I SENSI DI COLPA?... NO GRAZIE!!!

Il senso di colpa è soltanto ruggine sul taglio d’ uno splendido acciao. Andrè Suares

Ti svegli la mattina e subito provi una strana sensazione , come se una voce dentro di te ti dicesse che sei in errore in quasi tutto quello che fai. TI SENTI INADEGUATO/A. Mentre ti vesti, mentre fai colazione , quando arrivi in ufficio UNA VOCE che RIMPROVERA ma non incoraggia, che vede solo i difetti ma non i pregi. Da dove viene questa voce? E’ importante smascherarla perché solo così possiamo ritrovare quell’energia che la voce soffoca e non ci permette di VIVERE SERENAMENTE. Essa è come un giudice interiore che valuta ogni tua azione e ogni tuo pensiero.. Da dove arriva questo giudice? . Tutti abbiamo dentro di noi un meccanismo di autovalutazione, una specie di controllore che ci fa notare se ci comportiamo bene o se ci comportiamo male. FREUD il padre della psicoanalisi , lo chiamava Super –Io, il depositario dei valori morali ma anche delle norme di comportamento, delle regole , di tutti i doveri. Il super-Io cresce con noi man mano che apprendiamo e facciamo nostri gli

insegnamenti dei genitori, dei nonni, degli insegnanti, delle figure significative.

Da bambini, facciamo nostre le regole dei genitori, come se fossero comandamenti assoluti.

Li interiorizziamo e li portiamo con noi in età adulta.

Da piccoli, siccome siamo totalmente dipendenti dai nostri genitori, per non perdere il loro affetto, evitiamo comportamenti che danno loro fastidio, reprimendo la nostra parte più vera. Un maschietto più sensibile che piange spesso può nascondere questa emozione per paura di non essere accettato.Una bambina vivace può pensare che essere così esuberanti può dar fastidio.

I giudizi e i divieti che provengono da mamma e papà restano dentro di noi a lungo, li facciamo nostri (interiorizzandoli), e da adulti funzionano e scattano in modo automatico ad ogni minima cosa.

Quando lasciamo l’infanzia

Il problema è che i divieti e i giudizi del tipo : ( Se non fai il bravo/a,non ti voglio più bene! ) ( Sei proprio un bambino/a cattivo!) che provengono da mamma e papà, o da figure significative, restano dentro di noi a lungo, li facciamo nostri.(interiorizziamo) da adulti si trasformano in GIUDICE e scattano in modo automatico con conseguenze che portano alla nascita dei cosiddetti SENSI DI COLPA

La tua guida o il tuo nemico?

In genere , chi ha avuto genitori attenti e consapevoli passano ai figli insegnamenti importanti che fungono da guida, quindi possiamo fare una distinzione tra le regole sane e quindi un” Giudice buono” che ci guida e ci protegge nella vita es.( Ci permette di non attraversare la strada quando ci sono le macchine, non aggredire gi altri, rispettare gli spazi altrui etc.) e un Giudice negativo che soffoca la nostra vera personalità.

Vivi seguendo il tuo senso del dovere?

E’ probabile che tu abbia un Giudice interiore molto forte.

Come far a capire se il tuo è un Giudice è troppo severo?

Se ti accorgi che la tua vita è tutta guidata dai doveri, (“dovrei fare”, “ dovrei essere”, “dovrei sentire”), che ogni cosa che fai nasce da una regola, che riconosci la sua voce dal fatto che ti provoca ansia , perché ti senti sempre spaccato/a in due, tra il Giudice che ti rimprovera e il bambino/a che viene sgridato. ogni volta che ti senti in colpa, a disagio, in tensione.

Man mano che cresciamo, il Giudice interiore si arricchisce di altre regole e norme, che ci vengono sempre dalle persone che hanno avuto per noi un ruolo importante e determinante e che incontriamo sul nostro cammino.

Il problema è che il nostro Super io tende a non dimenticare niente, a portarsi, anche da adulti i NO che abbiamo accettato da piccoli e che abbiamo ereditato dai nostri genitori ( che a loro volta hanno ereditato dai loro ). Così anche un padre sensibile può essere succube del Super Io che gli impone di non mostrare mai “ debolezze” e passare questo messaggio al figlio.

Una madre aperta e disponibile può portarsi dietro una vergogna del proprio corpo, che magari viene dalla nonna, e che lei inconsapevolemente finisce per trasmetterlo alla figlia.

In Oriente, nella tradizione dei monaci Zen, questo meccanismo è chiamato “ il cane che abbaia”

Perché è come se avessimo dentro di noi un animale che ci spaventa. E ci spinge a comportarci secondo codici che non sono nostri. Anche da grandi , così, finiamo per ripetere certi dialoghi interni tra il nostro giudice portatore di tante voci del passato e la nostra parte più vitale che non sa come difendersi.

Riconoscere i segnali:

Non sempre è facile capire se il giudice interiore interferisce con i tuoi desideri da adulto/a.

Ecco alcune sensazioni che ti segnalano la sua presenza.

1 Vergogna

2 Sensazione di essere sotto pressione

3 Impressione di sentirti sminuito

4 Sensazione di non esistere

5 Irrigidimento

6 Senso d’inferiorità

7 Rabbia improvvisa

8 Ansia e confusione

9 Sentirsi inadeguati

10 Sentirsi colpevoli

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