“La gentilezza nelle parole crea confidenza;
la gentilezza nel pensiero crea profondità;
la gentilezza nel dare crea amore.”
(Laozi)
Essere gentili conviene. Abbiamo molte ricerche che lo confermano, tra cui quelle di psicoterapeuti che, sulla base di ricerche cliniche, mostrano come la gentilezza abbia un importante valore nel contesto dei rapporti umani; inoltre, la Giornata Mondiale della Gentilezza (13 Novembre), ricorda che essere gentili fa bene alla salute!
Essere gentili significa ‘uscire da se stessi’ per aprire la mente al resto del mondo, accogliere gli altri esseri umani, accettare e rispettare i concetti, le idee, i modi di vivere e di essere di tutto quello che è diverso da Noi.
Gentilezza vuol dire tolleranza ed empatia, accettazione della differenza, barriera contro maleducazione e arroganza. E almeno per una di queste ragioni conviene essere gentili perché quando si è gentili, succede di sentirsi col cuore a posto e la fiducia in mano.
E a chi riceve gentilezza, capita di conquistare uno sguardo più sereno.
La gentilezza è un gesto di attenzione verso gli altri che giova alla mente e al corpo.
La gentilezza può diventare una semplice parola, un gesto o un’espressione del volto, se la usi è così potente da poter cambiare tutto: dentro e fuori di te.
La gentilezza è il pianoforte di Einaudi, è la musica armoniosa che attraversa e accarezza l’Anima di chi l’agisce e di chi la riceve.
Ogni azione che noi compiamo è tenuta in piedi da un’intenzione, questa intenzione modifica la parola, il gesto o l’espressione del volto, prova a guardare quali sono le tue intenzioni, quali movimenti ci sono dentro di te, sono intenzioni gentili?
Se la tua risposta è ‘SI’, sicuramente il mondo e le persone che ti circondano sono buoni per te, avrai ricchi rapporti e una buona vita, le tue intenzioni le puoi misurare dall’effetto, dall’eco che producono rispetto a ciò che ti circonda.
Se la risposta del mondo e delle persone che ti interessano è buona…allora stai facendo un buon lavoro!