UNA STORIELLA SUFI. .....La mente deve continuamente essere in movimento, MA..........26.. 5.. 13
Trascrivo per noi questo racconto dal libro..100 racconti di Anthony De Mello.
In oriente, un grande re andò a visitare il suo maestro "Sono sempre così occupato con gli affari di stato " gli disse, " che non ho tempo nè per me stesso, nè per DIO. Potresti aiutarmi dandomi qualche consiglio ?"
Il saggio guardò per terra e rivolgandosi la re disse:"Basta una parola. Una sola parola basta e avanza."
"Quale?"
Il vecchio guardò negli occhi il re e rispose:"Silenzio".
"E come posso raggiungere il silenzio?"
"Con la meditazione."
" Cosa è la meditazione?"
"Silenzio."
Tutti gli esseri sentono il bisogno irrefrenabile di parlare. Raccontiamo i nostri problemi a un amico.
Perchè lo facciamo? Rispondiamo che speriamo ci aiuti a risolverli. Ma è davvero così? Sarebbe più giusto dire che lo facciamo perchè abbiamo voglia di sfogarci, di biasimare persone e circostanze. Se ci esaminiamo a fondo, scopriremo che - PRIMA DEL DESIDERIO di trovare una soluzione - viene il desiderio di colpevolizzare qualcuno, oppure di farsi compatire, di suscitare l'interesse o l'ammirazione altrui.
Ognuno sente il bisogno di far fluire all'esterno la piena dei propri sentimenti che riempiono il proprio animo. Altre volte questa specie di marea resta all'interno e ostruisce la mente e il cuore. Pensieri....sempre pensieri.
La mente deve continuamente essere in movimento, spostarsi dal caos delle parole a quelle dei pensieri, in una tumultosa girandola di suoni espressi o inespressi. L'antidoto a questo continuo rumoreggiare è il silenzio.
Tacendo per qualche momento, sia esternamente che internamente, è possibile rialacciare il collegamento con il nostro io profondo, e con DIO. Basta un attimo di raccoglimento, con la mente sgombra da ogni parola o pensiero, per sperimentare la pace, la pace vera che dona ristoro allo spirito affaticato." Venite a me, voi che siete stanchi": ecco le parole divine che sono un balsamo per lo stress della vita moderna. Se siamo stanchi- STANCHI DI PARLARE O DI PENSARE, stanchi intellettualmente oltre che fisicamente - restiamo in silenzio, e mettiamoci in ascolto.
Solo così saremo in grado di percepire, di intuire ciò di cui abbiamo bisogno, e di cui siamo ancora inconsapevoli. ........
ANTHONY DE MELLO....
Certamente queste parole già tante volte le abbiamo ascoltate vero?
Non facciamo come quel pesciolino che chiedeva informazioni a chiunque incontrasse.
"Scusate ", diceva tutto agitato il pesciolino. " sto cercando l'oceano, sapete dirmi dove posso trovarlo?" Ma pareva che nessuo l sapesse. Finalmente un giorno incontrò un pesce più anziano e più saggio di lui che gli rispose:
"Certo che so dov'è l'oceano!"
"Ah, sì? E dov'è?" chiese ansiosamente il pesciolino.
"Ma non vedi? Loceano è quì, intorno a te. Ci stai nuotando dentro".
Ma la risposta non convinse il pesciolino:
"Questo non è l'oceano. E' solo acqua", disse fra sè, e nuotò in un altra direzione alla ricerca di una diversa e più soddisfacente risposta.
Possiamo solo indicare... il resto dipende dal pesciolino.
MARINELLA......
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Grazie Viramo, sto prendendo
Grazie Viramo, sto prendendo consapevolezza del valore del silenzio, e del responsabilizzare la parola quando tende a uscire dalla nostra bocca con estrema facilità o superficialità.
Non mi sono mai chiesta quando parlo: perchè stai parlando? Qual'è lo scopo di questa comunicazione?
GRAZIE di questo innesto di consapevolezza e onestà.
Adelen
GRAZIE A TE..
Certamente stai crescendo molto velocemente, anche perchè, le tue risposte sono anche domande che poni a te stessa, regalandoti le risposte più atte al tuo momento presente.....
Questo è essere consapevoli..
Namastè...Viramo..