Consapevolezza discernimento saggezza la strada della crescita

Consapevolezza discernimento saggezza la strada della crescita

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania

13.12.2011

Fratelli, siamo con voi. Sulla scia della manifestazione del vostro amore noi accorriamo e ci collochiamo al vostro fianco - come sempre - per istruirvi e per supportarvi con la forza del nostro spirito. Non dimenticate che avete un posto importantissimo, speciale nel nostro cuore spirituale. Mentre l'amore terreno è un sentimento che soggiace alle dinamiche delle vostre esistenze e si palesa con alti e bassi - e a volte con chiusure quasi complete - il nostro amore ha l'impronta dell'eternità e sfida il tempo che passa; sfida le infinite incarnazioni e rimane inalterato, rimane inattaccabile dall'usura del tempo.

Questo mio discorso, fratelli, dovrebbe farvi sentire molto più amati, molto più gratificati di quanto vi sentiate oggi nella vostra veste di carne, questa veste di carne che vi permette di acquisire esperienza, di acquisire consapevolezza pagando uno scotto non indifferente di dolore, di sacrificio.

Tutti quanti siamo nati dall'amore, ispirati dall’amore e così anche nella veste umana ogni deficienza, ogni carenza di questo sentimento è naturale, è legittimo, che vi faccia sentire soli e abbandonati dai vostri fratelli, da tutti i vostri fratelli. Ma l’Amore del Padre, del Padre spirituale di tutti gli esseri, provvede sempre ad inviare il Suo amore, la Sua protezione, il Suo conforto attraverso figure vicarianti incarnate e non. Ed è un fatto scontato, una verità assoluta, che nessuno è lasciato solo, nessuno rimane isolato nel proprio dolore e se questa sensazione viene avvertita essa non è la verità. Pertanto, bisogna fare qualche sforzo in più, anziché chiudersi, aprirsi maggiormente, cioè aprire le porte affinché l'amore possa entrare nella propria vita: l'amore, la consolazione, il conforto.

Tutte le situazioni più pesanti, più sgradevoli, più dolorose della vostra vita presentano sempre una parte, un aspetto di apprendimento e, nel contempo, un contributo di amore, un'occasione per ricevere amore.

Tante volte vi abbiamo esortato, fratelli, a mettere da parte quella diffidenza che connota i rapporti tra uomo e uomo, a volte anche legittimo sentimento che vi preserva da ulteriori delusioni. Ma ci sono dei momenti in cui la diffidenza può essere di ostacolo all'ingresso, all'approvvigionamento di quella carica di amore che si diparte da Dio Padre e attraverso i Suoi figli è diretto a noi tutti. Crescendo la consapevolezza, aumentando il Suo raggio di presenza nella vostra vita, aumenta anche il discernimento; cioè a dire comprendere quando è il momento di aprirsi maggiormente e quando invece bisogna chiudersi per tutelarsi, per difendersi dal male esterno.

Consapevolezza e discernimento producono saggezza e la saggezza è una virtù che si raggiunge nel tempo, mediante le molte esperienze e attraverso le infinite incarnazioni. Ma essa viene fuori quando si è fatto tutto il percorso, anche se non ci si è resi conto, anche se non si è certi del proprio vissuto.

È dei saggi accettare il proprio vissuto, almeno quello che si conosce come proseguimento, come effetto di un altro vissuto!

È saggio accettare la propria vita in tutti i suoi aspetti, aspetti gratificanti e aspetti mortificanti perché in tale vita, in tale vissuto si acquisisce consapevolezza! È saggio non attribuire agli altri fratelli la colpa di quello che succede a voi e neanche a voi stessi. È saggio l’uomo che dice: accetto tutto questo perché è quello e non altro è ciò che mi compete, quello che devo vivere.

La saggezza è la virtù dei forti e proviene sempre dallo spirito. Il saggio non giudica le azioni degli altri e non giudica e condanna neanche se stesso. La vera saggezza porta la serenità interiore e la fa diventare un habitus, una costante; anche se il mondo va a rotoli, anche se l'odio e il dolore dell'umanità sembrano travolgere tutto e stravolgere ogni certezza; il saggio resta immobile, inattaccabile, resta fermo nei suoi convincimenti, nelle sue certezze; conserva inalterato il suo amore verso tutti a dispetto di ogni attacco alla sua persona, al suo pensiero, al suo comportamento.

Vi rendete conto, fratelli, che la saggezza non può essere acquisita dall'oggi al domani? Essa discende e deriva da una disciplina interiore molto rigida e lunga e quindi poi esteriore.

Ma l’essere rigidi con se stessi non produce, poi, necessariamente, e di conseguenza, una rigidità nei confronti degli altri perché – altrimenti - non ci sarebbe posto per l'amore e la comprensione.

È molto difficile la strada della crescita, è molto impegnativa ed è riservata a quegli spiriti eccelsi, a quegli spiriti che hanno sacrificato i tanti falsi valori dell'esistenza per i veri valori, e accumulato sofferenze arrecategli da altri fratelli. La strada della crescita non è cosa facile e alla portata di tutti; anche se noi sappiamo - di certo - che tutta l'umanità, tutti gli esseri di ogni epoca e di ogni luogo della Terra la percorreranno - prima o poi - dall'inizio fino alla fine.

Per dirla con voi, con i vostri parametri, è solo una questione di tempo!

Ma, per essere più precisi, devo dirvi che è una questione di stati di coscienza che si raggiungono in apparenti momenti diversi. Nella dimensione della Terra si parla di tempo e di spazio, ma nell'eterno presente siamo tutti evoluti e realizzati e abbiamo tutti percorso la stessa strada dell’evoluzione spirituale e ne abbiamo raggiunto il culmine, il clou, il grado massimo della consapevolezza: l’unione con Dio.

È vero che qualcuno dei vostri saggi, forse più di uno dei vostri fratelli incarnati, ha percepito la sua esperienza incarnativa come un'illusione, come un sogno; perché anche nel sogno che voi sperimentate nelle vostre notti, durante il sonno, con tutti i vostri sensi, con tutte le vostre emozioni, vivete esperienze che sembrano così reali, così vere da farvi piangere o gioire alla stessa stregua delle esperienze da svegli; allora qualcuno si chiede: qual è il sogno e quale la realtà? Io vi dico che quella che voi considerate realtà, quella che voi percepite - non solo con le emozioni ma anche con i vostri sensi - è certamente, un'illusione. La vera realtà è un'altra: è quella che non potete percepire, toccare, sentire in quanto i vostri sensi più materiali, più grossolani non ve lo consentono. Sono i sensi interiori che vi danno la possibilità di percepire le nostre parole, di provare le emozioni che le nostre presenze vi producono. Così, le tante altre intuizioni, le preveggenze, i presentimenti sono il frutto dei sensi interiori. Però, non disprezzate questa realtà illusoria come inferiore alla vera realtà perché già sapete, conoscete la sua utilità e quanto vi è necessaria per prepararvi a sentirvi come esseri facenti parte e consapevoli della vera Realtà. Pur nondimeno anche la realtà illusoria, tangibile, che vi fa tanto soffrire, penare o gioire, ed essere fieri della vostra vita, ha delle connessioni naturali, logiche con la Realtà vera. Se noi non abbiamo più un corpo fisico pesante ed altri corpi meno pesanti, conserviamo nel nostro intimo, tanti sentimenti, gli stessi sentimenti che provate voi. Abbiamo un nostro modo di gioire o di penare, più che per noi stessi, per gli altri, per voi fratelli della Terra. Abbiamo un'esistenza piena e quindi anche la nostra è una vera vita al pari della vostra. Quindi, ricordate sempre queste connessioni perché la realtà virtuale convive, è interagente con la realtà spirituale trascendente.

Anche il significato di questo termine “trascendente”, inteso come qualcosa che è al di là da venire, non è corretto!

Si intende trascendente ciò che va oltre il visibile, ciò che non si può misurare, che non si può toccare: trascende quindi i sensi. Però non c'è da aspettarsi la morte fisica per avere sentore e cognizione di una realtà vera. Noi siamo qui a colloquiare con voi e a darvi non solo il nostro amore ma anche tutta la nostra saggezza, quel grado di consapevolezza che abbiamo fatto nostra. Tutto ciò è una prova, un modo inconfondibile, incontrovertibile, con cui voi vi avvicinate al trascendente, già vivete nel trascendente. Purtroppo, la mente umana è stata bersagliata e riempita di luoghi comuni, da convincimenti che sono duri a morire, ad essere eliminati, quindi il trascendente - per molti - è la vita dopo la morte. La vita dello spirito non è dopo la morte, la vita dello spirito si deve intendere anche nell'esistenza terrena perché lo spirito convive assieme ai corpi più pesanti.

È vita dello spirito questa dimensione e le infinite dimensioni che ognuno di voi attende. Ciò che vi attende dopo la morte non è un fatto oscuro, un salto nel buio che molti temono, piuttosto un passaggio graduale, morbido da una dimensione ad un'altra dimensione. In tal modo, la vita dello spirito ha una prosecuzione, senza alcun appesantimento, senza alcun peggioramento per la creatura, per l'essere disincarnato.

È vero che ci sono anche altri elementi da non trascurare: la paura di non essere pronti per questo passaggio, i rimpianti, i rimorsi, i desideri non realizzati e tutti gli altri elementi che la mente umana propone e ripropone continuamente. Ma voglio tranquillizzarvi e farvi rasserenare.

L’amore di Dio, la Sua benevolenza è così grande che ogni creatura che si accinge a fare questo passo, questo passaggio, è sorretta, è aiutata e confortata come non mai, sempre che ci sia il permesso del suo spirito, la sua accettazione. Non sarà mai sola e tormentata dai suoi rimorsi. L'amore di Dio è grande e non ci lascia mai soli, abbandonati alle nostre paure, al ricordo delle nostre miserie. Allora, se voi e noi tutti viviamo in un continuum, l'aspetto della vostra vita, fratelli, non deve apparire così nero, così insopportabile da farvi quasi desiderare la morte, la fine di questa esistenza… Poi è chiaro che ad ogni periodo buio sopravviene sempre la luce; ad ogni dolore subentra la gioia, se si è pronti a guardare oltre la propria vita, soffermandosi sulla vita degli altri, di quelli più sfortunati, di quelli che hanno meno in affetti, in beni, in sostanze, in salute. È un modo per sentire ritornare la gioia di vivere e la gratitudine verso la vita che Dio ci ha dato.

 

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