Amicizia: cosa significa per un ricercatore spirituale.....................

Amicizia: cosa significa per un ricercatore spirituale

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Vivere una relazione di amicizia significa sprigionare qualità spirituali che per un ricercatore sono tesori immensi.

Quello dell’amicizia è un regno dalle intense sfumature: la sfera di emozioni che proviamo con un’amico o un’amica è un dono prezioso e veste una varietà così ampia di forme che può essere confrontata solo con l’amore di coppia. Non a caso, molti maestri e insegnamenti, quando spiegano cos’è l’amicizia finiscono per toccare anche l’amore di coppia. Che è ben diverso dall’amore incondizionato, sempre che esista su questa terra!

Dunque, se ci chiediamo cosa significa amicizia, soprattutto per un ricercatore spirituale, dobbiamo riconoscere che è prima di tutto una forma di amore. Noi esseri umani abbiamo la bella abitudine di distinguere gli eventi utilizzando nomi diversi. Ma è un’arma a doppio taglio e sarebbe interessante capire come vivremmo l’amicizia se non fosse percepita come separata dall’amore.

Amicizia: cosa significa dunque per un ricercatore spirituale? Nei prossimi paragrafi navighiamo insieme esplorandone alcune sfumature importanti.


Essere ricettivi, l’ingrediente essenziale dell’amicizia

Ho scelto un brano in cui Osho racconta l’amicizia e cosa significa per un essere umano autentico, perché si focalizza su un passaggio fondamentale per chi desidera penetrare in profondità in quest’esperienza: essere ricettivi.

Se non siamo ricettivi, non potremo mai accogliere un’altra persona nel nostro cuore, e quando parliamo di amicizia, parliamo innanzitutto di cuore, che per un ricercatore spirituale è una dimensione centrale, da cui sprigiona un campo quantico di apertura e connessione con il Tutto. L’amicizia insegna l’accoglienza.

Se non siamo ricettivi, non abbiamo la possibilità di comprendere l’altro, che diventerà uno schermo su cui proiettare in continuazione i nostri film. L’amico vero ci aiuta a riconoscere le nostre proiezioni e il nostro lato ombra, quello che, rifiutandolo, addossiamo agli altri. Per un ricercatore spirituale riappropriarsi del proprio lato ombra è un atto di integrità e l’unica via verso la pace interiore.

Senza ricettività, diventiamo fontane che danno e danno, ma a un certo punto si esauriscono perché non sono più alimentate da nessuna fonte. Ogni essere umano, ancor più se ricercatore spirituale, necessita di ricevere l’energia universale, senza la quale diventa uno sterile contenitore di personalità.

Senza essere ricettivi, perdiamo l’occasione di diventare morbidi, fluidi, accoglienti, e l’amicizia è una danza continua fra esseri che si fanno spazio l’un l’altro senza rinunciare a se stessi. Saper danzare con la vita è un’attitudine che avvicina l’essere umano all’equilibrio interiore.

Ecco perché, quando ci chiediamo “Amicizia: cosa significa per un ricercatore spirituale?”, imparare a essere ricettivi ci sarà di grande aiuto. Ora ti lascio alla guida sublime di Osho, che ti porterà dall’amicizia al sole e alla luna, eppure sempre al centro di te.


“L’amicizia va più in profondità dell’amore”

L’amicizia va più in profondità dell’amore. L’amore può finire, l’amicizia non finisce mai. Noi possiamo odiare domani quelli che amavamo oggi – ma colui che è amico non potrà mai diventare un nemico. Se diventa un nemico allora sappi che non vi era mai stata amicizia in primo luogo.

Le relazioni basate sull’amicizia appartengono a dimensioni profonde e sconosciute. Questo è il motivo per cui Buddha non ha detto alle persone di amarsi l’un l’altra. Ha chiamato la relazione “amicizia”. Aveva una ragione per questo – ha detto di avere amici nella propria vita.
Qualcuno ha chiesto a Buddha: “Perché non lo chiami amore?”.
Buddha ha risposto: “L’amicizia è più profonda dell’amore. L’amore
può finire, l’amicizia non finisce mai”
.

L’amore lega, l’amicizia dà libertà. L’amore può assoggettare qualcuno, lo
può possedere, può diventarne il padrone.
L’amicizia non diventa il padrone di nessuno, non trattiene nessuno, non imprigiona, è libera. L’amore diventa schiavitù, poiché ogni amante pretende che l’altro non ami nessuno all’infuori di lui.
L’amicizia non ha questo tipo di pretesa.

Una persona può avere migliaia di amici, milioni di amici, perché l’amicizia è molto vasta, è un’esperienza molto profonda. Nasce dal più profondo centro della vita. Per questo, l’amicizia diventa la via più importante per condurci al divino. Una persona che è amica con tutti, prima o poi raggiungerà il divino, poiché entra in contatto con il centro di ognuno. E un giorno o l’altro sarà inevitabile che entri in contatto con il centro dell’universo.

Le relazioni che abbiamo nel corso della vita, non dovrebbero essere semplicemente intellettuali, né solo di cuore, dovrebbero essere più profonde, appartenere al centro.
Per esempio, in nessun posto al mondo è chiaro – ma prima o poi lo diventerà… Prima o poi arriveremo a scoprire che siamo connessi con fonti di energia vitale lontanissime, che non possiamo vedere.

Sappiamo che la luna è molto lontana, ed esercita una qualche influenza sconosciuta sull’acqua del mare. L’acqua del mare inizia a crescere o a calare con la luna. Sappiamo che il sole è molto lontano, ma è connesso con la vita, attraverso qualche filo invisibile. Il sole sorge la mattina e in ogni cosa vivente succede una rivoluzione. Tutto ciò che dormiva, tutto ciò che era disteso come morto, tutto ciò che era inconscio, inizia a diventare conscio. Cose che dormivano iniziano a svegliarsi, i fiori iniziano a fiorire, gli uccelli a cantare. Un invisibile flusso solare inizia a influenzarci.

Ci sono tante invisibili fonti di energia vitale che ci raggiungono in questo modo, che guidano continuamente la nostra vita. Non solo il sole, non solo la luna, non solo le stelle nel cielo, ma la vita in se stessa ha un flusso di energia che non si vede, ma che continuamente influenza e guida i nostri centri.
Più ricettivo è il nostro centro, più questa energia può influenzare la nostra vita. Meno ricettivo è il nostro centro, meno questa energia lo può influenzare. [leggi qui una meditazione di Osho per riconnetterti al tuo centro]

Il sole sorge, il fiore fiorisce. Ma se noi costruiamo un muro attorno al fiore e la luce solare non lo raggiunge, allora il fiore non potrà fiorire e appassirà. Il sole non può entrare efficacemente e aprire questo fiore. Il fiore deve essere all’aperto, deve essere pronto. Il fiore deve dare la possibilità al sole di entrare e aprirlo.

Il sole non può andare alla ricerca di un singolo fiore, cercando di vedere quale fiore si nasconde dietro il muro, in modo tale da poterlo raggiungere.
Il sole non sa nulla dei fiori. Si tratta di un processo vitale assolutamente inconscio: il sole sorge, i fiori fioriscono. Se un fiore si trova vicino a un muro, non fiorirà, appassirà e morirà.

L’energia vitale è un fluire in tutte le direzioni, ma quelli che non hanno il centro aperto saranno privati di questo flusso. Non lo conosceranno neppure. Non capiranno che questa energia era lì e non erano aperti, che c’era qualcosa di nascosto dentro che non si è potuto aprire.

(Osho)


Lasciar scorrere l’energia vitale in ogni sua forma e poi accoglierla nelle forme dell’amicizia e dell’amore ci fa riconoscere quanto l’amicizia rivesta una funzione importante per un ricercatore spirituale.

Ecco l’amicizia cosa significa nella ricerca spirituale, dal mio punto di vista. Secondo te, qual è il significato dell’amicizia per un ricercatore spirituale?

[Foto: Sam Manns su Unsplash.com]

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