Merlino...................................( C'E' POSTA PER MAREA )...............

Ciao a tutti.

Marinella, mi è molto piaciuta la tua risposta ieri quando hai scritto che Gesù non difendeva mai se stesso ma la Giustizia in se E CHE si mostrava forte nei principi in cui credeva..cosi ho inteso.

Molto bella questa frase, la spersonalizzazione, di sè.

Oggi sto molto bene, molto bene e finalmente mi sento "fiera e orgogliosa" di essere ciò che sono. 

Volevo chiederti se puoi parlare o postare qualcosa riguardante il Grande Spirito, già sto cercando e già mi hai insegnato riguardo all'Oceano di possibilità e potenzialità e "amore" del Grande Spirito, ma volevo chiederti qualcosa a riguardo o magari anche un Libro..

Grazie infinite,

Nuova MAREA

IL GRANDE SPIRITO PARLA AL NOSTRO CUORE...

IL GRANDE SPIRITO
PARLA AL NOSTRO CUORE...

 

IL GRANDE
SPIRITO PARLA AL NOSTRO CUORE...

Un indiano Taos Pueblo incontrò un
giorno il più famoso discepolo di Freud, Carl Gustav Jung, il quale era
alla ricerca della propria ombra, e gli disse:
«I bianchi vogliono
sempre qualcosa. Ma che cosa cercano? I bianchi vogliono sempre
qualcosa. Sono sempre inquieti, turbati. Non sappiamo cosa vogliono. Non
li comprendiamo. Pensiamo siano pazzi».

Nelle
parole dell'indiano Jung trovò conferma di ciò che aveva già da tempo
intuito: il mondo dell'uomo bianco è Koyaanisqatsi, un mondo
disarmonico, privo di equilibrio.
Un mondo malato al quale la
saggezza degli Indiani d'America può recare giovamento. Affinché l'uomo
bianco possa vivere dentro le stagioni, nel cuore della vita, in armonia
con se stesso e con la natura.


Nella cultura indiana il percorso di
risanamento dell'anima ha delle tappe ben precise che devono essere
rispettate: innanzitutto le quattro direzioni dei punti cardinali e,
poi, il rapporto con la terra come madre dell'universo e con il cielo
come dimora degli spiriti. Il processo si completa nel cerchio sacro,
una forma che diventa il simbolo dell'armonia tra gli uomini e ciò che
li circonda.
Questo viaggio senza fine, perché il miglioramento
fisico, emotivo, mentale e spirituale non può mai essere completato, è
lo scopo dell'esistenza di ogni Indiano, qualunque sia il gruppo tribale
d'appartenenza.


Le quattrocento
nazioni originarie del continente nordamericano erano caratterizzate da
differenze marcatissime a livello geografico, sociale, linguistico e
culturale. I Lakota-Sioux si muovevano liberamente nel grande `oceano
d'erba', le praterie e pianure sconfinate che si estendevano dalla Valle
del Mississippi alle Montagne Rocciose. Erano nomadi che, spostando le
proprie tende (tipi), seguivano le migrazioni del bisonte in cerca di
nuovi pascoli. Gli Zuni e gli Hopi, stanziati nell'arida terra del
sud-ovest americano, ricavarono le loro case dal deserto. I Cherokee
praticavano l'agricoltura. Avevano un sistema sociale preciso basato su
principi democratici e si organizzarono in insediamenti piuttosto ampi.
Gli Tsimshian vivevano sulle coste nordoccidentali del Canada. I
Chippewa e i Wintu appartenevano al gruppo degli Indiani dei boschi.


Ma
un filo comune emerge dalle loro parole, dal ricchissimo patrimonio
orale di canti, miti, leggende, narrazioni sacre e profane: la
consapevolezza che la Terra è madre e deve essere rispettata. La meta di
questa avventura spirituale è la comprensione che l'uomo è parte
integrante di un cerchio che comprende le piante, gli animali, i
minerali, la Terra, il Cielo, l'acqua, le stelle, la notte e il giorno,
la Luna e il Sole. Il corpo umano è tutt'uno con la terra che lo nutre e
lo sostiene: «Noi siamo la terra. Noi le apparteniamo. Noi siamo una
parte della terra e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono
nostri fratelli. Il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri
fratelli. Le coste rocciose, il verde dei prati, il calore dei pony e
l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia». Non c'è separazione tra
mondo naturale e mondo umano. L'uomo non è il Signore del Creato e il
mondo non è a suo beneficio. Ogni creatura ha un eguale diritto
all'esistenza e merita rispetto semplicemente perché è viva. Il ritmo
della natura porta la salute, l'equilibrio, l'armonia la bellezza. Il
ciclo annuale delle stagioni è garanzia di ordine e di benessere: il
tepore primaverile verrà sempre a riscattare il gelo invernale.

Non
bisogna spezzare il fluire del cielo naturale, altrimenti ne
deriveranno malattia, paura, incubi e insicurezza.

La
natura batte il tempo, il suo orologio regola la vita del pianeta e
dell'uomo.
L'uomo non stabilisce quindi solamente un rapporto
equilibrato con la natura ma arriva a conoscere se stesso grazie a
questa armonia.

 


Joseph
Bruhac ci racconta una storia che riassume questo viaggio interiore:
«Dopo che Wakan Tanka, il Grande Spirito, ebbe messo in ordine le altre
sei direzioni, l'est, il sud, l'ovest, il nord, il cielo e la terra,
restava sempre una direzione senza destinazione. Ma poiché la settima
direzione era la più potente di tutte, in quanto racchiudeva la saggezza
e la forza più grandi, Wakan Tanka, il Grande Spirito, desiderò
metterla in un luogo dove non sarebbe stato facile trovarla.

 
Ecco
perché la nascose nell'ultimo posto dove gli uomini generalmente
pensano di guardare: nel loro cuore».

 

Nonostante
siano stati privati della propria terra, della propria cultura e della
propria identità, gli Indiani d'America sono riusciti a trasmettere la
loro fede in questo modo di vivere. Hanno parlato con il cuore , di
padre in figlio, per indicare il sentiero che porta alla rigenerazione e
la loro voce è rimasta.

Anche
con queste parole:




Accanto alla montagna,
spianato
dai nostri passi,

il terreno del campo risuona.
Ti dice: la terra è un tamburo,
pensaci.
Noi,
per seguirne il ritmo,
dobbiamo fare attenzione ai nostri passi.

                      DAL WEB - IMPAGINAZIONE DELL'ORSO..

NAMASTE'  VIRAMO{#emotions_dlg.bye}

GRAZIE

SI è STUPENDO...

mi piace molto questo modo di pensare e credo mi appartenga proprio...mi riporta in parte alla mia infanzia quando ero una lupetta agli scuot e la sera facevamo il raduno del cerchio di fuoco, onoravamo il totem, il cibo, gli elementi, gli animali, condividevamo cibo, giochi esperienze, canzoni..e poi c'erano le regole da rispettare..

questa visuale della vita è dentro di me...e piano piano ora...le darò e le do il permesso di fluire come miele dal mio cuore alla vita.

Namastè

Marea

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