alle lezioni karmiche. Queste anime si reincarnano insieme più volte.

Gli spiriti umani tornano mai come animali o viceversa?

E’ molto difficile rispondere a questa domanda in quanto, per ovvi motivi, risulta complesso condurre una ricerca e stilare delle statistiche in merito. Diciamo che è possibile e plausibile. L’intuito tuttavia suggerisce che gli animali, in particolare quelli che condividono un cammino di vita con noi, sono per la maggior parte incarnazioni di spiriti guida che hanno scelto di accompagnarci per un certo periodo della nostra permanenza sulla terra.

Perché un’anima dovrebbe scegliere un corpo con difficoltà fisiche o mentali?

L’obiettivo è sempre di imparare e di avere opportunità di crescita. È probabile che l’anima stia vivendo una lezione karmica, oppure potrebbe aver scelto questa situazione per insegnare ad altri del suo gruppo la pazienza, la compassione e l’amore.

Ricordare le vite passate

Lo psichiatra Ian Stevenson ha scritto diversi libri sulla reincarnazione, in particolare sul ricordo spontaneo di vite precedenti da parte dei bambini. Personalmente lo considero un genio e un pioniere, riconosciuto come tale solo molto tempo dopo la sua morte (avvenuta nel 2007). La connessione dell’anima con il mondo degli spiriti nei bambini piccoli è ancora così fresca che i ricordi di un’incarnazione precedente sono presenti nella mente cosciente. I bambini non hanno il filtro che deriva dall’età e dalle restrizioni della società: dicono semplicemente ciò che hanno in mente, anche se viene considerato impossibile o folle.

Trovo che molte delle storie che ho letto siano prove estremamente convincenti di vite precedenti. E non credo che l’esperienza sia limitata ai bambini. Vi è mai capitato di viaggiare in un posto dove non siete mai stati prima, ma di sentire una strana connessione con il luogo, a volte persino di conoscere la geografia o i punti di riferimento?

Nel mio lavoro, sento spesso parlare di persone che vivono esperienze simili, comprese quelle in cui hanno un amore smisurato per un particolare tipo di cibo o cultura,  o dove hanno una conoscenza e una comprensione approfondita di specifici eventi storici. Possono anche provare attrazione per una nazionalità, una lingua o una parte del mondo. L’anima “ricorda” sempre e, a volte, questi ricordi affiorano dal subconscio alla coscienza.

Quante volte vi è capitato di incontrare qualcuno per la prima volta e di percepire un legame immediato?

D’altra parte, può anche capitare di incontrare una persona e di provare un’immediata antipatia o diffidenza e di preferire di non averla intorno. È probabile che abbiate condiviso una vita precedente con quella persona e che le circostanze non siano state molto piacevoli.

Vi sono anche molti casi in cui persone provano un forte turbamento emotivo guardando scene di film che magari non hanno nemmeno un contenuto emotivo così intenso . Evidentemente quelle scene hanno agganciato un ricordo di una vita precedente.

Il dottor Stevenson racconta diversi casi in cui le voglie della vita attuale appaiono nella zona in cui una persona è stata ferita in una vita precedente.

Talenti precoci e bambini prodigio

Tutti abbiamo sentito parlare di bambini prodigio, cioè bambini che mostrano capacità sorprendenti per la loro esperienza di vita e per la loro età. È probabile che un bambino che esegue abilmente una sonata di Beethoven all’età di tre anni dimostri che c’è qualcos’altro dietro questa sua abilità.

È interessante anche la sindrome di Savant. Si tratta di un termine usato per descrivere persone che hanno qualche tipo di difficoltà cognitiva, ma che mostrano capacità straordinarie in un campo specializzato come la matematica o la musica. Si tratta di un prodotto esclusivo della funzione fisica del cervello, o della mente subconscia che lavora in tandem con la mente cosciente?

Il dott. Stevenson ha anche affermato di aver studiato bambini che mostravano la xenoglossia, un fenomeno in cui una persona (di solito durante episodi di sonnambulismo) ha la capacità di parlare in una lingua straniera a cui non è mai stata esposto nella vita attuale.

Paure irrazionali

Una paura irrazionale dell’altezza, dell’acqua, degli ambienti chiusi o della solitudine, o anche la paura emotiva di una relazione, potrebbero avere origine in un’esistenza precedente. Utilizzando la regressione a vite passate è possibile evocare ricordi ancestrali attinenti a quella paura in modo da poterla elaborare più facilmente.

Si può liberare la memoria dell’anima da queste esperienze negative e favorire la guarigione a molti livelli.

Tratti somatici

Esistono siti web dedicati alle celebrità che hanno una straordinaria somiglianza con qualcuno del passato. Non credo molto a questi siti, perché tutti hanno un sosia in giro da qualche parte. Tuttavia, credo che si possano trasmettere tratti fisici simili da una vita all’altra.

Tenta e ritenta

Ricordate la divertente commedia del 1993 Il giorno della marmotta? In essa, Bill Murray interpreta un arrogante meteorologo televisivo che continua a svegliarsi per vivere sempre lo stesso giorno (il 2 febbraio). All’inizio si abbandona a comportamenti infantili sapendo che le conseguenze non avranno importanza.

Quando perde interesse per questo, inizia a trasformare il suo comportamento e a fare buone azioni e aiutare le persone. Quando finalmente azzecca il giorno giusto, riesce a svegliarsi il 3 febbraio.

Sebbene la storia non riguardi la reincarnazione di per sé, è sempre uno spunto su cui riflettere.

***

A tutti noi, come anime, vengono date vite piene di opportunità per imparare e crescere. Inciampiamo, falliamo e riproviamo, ma ogni volta impariamo. E poi, con l’amore come guida, riusciamo finalmente a fare la cosa giusta.

Fonte: https://www.spazioazzurro.net/20221219/ipnosi-regressiva/vite-precedenti-reincarnazione-e-le-memorie-dellanima

 

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