SETTIMA PARTE ...Il Karma: La Legge Di Causa Ed Effetto
Il Karma: La Legge Di Causa Ed Effetto
Il Karma fa parte delle leggi universali, una legge conosciuta anche con il nome di “causa-effetto”, proprio perché ad ogni causa corrisponde un effetto, ed ogni azione genera un risultato.
Karma è una parola che spesso sentiamo nominare, è entrata nel nostro vocabolario quotidiano, ma sono in tanti a non sapere bene cosa voglia significare, usata per lo più in modo sbagliato, improprio, associata spesso, in modo errato, al proprio destino.
La parola Karma deriva dalla radice del verbo sanscrito Kr che significa fare, produrre, agire e assume il significato di “azione“, un’azione spinta dalla volontà, in relazione al principio di causa ed effetto. Il karma è quindi strettamente correlato con il termine “interdipendenza”, ovvero che nulla esiste in modo indipendente, ossia tutto ciò che esiste si relaziona con ciò che c’è intorno. Nel momento in cui noi produciamo un’azione, prendiamo una decisione, o diciamo una parola, tutto ciò non finisce nell’istante, ma il nostro “fare” è come un’eco che si propaga nella valle, ha un seguito, un effetto domino. Non c’è nulla che viene fatto e finisce nell’azione stessa. Ogni azione va a relazionarsi con altri effetti, e tutto ciò avviene su diversi livelli, inclusi i pensieri. Un’unica parola ha un’influenza incredibile sul mondo esterno, faccio un esempio: io dico una cosa, questa cosa viene ascoltata da una persona e andrà ad influenzare un’azione successiva della stessa persona e quest’azione, a sua volta, scatenerà molteplici altre azioni. Questa è interdipendenza.
Noi non abbiamo la possibilità di non fare del Karma (ossia dell’azione), perché il non fare è comunque un fare, non facendo qualcosa stiamo comunque facendo qualcosa . Detto in altre parole, ad esempio, il non prendere una decisione è come prendere una decisione, è una scelta che facciamo, un’azione appunto. Quindi è bene sottolineare che noi non siamo mai liberi dalle azioni, agiamo costantemente, con i pensieri, con le parole e con il fare. Tutto ciò ci porta ad una prima comprensione di cosa sia il karma, in quanto tutte queste nostre azioni non finiscono in loro stesse, e quello che accade è che noi siamo i responsabili delle nostre azioni. Siamo noi i responsabili delle nostre azioni, o se preferite, siamo noi che causiamo i nostri risultati, buoni o cattivi che siano.
Il karma ci fa “vedere” come è impossibile controllare il presente ed il futuro. Fermatevi un attimo, guardatevi ora in questo istante e chiedetevi: “perché in questo momento sono qui, perché sto leggendo la pagina di questo blog?”, e capirete come questa vostra azione di leggere il blog è dettata da quasi infiniti fattori. Non è il semplice fatto che avete visto un mio link, o che mi conoscete o che ci siete arrivati tramite una ricerca su Google. Se ora state leggendo queste pagine è anche perché avete tempo fa comprato un computer, avete internet, sapete leggere, sapete cosa volete leggere, e quant’altro… come vedete sono tanti innumerevoli fattori che determinano una singola e semplice azione. Così vale per ogni altra vostra azione quotidiana, dalla più semplice a quella più complessa.
Ma la cosa buffa è che di questi innumerevoli fattori che influenzano le nostre azioni, quelli che realmente dipendono da noi, sono veramente pochi. E come possiamo quindi, vivere nell’illusione di poter controllare il futuro? Quanto volte, prima di andare a dormire pensiamo: “Domani vorrei fare questo, vorrei fare quest’altro, ecc”, è chiaro che noi ce la metteremo tutta affinché avvenga ciò che abbiamo progettato, ma non dipende solo da noi, perché come ho già spiegato, viviamo in un mondo in qui tutto è interdipendente, ed è questa una consapevolezza importante da avere.
In tutto questo, il Karma ci insegna che una qualunque azione, ha un effetto enorme nella nostra vita e anche in quella degli altri. Pertanto è bene sapere che qualunque azione che compiamo, anche la più banale, avrà dei risultati, delle conseguenze, su di noi e sugli altri.
La legge di causa ed effetto è comunque una legge coerente. Se piantate un seme di una pianta d’arancio, un giorno non raccoglierete delle mele . Questo per spiegarvi che le azioni che noi andremo a compiere, ovvero i risultati, saranno coerenti con le cause che noi stessi abbiamo creato. Intellettualmente, come potete intuire, il karma è semplicissimo da capire, ma non si tratta soltanto di capire, è questo il punto: bisogna crederci nel karma, non con la fede cieca, ma “vedere” che è una legge reale con la quale dobbiamo convivere, e come tutte le regole, quando le conosci bene, impari a muoverti meglio all’interno delle regole stesse; riesci a sfruttarne le potenzialità, la forza, che in questo caso, è quella dell’Universo.
Basta pensare che tutto ciò che noi siamo oggi, inteso come fisicamente, emozionalmente, ma anche da un punto di vista sociale e della nostra conoscenza, insomma tutti gli aspetti che comprendono ciò che noi siamo, non è altro che il risultato di ciò che siamo stati ieri, l’altro ieri, quel giorno prima e così via. Il risultato di tutte le scelte che abbiamo intrapreso, le azioni che abbiamo compiuto, le parole che abbiamo detto; sempre nell’interazione con il mondo che c’è intorno a noi ovviamente, perché non dipende tutto unicamente da noi. Ma se oggi siete ciò vi sentite di essere, è solo il risultato di ciò che siete stati finora. Quindi il karma può esserci d’aiuto, perché osservando il presente, possiamo capire quali sono le cause che hanno concorso ad essere ciò che ora siamo. La vita è come un puzzle, tanti pezzi diversi tra loro che creano la nostra immagine. Riconoscendo le cause che hanno portato alla creazione della nostra immagine, riusciamo a capire meglio chi siamo, a capire la nostra vita e quindi anche a prendere della scelte in modo più consapevole per il nostro futuro.
Il karma però, agisce anche molto più in profondità, ad un livello esoterico, nascosto, quasi invisibile, i cui risultati non si riflettono solo in questa vita. Ogni azione che compiamo lascia un’impronta nella nostra mente molto sottile, e ogni impronta alla fine fa sorgere il proprio effetto. La nostra mente sottile è come una palestra, e compiere azioni è proprio come svolgere degli esercizi. Le azioni virtuose ci “allenano” per la futura felicità, mentre le azioni non virtuose ci “preparano” della futura sofferenza.
Se in questa vita facciamo delle azioni a fin di bene, allo stesso modo nelle vite successive avremo maggiore facilità a fare del bene. Se invece in questa vita rubiamo, creiamo l’impronta che ci porterà a rubare con maggiore facilità anche nelle prossime. Questo è un passaggio fondamentale, che molti sottovalutano, ma nel nostro presente possiamo decidere con consapevolezza chi e cosa vogliamo essere in una vita successiva, e non lasciarci costruire l’impronta da altri, dal mondo ( o meglio, dal sistema!) che ci circonda. Se volete essere delle persone inondate d’amore, di compassione, di conoscenza, di pazienza, allora dovete iniziare a crearvi l’abitudine di provare amore e compassione, di aprirvi alla conoscenza e di esercitarvi nella pazienza.
In questo modo create la vostra impronta per il vostro futuro. In questa vita e nelle prossime. Allo stesso modo la persona avida di denaro e delle cose materiali, la persona che ha tendenze egoistiche e non ha un briciolo di compassione, è chiaro che non avrà un futuro roseo davanti, perché tendenzialmente e per abitudine sarà portata a commettere gli stessi errori. In sintesi possiamo dire che più facciamo un’azione, più profonda diventa l’impronta nella nostra mente di quell’azione stessa, e in futuro ci verrà più semplice svolgerla.
Questo è il karma in quanto impronta, e queste impronte si portano di vita in vita. Per questo capita, a volte, di vedere queste “impronte” in alcuni bambini che svolgono, in maniera sbalorditiva, operazioni apparentemente complesse per la loro età, o fanno cose che magari non hanno nulla a che vedere con la loro cultura, con le loro usanze e i modi di fare. Questa è una delle prove che vi è già una predisposizione mentale a compiere determinate azioni, un continuo mentale di vita in vita. Quindi è bene chiedersi: “Quali sono le impronte che voglio lasciare per me stesso?”; a dimostrazione che nella vita siamo liberi di fare ciò che vogliamo, abbiamo libero arbitrio, a patto che prima abbiamo costruito le cause per poter svolgere le azioni che desideriamo. Siamo liberi di fare ciò che vogliamo, ma siamo anche responsabili delle nostre conseguenze.
C’è un aspetto del Karma ancora più sottile, che in pochi riescono a percepire e decifrare, in quanto l’effetto non è immediato e non quindi facilmente riscontrabile con la propria causa.
Come ho già detto, ogni azione che compiamo è una causa, ma questa causa è un seme che resta lì e può venire a maturare dopo un lungo periodo di tempo, ovvero nel momento in cui vengono a manifestarsi le ‘condizioni’ necessarie. Quindi è importante sottolineare che ogni azione che compiamo, è in sé una causa per un risultato che andremo a vivere nel futuro, e allo stesso tempo quella stessa azione è una condizione che andrà a far maturare una causa che noi abbiamo creato nel passato.
Ogni azione che noi compiamo, è tanto una causa quanto una condizione, ovvero ogni azione che compiamo è una causa, che è come un seme che andiamo a piantare, il risultato (l’effetto) di questa nostra causa lo andremo a vivere nel futuro, quando ci saranno le giuste condizioni par farla maturare. Ma allo stesso tempo quella nostra stessa azione è una condizione per far maturare una causa che abbiamo creato nel nostro passato.
Vi faccio un esempio semplice semplice. Mettiamo il caso che siamo coinvolti in una situazione “negativa”, siamo colmi di odio e di rabbia e diamo uno schiaffo ad un nostro collega di lavoro. Quell’azione finisce lì, è già seminata. Nel frattempo ci si avvicina un altro collega che ci fa i complimenti, è contento perché secondo lui quella persona ha avuto la giusta lezione, e a quel punto noi siamo felici e fieri di ciò che abbiamo fatto. Quindi cosa è successo, il fatto che noi abbiamo ricevuto i complimenti da una terza persona, che ci hanno reso felici, è un risultato (un effetto) non di aver dato uno schiaffo, perché lo schiaffo non è altro che una condizione che andrà a scaturire un effetto nel futuro, ma è la maturazione di una causa positiva che noi abbiamo creato nel nostro passato.
È probabile che un giorno, mentre cercheremo di svolgere un’azione “positiva”, come quella di separare due amici in rissa tra di loro, ci beccheremo inavvertitamente uno schiaffo da uno dei due, nonostante il nostro intento di aiuto. Quindi anche in questo caso non possiamo dire che da un’azione positiva viene fuori un risultato negativo, perché la nostra azione positiva è comunque un seme che è stato piantato e lo raccoglieremo in futuro, mentre lo schiaffo che ci becchiamo e ci fa star male, non è altro che la maturazione del nostro schiaffo che abbiamo dato al nostro collega tempo fa. In altre parole, si sono venute a creare le condizioni per far maturare quella causa negativa che abbiamo seminato in passato. Semplice no?
Per noi occidentali e per la nostra cultura, non è proprio semplice credere nel Karma, in quanto il fatto che noi stessi siamo i responsabili della nostra vita (meglio dire delle nostre vite!) è qualcosa che ci suona strano, abituati come siamo ad invocare aiuti “esterni”. Ma credere nel Karma è molto importante, perché ci conferisce la responsabilità delle nostre azioni. Quando si parla di credere e seguire la legge del Karma, ci sono quattro aspetti importanti da rispettare.
Il primo è la certezza delle azioni, ovvero la certezza del Karma, che vuol dire che un’azione positiva porta un risultato positivo, un’azione negativa porta un risultato negativo. Non è possibile che un’azione positiva porti un risultato negativo o viceversa, questa è la certezza del Karma.
Il secondo aspetto del Karma, prevede che noi non possiamo vivere un risultato se prima non creiamo la causa. Quindi, se noi stessi stiamo vivendo una situazione, bella o brutta che sia, è perché noi stessi abbiamo creato le cause per vivere quella situazione. È un aspetto fondamentale, perché nel momento che crediamo in questo, smettiamo di puntare il dito addosso agli altri, oppure d’invocare l’aiuto esterno.
Il terzo aspetto del Karma prevede che qualunque azione viene fatta, questa non finirà nel dimenticatoio, non avrà una data di scadenza e non andrà in prescrizione, ma comporterà un effetto, una conseguenza, nel breve o nel lungo termine. Ma è anche vero che qualsiasi azione può essere purificata o eliminata. Se, ad esempio, noi seminiamo un seme positivo grazie ad una nostra azione virtuosa, quel seme può essere cancellato dalla rabbia, dalla violenza che adottiamo successivamente a quella nostra azione positiva. Se viceversa, commettiamo un’azione non virtuosa, possiamo purificarci con azioni d’amore e di solidarietà, per questo esistono metodi precisi per la purificazione delle azioni non virtuose, che noi stessi abbiamo creato nel passato.
Il quarto aspetto riguarda la crescita (aumento) del Karma, vuol dire che quando facciamo un’azione, quell’azione ha una tendenza a crescere, come per inerzia. Precisiamo che nella legge del Karma le azioni vengono divise in due tipi: nascoste ed aperte. Quelle nascoste sono azioni che noi facciamo ma non le raccontiamo agli altri, ovvero ce le teniamo per noi. Come quando diciamo una bugia, questa bugia funziona e per non far svanire il risultato che ci porta questa bugia, non la diciamo a nessuno, tanto più che presto ci dimenticheremo anche noi di averla detta, ci daremo mille giustificazioni che copriranno la nostra “malefatta” non solo agli altri, ma soprattutto a noi stessi. Ma è bene sapere che tutte le azioni svolte in maniera ‘nascosta’, hanno la tendenza a crescere, ovvero aumenta l’effetto che dovremo ‘scontare’ in futuro. A differenza delle azioni aperte, con le quali ci confrontiamo prima con gli altri, per quello che abbiamo detto o combinato, e poi con noi stessi. Questa nostra confessione, questo nostro pentimento, ferma la crescita del Karma. Ma tutto ciò vale anche per le azioni positive, tanto più compiamo un bel gesto e non ci vantiamo di averlo fatto, ma lo teniamo per noi, tanto più grande sarà la ricompensa, perché il Karma cresce, e per dirlo in termini economici, il valore della nostra azione acquista interessi nel tempo. Se invece svolgiamo un’azione positiva a la usiamo per avere dei riconoscimenti, dei ringraziamenti (possibilmente materiali, vero? ) tutto ciò ferma la crescita di quell’azione. Quindi ricordatevi che una piccola azione, quando tenuta nascosta, cresce, e porta grandi risultati!
Ho parlato molto di azioni in questo articolo sulla legge del Karma, ma è anche bene precisare che esistono azioni complete e non. Nel dettaglio e in maniera riassuntiva, un’azione viene definita completa nel momento in cui sono presenta questi quattro fattori: la motivazione, la consapevolezza, compiere l’azione, il compiacimento dell’azione stessa. Se questi fattori sono presenti all’interno di un’azione stessa, allora questa si può dire che è stata svolta in maniera completa. Se ad esempio investo accidentalmente una persona in mezzo alla strada, e le faccio del male, compio soltanto l’azione incidentale, ma vengono a mancare la motivazione, la consapevolezza e il compiacimento. A differenza, invece, se investo volontariamente una persona in maniera consapevole e me ne compiaccio di vederla soffrire per il dolore. Lo stesso vale per un’azione positiva. Bisogna soddisfare tutte e quattro le condizioni affinché possa intendersi come azione “voluta”. In ogni caso stiamo creando una causa , ma il ricarico dell’effetto nel tempo, sarà maggiore se l’azione è realmente voluta, minore se non voluta. Ma è anche vero che la situazione, piacevole o meno, voluta o non voluta, è sempre una conseguenza di una precedente causa creata in passato… non dimentichiamolo!
In conclusione, possiamo dire che quando si parla del Karma, dobbiamo ricordarci che ogni situazione che noi viviamo, è solo il risultato di ciò che noi abbiamo creato nel passato. Quindi è inutile dar la colpa ad altre persone o situazioni. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre azioni e direzionarle, a livello grossolano e a livello sottile. Ogni parola che diciamo, ogni nostro gesto, ogni nostro pensiero avrà un suo effetto coerente, sugli altri e su noi stessi. È importante per ognuno di noi familiarizzarci con la azioni virtuose, con l’attitudine positiva della nostra mente. Poi le scelte che facciamo nella nostra vita possono essere tante, sposarci o non sposarci, che lavoro fare, dove andare a vivere.. ma è fondamentale avere interiormente un sentiero, direzionare la propria mente verso un obiettivo spirituale, verso qualcosa che ci resta e che ci accompagnerà anche nella prossima vita. Buona fortuna!
“Ogni bambino arriva nel mondo portando le conseguenze insoddisfatte accumulate nelle vite precedenti. Non cade dal grembo della natura come un fulmine dalle nuvole: egli nasce in questo mondo per sperimentare le conseguenze sia benefiche che malefiche che sono il prodotto delle sue vite precedenti. Questa è la spiegazione delle differenze che sono evidenti fra gli uomini; questo è il principio del Karma. Fra gli uomini ognuno è responsabile del proprio fato, buono o cattivo che sia; ognuno ne è il costruttore, l’architetto.
Fato, destino, predeterminazione, volontà di Dio… ognuna di queste spiegazioni viene rovesciata dal principio del Karma. Dio e l’uomo possono essere riconciliati ed affiliati solo sulla base di questo Sutra o principio del Karma. Quando l’uomo realizza che Dio non c’entra con i motivi della sua sofferenza e che lui stesso ne è l’unica causa, che nessuna responsabilità cade su qualche altra persona, che egli stesso è l’iniziatore ed il beneficiario – la causa e l’effetto – delle sue azioni, che egli è libero di plasmare il proprio futuro… allora egli si avvicina a Dio con passo più sicuro e mente più chiara. Se al presente un uomo è afflitto dalla sfortuna essa è sicuramente il risultato delle azioni che egli stesso ha compiuto. Perciò l’uomo deve credere nel fatto che la sua felicità e la sua fortuna sono nelle sue mani e che, se solo egli lo decide, può ottenerle entrambe.” (Sathya Sai Baba)
Tragicomico
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